Al via la collaborazione tra gli scavi di Pompei e il Museo Madre di Napoli. La parola ai curatori

La mostra [email protected] Archeologica che sarà inaugurata al Museo Madre il prossimo 18 novembre dà il via ad una inedita collaborazione tra il sito archeologico e il museo d’arte contemporanea. Ne abbiamo parlato con i due curatori, Massimo Osanna e Andrea Villani, che ci hanno raccontato il progetto nei dettagli. Sull’orme di Campania Felix…

Una collaborazione inedita tra il Parco Archeologico di Pompei, uno dei più importanti siti archeologici al mondo, e il Madre, il museo regionale per l’arte contemporanea, dà vita a Pompei@Madre. Materia Archeologica un percorso espositivo affascinante che per quasi un anno sarà ospitato nelle sale del museo Madre mettendo in relazione archeologia e arte contemporanea. Ne abbiamo parlato con i due curatori Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, direttore generale del Madre, che ci hanno svelato genesi e sviluppo del progetto.

POMPEI CONTEMPORANEA

L’idea condivisa è quella di dar vita ad un ipotetico museo diffuso mettendo in gioco le due più importanti istituzioni campane, una per l’archeologia e l’altra per l’arte contemporanea, per raccontare oltre trenta secoli di storia. “Da sempre ritengo che Pompei sia un sito contemporaneo”, ci dice Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, “un luogo senza tempo che contiene impressa in sé la storia del passato, dalla quale artisti e letterati sono stati in ogni epoca influenzati e hanno trovato ispirazione, ma che agisce anche nel presente, riconfigurandolo, e in cui intuire indicazioni per il futuro. Esattamente come nei secoli precedenti, dalla sua scoperta nel ‘700, poi con la diffusione di opere e scritti nell’800 all’epoca del Grand Tour, e ancora nel ‘900, anche oggi Pompei influenza gli artisti del nostro tempo, ne plasma le sensibilità e ne orienta gli interessi”. Non un luogo qualsiasi, dunque, Pompei, ma un punto di partenza imprescindibile per l’arte e la cultura in Campania che già da tempo ha avviato un dialogo multidisciplinare con una attenzione sempre maggiore nei confronti del contemporaneo. “Il Parco Archeologico di Pompei negli ultimi anni ha dato sempre più spazio al dialogo tra ricerche artistiche di epoche differenti”, continua Osanna, “Ne sono state espressione la mostra Picasso e Napoli: Parade, con l’esposizione all’Antiquarium dei costumi di scena disegnati da Pablo Picasso per il balletto Parade, poi andato in scena in remake a fine luglio al Teatro Grande. E ancora il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, Pompeii’s Re-Birth, realizzato per Pompei alla Palestra Grande”. Con la mostra del Madre che rappresenta un ulteriore passo avanti nella prossimità tra passato presente e futuro. “La mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica”, conclude Osanna, “si colloca esattamente sulla traccia di questa filosofia di contaminazione tra antico e contemporaneo, ma allo stesso tempo vuole essere contributo alla comprensione di un mondo passato, e della sua storia, per la nostra generazione e il nostro tempo. Il patrimonio culturale non deve essere destinato solo agli specialisti, ma a tutti i possibili visitatori ed è dovere di chi opera a sostegno e per la sua promozione, sperimentare e trovare i modi più opportuni ed efficaci per avvicinare il mondo antico a quello contemporaneo.

