MANN di Napoli: il restauro del “Mosaico dei record” di Alessandro, simbolo del museo, va in rete

Cantiere aperto al pubblico per 7 mesi: le piattaforme digitali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli consentiranno di seguire le delicate operazioni di restauro dell’iconico capolavoro pompeiano lungo 5 m per 7 tonnellate di peso

È il capolavoro simbolo dei tesori custoditi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e, come in un reality show, ogni fase del suo restauro sarà sotto gli occhi delle telecamere: ogni singola tessera, i distacchi, i rigonfiamenti, la malta retrostante, nulla sarà risparmiato alla curiosità del mondo. Perché la campagna di interventi del Mosaico della Battaglia di Isso, il “Gran Musaico” di epoca romana (100 a.C. circa) della bellezza di 5,82 x 3,13 m di estensione per 7 tonnellate di peso, che a partire da fine mese sarà realizzata con la supervisione dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) sarà un cantiere aperto al pubblico e promosso in rete con l’Università del Molise (UNIMOL) ed il Center for Research on Archaeometry and Conservation Science (CRACS).

Foto del Mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia (fine II inizi I sec. a.C.)_ immagini delle attività di diagnostica sul mosaico del MANN, credits Pedicini Fotografi

Foto del Mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia (fine II inizi I sec. a.C.)_ immagini delle attività di diagnostica sul mosaico del MANN, credits Pedicini Fotografi

IL RESTAURO DEL MOSAICO DI ALESSANDRO

Con l’avvio, nel 2021, del restauro del Mosaico di Alessandro, scriviamo insieme una pagina importante nella storia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e quindi della conservazione dei beni culturali. Sarà un restauro grandioso, che si compirà sotto gli occhi del mondo”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini. “Un viaggio entusiasmante lungo sette mesi ci attende: dopo il minuzioso lavoro preparatorio, studiosi ed esperti si prenderanno cura con le tecniche più avanzate  del nostro iconico capolavoro pompeiano, raffigurante la celebre battaglia di Isso. La tecnologia e le piattaforme digitali ci consentiranno di seguire le delicatissime operazioni, passo dopo passo, in una sorta di ‘cantiere trasparente’, come mai accaduto prima.  Per realizzare una operazione così ambiziosa e complessa è stata attivata dal MANN una rete di collaborazioni scientifiche e di partnership di grande prestigio“. 

IL RESTAURO SUI SOCIAL

I profili ufficiali del museo su YouTube e poi su Facebook e Instagram saranno i canali privilegiati dove poter assistere ai diversi momenti del restauro del “Mosaico dei record”, scoperto a Pompei nel 1831 sul pavimento della Casa del Fauno e raffigurante la famosa battaglia condotta da Alessandro Magno contro Dario III di Persia. Nella prima fase, prevista tra fine gennaio e febbraio, il mosaico sarà oggetto di accurata ispezione visiva e tattile di tutta la superficie, preliminare alle successive lavorazioni di pulitura delle tessere. In un momento immediatamente successivo, il mosaico sarà rimosso dall’attuale collocazione, mediante un sistema meccanico di movimentazione appositamente progettato. Ma sarà quella prevista tra aprile e luglio la fase più spettacolare perché interesserà il supporto del mosaico: le lavorazioni saranno eseguite, dunque, sulla superficie retrostante dell’opera con le tessere musive non visibili. Per ovviare a questa mancanza, la TIM doterà di appositi smart glasses i restauratori che, come succede in chirurgia, potranno monitorare costantemente la corrispondenza tra la zona di intervento e la relativa superficie non visibile. Il progetto di restauro, così, diverrà un’occasione per valorizzare, anche nella percezione dei visitatori, non solo il complesso percorso di ricerca, ma anche la metodologia adottata. 

– Claudia Giraud

www.museoarcheologiconapoli.it

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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