Tutti pazzi per Yayoi Kusama. Biglietti gratis ed è caos all’Hirshhorn Museum di Washington
A Washington DC scoppia l’amore per Yayoi Kusama, i suoi specchi e i suoi pois. La grande retrospettiva allo Smithsonian registra code chilometriche, assalti al sito e il panico tra chi gestisce i flussi…
Metti insieme un’artista super popolare, una mostra con installazioni spettacolari, un posto come lo Smithsonian’s Hirshhorn Museum di Washington e una politica di ingressi gratuiti a tappeto. Il risultato? Il caos.
È così che l’opening della grande retrospettiva dedicata a Yayoi Kusama, Infinity Mirrors, si è già trasformata in un caso. Inaugurata lo scorso 23 febbraio, era da mesi un evento attesissimo. Kusama, con i suoi 87 anni e il suo caschetto rosso fluo, è una star celebrata dai più grandi musei del mondo, insignita nel 2016 del Premio Imperiale. Le sue proliferazioni virali di pois sono ormai icone dell’estetica pop contemporanea: spazi, oggetti, superfici ricoperti di pallini raccontano un universo fiabesco, organico e insieme sintetico, tra stanze specchianti e campi di falli (Phalli’s Field) che invitano ad immersioni fantasy, erotiche, lisergiche.
Lungo le sale dell’Hirshhorn il viaggio tra le variopinte installazioni di Kusama è sorprendente. Un lunapark che distorce la percezione e moltiplica all’infinito gli sguardi. Ed ecco le folle giunte a trastullarsi, con i selfie di rito lanciati a valanga sui social e un genuino stupore da consumare in modalità Alice in Wonderland.
LA GUERRA DEI PASS E L’ASSALTO AL MUSEO
Unico inconveniente: le code, infinite come gli spazi immersivi dell’artista giapponese. La stampa locale racconta di file inaudite, con in media 90 minuti di attesa fuori dal museo e poi, all’interno, di nuovo file sui due piani di scale, per riuscire ad accedere alle gallerie. Una volta dentro, ancora una buona dose di pazienza dinanzi all’attrazione principale: nella stanza degli specchi si entra uno per volta e si resta per 30 secondi. Un gran da fare per i custodi, che stanno gestendo i flussi col cronometro in mano e il ronzio delle proteste nelle orecchie. Il Museo ha dovuto persino ritardare la chiusura di due ore, nella speranza di smaltire la massa.
Merito di una regina dell’arte come Kusama, ma anche della strategia promozionale adottata dalla direzione. Ingressi gratis per tutti. Ogni lunedì, a partire da mezzogiorno, sono infatti distribuiti dei pass, validi per la settimana successiva: 19mila biglietti, per 14 settimane di mostra, la maggior parte da prenotare on line: un giveaway riservato agli abbonati alla newsletter. Alcune migliaia sono inoltre tenute da parte per i semplici visitatori. E anche in questo caso, si è scatenato l’inferno. All’avvio della promozione il sito è letteralmente andato in crash, nel giro di un’ora. Un vero e proprio assalto.
E come se non bastasse, c’è scappato pure l’incidente. Un visitatore ha arrecato degli imprecisati danni alla famosa sala degli specchi, che adesso è chiusa, in attesa di essere rimessa a posto. Primo weekend decisamente movimentato, ma il sospetto è che l’euforia non scemerà, anzi. A Los Angeles è già “Kusama effect”. Contagioso, come i suoi pois.
– Helga Marsala
Yayoi Kusama, Infinity Mirrors
fino al 14 maggio 2017
Ingressi: tutti i giorni, dalla 10 alle 17.30
Hirshhorn Museum and Sculpture Garden
Independence Avenue at 7th Street SW – Washington, DC 20560
hirshhorn.si.edu
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