Da Venezia all’Europa. La grande mostra di Tiepolo a Milano

La mostra su Tiepolo, organizzata alle Gallerie d’Italia di Milano in occasione dei duecentocinquant’anni dalla morte del maestro veneziano, ripercorre la sua vicenda artistica e le committenze principali nelle città che lo hanno visto protagonista: Venezia, Milano, Dresda e Madrid.

Le Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, in Piazza della Scala, ospitano la grande mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa, la prima a Milano dedicata al maestro della pittura veneta settecentesca. A cura di Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, l’esposizione si apre in concomitanza dell’anniversario dei duecentocinquanta anni dalla morte di Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 – Madrid, 1770): un’occasione per parlare del fascino secolare di questo protagonista assoluto della storia della pittura italiana, delle novità stilistiche da lui introdotte, dei rapporti con la committenza e con il clima culturale della Milano dell’epoca e delle altre città europee.

LA MOSTRA ALLE GALLERIE D’ITALIA

Ospitata nelle sale delle Gallerie d’Italia, la mostra segue un percorso temporale piuttosto lineare che mette in risalto i diversi momenti della vita di Tiepolo e dei suoi contemporanei. Si parte dalla Venezia di inizio Settecento, dove il giovane pittore si forma presso l’Accademia e ben presto abbandona la strada del vedutismo per concentrarsi sul corpo umano e sulla sua fisicità (in mostra alcuni disegni di nudo maschile, che lui copre con dei panni). Sono esposte nella prima sezione anche le giovanili mitologie che provengono dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, interlocutore fondamentale per la realizzazione di questa mostra. Il percorso è anche l’occasione per esporre autori coevi, conosciutissimi come Canaletto o Bellotto, oppure da scoprire, come Paolo Pagani. Il Settecento è un secolo di rinascita per la pittura veneta, che nel Seicento aveva visto spegnersi i riflettori sulla propria produzione artistica a favore della Roma barocca.

Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa. Exhibition view at Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Milano 2020. Photo Luca Rossi

Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa. Exhibition view at Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Milano 2020. Photo Luca Rossi

TIEPOLO E MILANO

Milano fu la città che contribuì grandemente al successo di Giambattista Tiepolo, fungendo da trampolino di lancio per la sua fama internazionale. Nel capoluogo lombardo ritroviamo l’artista in occasioni e anni distinti: 1730-31, 1737 e 1740. Questa sezione, cuore della mostra, permette non solo di conoscere l’operato del Tiepolo, ma anche di ammirare una serie di opere restaurate appositamente per la rassegna, normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, quali gli affreschi della basilica di Sant’Ambrogio e quello creato per Palazzo Gallarati Scotti. I due affreschi staccati eseguiti per Sant’Ambrogio raccontano, invece, eventi sacri con i toni epici propri del grande pittore di storia, mentre l’allegoria di Palazzo Gallarati Scotti esibisce un’invenzione aerea che Tiepolo riproporrà con varianti in molte opere successive. Sempre in questa parte, è esposto l’unico prestito di provenienza americana che gli organizzatori sono riusciti a ottenere a causa delle complicanze logistiche dovute alla pandemia: si tratta di un notevole bozzetto proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth e rappresenta la fase preparatoria dell’affresco per la Galleria al piano nobile del magnifico Palazzo Clerici a Milano.

Giambattista Tiepolo, San Francesco d'Assisi riceve le stimmate, 1767 1769, olio su tela, 278 x 153 cm. Madrid, Museo Nacional del Prado © Museo Nacional del Prado

Giambattista Tiepolo, San Francesco d’Assisi riceve le stimmate, 1767 1769, olio su tela, 278 x 153 cm. Madrid, Museo Nacional del Prado © Museo Nacional del Prado

LA MATURITÀ E L’EREDITÀ DI TIEPOLO

La mostra termina con un focus sulla discendenza di Tiepolo: gli ultimi anni, vissuti in Spagna sotto l’ala del sovrano Carlo III Borbone, sono determinati dalla stretta collaborazione con i suoi tre figli, Lorenzo, Giuseppe e Giandomenico (quest’ultimo seguì con più convinzione le orme paterne). Nell’ultima stanza sono messi a confronto dei capricci a tema Teste di carattere in cui emergono le diverse “mani” dei figli di Tiepolo. A fianco, San Francesco d’Assisi riceve le stimmate del Tiepolo senior, proveniente dal Museo del Prado. Chiude il percorso un ciclo di proiezioni che invita il pubblico a scoprire il pittore veneziano fuori dalla mostra, con altre opere realizzate nel resto della Lombardia e sparpagliate in diverse sedi e collezioni sul territorio.

IL COMMENTO DEI CURATORI

Milano diventa l’inevitabile perno intorno al quale ruota la mostra, con opere mai viste prima d’ora in pubblico, restaurate per l’occasione: affreschi staccati dalle superfici murarie originarie negli anni in cui, tra fine Ottocento e inizio Novecento, il mito di Tiepolo spinge alla loro preventiva conservazione; disegni e bozzetti per alcuni suoi celebri affreschi utili a immaginare itinerari in alcuni edifici pubblici della città, tra palazzi e chiese illustri”, spiegano i curatori della mostra Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti.

Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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