Dopo i crolli la Torre dei Conti di Roma va demolita e sostituita da una nuova torre contemporanea

Ha senso impegnare risorse e correre rischi per restaurare un manufatto così compromesso? Oppure i crolli della Torre dei Conti a Roma potrebbero essere un’occasione per una sfida?

La Torre dei Conti è un massiccio fabbricato medievale costruito oltre mille anni fa sul sedime del Foro della Pace e poi tante volte modificato nei secoli con superfetazioni e tanti usi impropri. È molto familiare perché è situata proprio nel cuore dei Fori Imperiali e dunque non ci sia un romano o un turista che non l’abbia vista pur magari ignorandone nome, storia e funzioni. 

Le funzioni passate e future della Torre dei Conti di Roma

Quanto alle funzioni ne ha avute appunto varie negli anni (fortezza, fienile, sede degli Arditi durante il fascismo, ufficio comunale, grattacielo residenziale), ma da due decenni era in abbandono, vuota e inagibile. Finalmente negli ultimi anni la Torre era stata inserita nel progetto CARME (Centro Archeologico Monumentale, progetto disegnato da Walter Tocci) che punta a far tornare l’area monumentale centrale di Roma un fulcro della vita civica. Nella Torre in particolare doveva nascere un osservatorio con una caffetteria sommitale sul terrazzo e alcuni spazi espositivi facenti funzione di centro di documentazione proprio per il progetto CARME. Si era meritoriamente riusciti a collocare il progetto tra quelli finanziati dal PNRR e c’era uno stanziamento di quasi 7 milioni.

I crolli alla Torre dei Conti di Roma

Durante le operazioni preliminari di cantiere però uno dei contrafforti è venuto giù verticale come un tuffo a candela; qualche ora dopo, il tetto – quello sul quale doveva nascere la caffetteria panoramica – è collassato portandosi dietro nella caduta una serie di solai e vani scala dei piani sottostanti. I muri perimetrali hanno retto per un soffio solo oscillando abbracciati alle catene di consolidamento. Arrivati a questo punto c’è un fattore tempo che sembra non interessare molto il dibattito. Il rischio più grande in questo momento è l’immobilismo. Immobilismo della politica che si interroga sulle responsabilità senza far mancare vicendevoli accuse, immobilismo della magistratura che ha bisogno di tempi incompatibili per accertare la filiera delle decisioni e le procedure degli appalti. Nel frattempo la Torre dei Conti è un dente cariato che attende solo la prossima pioggia battente d’autunno o il prossimo piccolo terremoto per cedere ulteriormente. 

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Torre dei Conti, Roma, 3 novembre 2025

La Torrei dei Conti potrebbe continuare a crollare

La Torre è stata messa in sicurezza, pertanto eventuali crolli non dovrebbero determinare conseguenze drammatiche come già avvenuto, con operai feriti e un morto. Tuttavia perché attendere penosamente che il rudere vada in autoconsunzione? È davvero credibile che questo fabbricato possa essere restaurato? Ha senso farlo, visti i costi che l’operazione avrà? Ha una logica – dopo aver pianto già un defunto – affrontare i relativi rischi? In Italia si fa fatica a considerare il futuro, proiettati come siamo sul passato, ma i monumenti, gli edifici storici, i pezzi di patrimonio possono essere anche sostituiti da altro. Da altri monumenti, da altri edifici che un giorno saranno storici anche loro e da nuovissimi pezzetti di patrimonio e di identità. Del resto è la storia stessa della Torre dei Conti, costruita sopra ad un dismesso foro romano utilizzando materiali di risulta così come tantissimi altri monumenti della Capitale che oggi ci sembrano intoccabili ma che ieri vennero su proprio grazie a questo spirito di adattamento, di capacità di sostuire simboli con altri simboli senza affezionarsi più di troppo al passato. E probabilmente la leggendaria Porta Pia non sarebbe esistita nelle sue vesti cinquecentesche se non si fosse usata proprio la Torre dei Conti come cava di materiale di costruzione. Roma ha sempre demolito e ricostruito se stessa. È sensato fino ad un certo punto andare a cercare le responsabilità politiche, amministrative, tecniche. La verità è che nessun edificio è eterno; e a volte sono i monumenti stessi che ci parlano e ci dicono quando il loro tempo è giunto. La Torre dei Conti lo ha fatto con grande evidenza raccontandoci che non ha più alcun senso la sua presenza in quel posto, che non ce la fa più, che non bisogna accanirsi.

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Torre dei Conti, Roma

Demolire la Torre dei Conti e realizzare una nuova Torre dei Conti contemporanea

La Torre dei Conti va demolita. E anche in fretta. Altrimenti potrebbe pensarci da sola e non sarà piacevole. La funzione che era stata prevista per lei dovrà però rimanere. Al suo posto potrà nascere una nuova torre, magari svettante a 60 metri ovvero l’altezza storica attribuita a questa fortezza che impressionò Petrarca. Ci dovrà essere un grande concorso di architettura internazionale per la realizzazione di un meraviglioso edificio contemporaneo contenente un bookshop, dei servizi, delle sale espositive, un laboratorio di documentazione e poi, lassù, un osservatorio e un caffè che consenta una inedita visione dall’alto di tutti i Fori. Come una grande e accogliente hall di un museo, però senza museo perché il museo è fuori, tutto intorno per ettari e ettari ineguagliabili della più rilevante area archeologica urbana del mondo. Nel concorso internazionale dovrà essere ricompresa la riprogettazione di Largo Corrado Ricci, l’incrocio perennemente irrisolto tra Via dei Fori Imperiali e di Via Cavour. Il nuovo straordinario edificio, simbolo di coraggio di una città che non ha alcuna paura di contemperare antichità e fututo, avrà la maggiore delle sue sale, quella destinata anche ad eventi pubblici, conferenze e presentazioni, intestata a Ottavio Stroici, il lavoratore che ha perso la vita dopo essere rimasto undici ore sotto le macerie della torre.

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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