Uffizi avanti tutta. A Firenze nuovi spazi nella fabbrica vasariana e l’acquisto di un capolavoro

I lavori di restauro, per la prima volta al pian terreno, hanno dato origine a un Auditorium per eventi e a 4 sale sulla storia degli Uffizi. Con un acquisto importante: un caposcuola delle arti decorative del ‘600, collaboratore di Bernini

Procede il cantiere dei Nuovi Uffizi – il cui progetto risale agli anni ’70 e quello in esecuzione al 2003 – con l’inaugurazione al pian terreno di un Auditorium dedicato a Vasari e di quattro sale sulla storia degli Uffizi. “Firenze si arricchisce di una serie di nuovi spazi, tra i quali uno ad hoc per la valorizzazione culturale, l’educazione e la diffusione di conoscenza”, ha dichiarato durante la presentazione stampa Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi che nel 2020 – alla scadenza del mandato fiorentino – andrà a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna. “L’auditorium, appositamente attrezzato per ospitare conferenze, convegni scientifici, dibattiti pubblici e manifestazioni culturali in un’ampia accezione, lo abbiamo intitolato a Giorgio Vasari perché qui c’è ancora l’architettura vasariana come era stata concepita nel ‘500”. Infatti le nuove sale nel braccio di ponente degli Uffizi sono le uniche che conservano ancora perfettamente il modulo vasariano originale (una sala grande affacciata sul porticato, con due stanze retrostanti più piccole), a ripetizione. Questi spazi originariamente ospitavano le udienze e gli uffici di alcune magistrature fiorentine (Conservatori di legge, Pupilli, Grascia). “I lavori di restauro, che hanno interessato per la prima volta il piano terreno dei cosiddetti Uffizi Corti”, afferma Andrea Pessina, Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Prato e Pistoia, “hanno consentito di eseguire alcuni importanti approfondimenti di carattere archeologico, facendoci compiere un ulteriore passo avanti nella conoscenza, mai del tutto esaustiva, dell’immensa fabbrica degli Uffizi”.

Gallerie degli Uffizi, Sala dell'Arianna dormiente

Gallerie degli Uffizi, Sala dell’Arianna dormiente

I NUOVI SPAZI

Accanto all’Auditorium Vasari – attrezzato con un sistema di proiezione e amplificazione audiovisiva con uno schermo a scomparsa – che sarà collegabile con il percorso interno del museo, oppure in alternativa potrà funzionare come struttura indipendente accessibile dall’esterno, si trovano le quattro nuove sale recuperate da spazi inutilizzati. A cominciare dalla Sala dell’Arianna dormiente, copia romana di una scultura ellenistica del III secolo a.C; la Sala della Fondazione degli Uffizi, dove sono esposti gli otto sedili della fine del Cinquecento che originariamente erano situati a Palazzo Pitti e che riproducono a bassorilievo in marmo le medaglie di fondazione degli Uffizi con le gesta di Cosimo I. La sala seguente è dedicata alla fabbrica degli Uffizi e ospita i modelli costruiti in occasione della mostra vasariana del 2011. Infine, l’ultima sala è dedicata “come buon auspicio sul futuro” ad Arata Isozaki, l’architetto giapponese che insieme ad Andrea Maffei ha vinto nel 1999 il celebre concorso internazionale sull’uscita degli Uffizi con il progetto della Loggia, ad oggi mai realizzata.

Johan Paul Schor, Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso, 1664

Johan Paul Schor, Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso, 1664

L’ACQUISIZIONE

A poche ora dall’inaugurazione di Auditorium e sale si è aggiunto, poi, l’annuncio di un importante acquisto da parte degli Uffizi: la grande opera (1,22 x 3,17 metri) che raffigura Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso del 1664, premiata come “Dipinto più bello della fiera” alla scorsa edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato a Palazzo Corsini. “Spettacolare e raro”, così il Direttore Eike Schmidt ha definito il grande dipinto di Johan Paul Schor, datato 1664, appena acquistato dalle Gallerie degli Uffizi. “Da ricordare che Schor, originario di Innsbruck in Austria, raggiunse fama internazionale a Roma, dove risiedette dal 1640 fino alla morte nel 1679: egli pertanto rappresenta in maniera emblematica la dimensione veramente europea della scena artistica italiana nel periodo barocco. Anche per questo motivo, l’acquisto del dipinto sottolinea la statura nazionale ed europea delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi.”

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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