Come nasce una fake news: inventato il vandalismo sul Leone di Bernini a Piazza Navona

Il Leone di Gian Lorenzo Bernini collocato nel celeberrimo gruppo scultoreo della Fontana dei Fiumi a Piazza Navona a Roma ha una mandibola rotta. Per una settimana si parla di vandalismo ma la notizia è totalmente falsa

Un leone di Gian Lorenzo Bernini con qualche centimetro mandibola mancante nel gruppo scultoreo della Fontana dei Fiumi a Piazza Navona a Roma. Apriti cielo. L’ormai sempre più cacofonico assembramento dei siti culturali si sono gettati sulla notizia come avvoltoi sulla carogna. In palio tanti click e tante condivisioni sui social. “Vandali a Roma“, “sfregiata la fontana“, “gravissimo danno al leone del Nilo” è stato il tono dei titoli.

LEONE VANDALIZZATO. LA PRIMA USCITA SU HUFFINGTON POST

Ma la cosa non era nata dal nulla. Come troppo spesso accade, le testata culturali italiane non avevano la notizia di prima mano, bensì l’avevano scopiazzata da qualche parte. In questo caso da un sito ospitato dall’Huffington Post, nello specifico il blog di Teodoro De Giorgio, storico dell’arte e ricercatore universitario con un insegnamento di marketing del patrimonio all’Università di Lecce. De Giorgio nel suo post datato 31 dicembre 2020 raccontava di essersi accorto grazie alla segnalazione di uno studioso della Biblioteca Hertziana che uno degli animali del monumento del Bernini a Piazza Navona difettava di un pezzo e ne approfittava per dargli giù con considerazioni al limite dell’indignato: “nessuno se ne accorge, perché guardare sul serio un’opera d’arte richiede impegno, e in pochi oggi sono disposti a farlo, meglio il videomapping“. Per carità, il brutto videomapping sulla Fontana dei Fiumi l’abbiamo criticato noi per primi, ma siamo sicuri che davvero nessuno si sia accorto del presunto vandalismo? Le testate culturali di cui sopra non si sono poste il problema e hanno suonato la grancassa dello sdegno come va di moda ora se si vuole lucrare attenzione sui social media. La “notizia”, tra grandi virgolette, è così rimbalzata ovunque. Del resto “il mio dubbio, che è più una certezza, è che di quel leone ferito, di Bernini e del patrimonio culturale italiano a nessuno forse importa realmente” insisteva su Facebook Teodoro De Giorgio con quel pizzico di complottismo che in questi casi fa sempre presa. Ma se De Giorgio è uno storico dell’arte che fa un blog e quindi possiamo anche perdonarlo, diverso è il caso di giornalisti che fanno una testata e che dovrebbero verificare le fonti semplicemente alzando il telefono: il caso non si sarebbe mai gonfiato in questo modo e avremmo forse avuto più tempo per parlare dei problemi veri del nostro patrimonio culturale.

Leone di Bernini a Piazza Navona foto Teodoro De Giorgio

Leone di Bernini a Piazza Navona foto Teodoro De Giorgio

SOVRINTENDENZA DI ROMA: NESSUN VANDALISMO!

Ci siamo accorti che la faccenda assumeva dimensioni considerevoli dalla quantità di mail che ci arrivavano durante i primissimi giorni dell’anno” ci raccontano dalla Sovrintendenza di Roma Capitale che ha in custodia la fontana barocca. “Non erano persone che ci attaccavano perché avevamo trascurato il bene eh, erano piuttosto cittadini e turisti che ci fornivano informazioni, foto scattate da loro e ricordi personali per aiutarci a ricostruire quando il vandalismo sarebbe avvenuto. Una partecipazione davvero commovente“. Già, peccato che con buona pace degli appassionati del gossip culturale, nessun vandalismo era avvenuto e sono sempre fonti interne alla Sovrintendenza a confermarlo: “nulla di straordinario a dire il vero è successo in quella fontana, si è staccato un perno di ferro il 18 agosto, i nostri tecnici hanno svuotato la fontana, recuperato tutti i pezzi, li hanno portati in laboratorio in attesa di pianificare l’intervento di riadesione che in effetti faremo il 13 gennaio“. Ebbene sì: un banalissimo intervento di manutenzione.

Leone di Bernini a Piazza Navona foto Teodoro De Giorgio

Leone di Bernini a Piazza Navona foto Teodoro De Giorgio

LEONE DI PIAZZA NAVONA. LA MANDIBOLA SI RIATTACCA IL 13 GENNAIO

Già ma perché tutto questo tempo? Perché riattaccare a gennaio un pezzo di un monumento così importante che s’era staccato a agosto? Non è che la Sovrintendenza si è mossa solo a seguito del can can mediatico? Non è che come sostiene il blogger De Giorgio di questo leone non frega nulla a nessuno? Sciocchezze anche qui: fine agosto infatti è stata anche la fine della pace sanitaria in Italia, pochi giorni dopo è iniziata la seconda ondata, la Sovrintendenza si è rimessa in emergenza e ha concentrato le forze sui pochi interventi urgenti, posizionando gli interventi minori nel primo trimestre del 2021. E questo sull’ormai famigerato Leone, nonostante l’inutile (anzi dannoso) polverone, era un intervento largamente minore tanto che la differenza tra il prima e il dopo è quasi impercettibile a occhio nudo. Insomma l’unico vero vandalismo sulla Fontana dei Fiumi è e continua ad essere in queste sere il discutibile videomapping approntato dall’azienda Acea e dal Comune di Roma. Però sulla mandibola del Leone hanno scritto tutti (salvo Artribune), mentre contro le volgari proiezioni continuiamo ad aver preso posizione solo noi.

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Redazione

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