L’impresa impossibile di acquistare i biglietti per il Colosseo

I biglietti per l'ingresso al Colosseo sono da anni in mano ad una mafia impunita di bagarini: di fronte al sito archeologico più famoso del mondo si assiste quotidianamente ad un bazar e a farne le spese sono turisti, guide e l'immagine del Paese. Ecco le soluzioni proposte dal Ministro Sangiuliano

L’Anfiteatro Claudio, noto nel mondo col nome di Colosseo, è il monumento simbolo di Roma. Ogni turista che mette piede sul suolo della Capitale, non può fare a meno di prevedere una visita al sito archeologico tra le tappe del tour alla scoperta della città. A dimostrarlo sono i dati entusiastici diffusi dal Ministero della Cultura, secondo cui nel periodo estivo il Parco Archeologico di Roma, ha raggiunto numeri importanti di biglietti venduti, con un +16% rispetto allo stesso periodo pre-pandemico.

Ma come si entra al Colosseo? Semplice, verrebbe da rispondere, basta acquistare il biglietto sul sito ufficiale al prezzo di 16 euro.

Accessibilità e accesso al Colosseo

Sebbene un detto romano faccia riferimento all’antico edificio per indicare porte lasciate aperte, che consentirebbero così libero accesso ad avventori, aria e altro qualsivoglia – si dice infatti “Ma che abiti al Colosseo?” – la realtà vuole che non sia invece così semplice accedere al monumento simbolo dell’Impero Romano.

Qualcosa si sta facendo sul fronte accessibilità, con ad esempio la dotazione del sito di un ascensore panoramico, inaugurato lo scorso maggio, ma poco o nulla si sta muovendo per impedire il dannoso fenomeno del bagarinaggio. Come denunciato da diversi servizi giornalistici, il visitatore che desidera acquistare il biglietto ufficiale online per accedere al Colosseo, troverà infatti ticket perennemente indisponibili.

Recandosi invece dinnanzi ai cancelli del sito, c’è un vero e proprio mercato di rivenditori e guide turistiche non autorizzati che “accalappiano” i malcapitati turisti proponendo loro biglietto di accesso e tour guidato a prezzi folli, di gran lunga maggiorati rispetto a quelli reali. Nel video che vi proponiamo, Isabella Ruggiero, presidente di AGTA, spiega come sia in loco che online vi sia un vero e proprio mercato parallelo di biglietti e guide non ufficiali, che lievitano il costo dei servizi, proprio calcando la mano sull’offerta di visite accompagnate.

Esistono “promoter” o cosiddetti “saltafila” – si tenga presente per giunta che vi è solo una biglietteria fisica, dove inevitabilmente si creano file interminabili – che intercettano gli utenti conducendoli alle agenzie, che offrono ingressi e ticket anche a sei volte il prezzo di partenza. Come denuncia la Ruggiero, il monopolio dei bagarini danneggia anche altre guide freelance e agenzie turistiche, che perdono inevitabilmente clienti per l’impossibilità di acquistare i biglietti con ricadute negative importanti per l’intero settore.

La risposta delle istituzioni: dal Ministro Sangiuliano alla Soprintendente Russo, fino a Coopculture

Anche Alessandro Onorato, Assessore al Turismo di Roma Capitale, denuncia ai microfoni di Filippo Roma del programma Mediaset Le Iene che, ad alimentare il fenomeno, è l’utilizzo di bot, ovvero di sistemi informatici in grado di acquistare in blocco i biglietti non appena emessi. Per evitarli, basterebbe applicare software in grado di impedirne il funzionamento.

A gestire la vendita online è l’impresa culturale cooperativa concessionaria CoopCulture che, nella persona della Direttrice Letizia Casuccio nega l’esistenza di tali sistemi di acquisto di massa e propone al giornalista di Mediaset la diffusione dei dati e tabulati relativi alle acquisizione dei ticket registrati sul portale.

La Soprintendente Alfonsina Russo, che ammette di essere insoddisfatta della gestione del sito e degli accessi, dichiara sibillinamente che il Colosseo “è la gallina dalle uova d’oro” e lascia al Ministro l’onere di fornire la soluzione all’annoso problema. Sangiuliano, premettendo che la problematica è di vecchia data e la responsabilità è da indagare a monte, dichiara che entro gennaio 2024 saranno emessi solo biglietti nominativi e i cosiddetti bagarini saranno severamente sanzionati.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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