IL PROGETTO ESPOSITIVO

Un viaggio nel tempo e nello spazio. Così si annuncia il percorso espositivo che sarà inaugurato il prossimo 18 novembre 2017 e che include 400 oggetti archeologici provenienti da Pompei esposti in maniera inedita nelle sale del Madre, accanto alle opere di circa 90 fra artisti e intellettuali moderni e contemporanei: da scrittori come Goethe e Stendhal ad artisti come Warhol e Rauschenberg, dalle ceramiche della Real Fabbrica di Capodimonte ai progetti di architetti come Le Corbusier, fino agli strumenti di lavoro e alle foto d’epoca che documentano le varie campagne di scavo. “Per la prima volta, nell’ambito di un progetto condiviso in tutti i suoi dettagli fin dal suo avvio”, ci racconta Andrea Viliani, direttore del Madre, “Pompei si presenta in un museo d’arte contemporanea, il MADRE di Napoli. Il progetto è stato concepito congiuntamente dalle due istituzioni in base a un processo di ricerca durato due anni, in cui abbiamo identificato un metodo di lavoro comune, pur nella differenza delle metodologie, degli strumenti e degli oggetti di ricerca, che ci permettesse di esplorare la contemporaneità della “materia archeologica” pompeiana. La quale, del resto, ha contribuito a plasmare l’identità europea stessa, dal 1748, quando Pompei fu riscoperta, ad oggi. Basta leggere alcune pagine dei diari dei viaggiatori del Grand Tour: da Winckelmann e Goethe a Madame De Stael, Chateaubriand (che, quando visita Pompei nel 1804, scrive di “una città romana conservata nella sua interezza, come se gli abitanti fossero andati via un quarto d’ora prima”), Gustave Flaubert, Théophile Gautier (“A Pompei due passi separano la vita antica dalla vita moderna”), Alexander Dumas, Hippolyte Taine fino a Jean Cocteau, Pablo Picasso, Sergej Diagilev, Léonide Massine, Le Corbusier, e oltre, Pink Floyd compresi”.

LA MOSTRA

Un progetto espositivo che mette in campo risorse importanti sia nei termini di durata che di impegno economico. La mostra inaugurerà il 18 novembre e sarà suddivisa in due capitoli, il primo che si concluderà il 30 aprile 2018 e il secondo che proseguirà fino al 24 settembre 2018, agendo in questo periodo appunto come strumento per definire sul campo un metodo di lavoro comune fra archeologica e ricerca artistica contemporanea. “La mostra è co-prodotta dal Parco Archeologico di Pompei e dal MADRE”, specifica Viliani, “per il MADRE con fondi POC (PIANO OPERATIVO COMPLEMENTARE) 2014-2020 Regione Campania nell’ambito del progetto Prosecuzione e consolidamento museo MADRE e del progetto Itinerari del Contemporaneo-Confronti.”

IL FUTURO

Una collaborazione che ha tutta l’intenzione di proseguire e non fermarsi al solo appuntamento espositivo del Madre. “Il progetto comprende a partire dall’estate 2018”, ci racconta ancora Andrea Viliani, “l’avvio di un protocollo d’intesa, attualmente allo studio, che – attraverso la supervisione generale e il coordinamento del MADRE e la definizione di un metodo di lavoro comune con il Parco Archeologico di Pompei – permetterà ai maggiori musei d’arte contemporanea del mondo di commissionare e produrre nuove opere d’arte contemporanea, in cui gli artisti potranno utilizzare “materie archeologiche” di provenienza pompeiana.” Una sorta di ritorno alle origini con la regione, si spera, che punta ad essere ancora polo di attrazione per artisti contemporanei. Sì perché il senso dell’antico, del reperto, del passato è tutt’altro che anacronistico. “Pompei rappresenta”, conclude Viliani, “epistemologicamente, un laboratorio di ricerca e di narrazione straordinario, in cui il tempo, per secoli, si è fermato restituendoci frammenti che sono indizi di una civiltà scomparsa ma che ogni generazione riscopre, facendola nuovamente sua, rendendola a sé contemporanea: una vera e propria macchina del tempo che ci riconsegna la storia di innumerevoli materie immerse nel flusso del tempo, fra passato e presente, natura e cultura, vita e morte, distruzione e ricostruzione. Per questo, e lo dico da contemporaneista, è un onore ma anche una grande occasione, e quindi una grande responsabilità, poter collaborare con il Parco Archeologico di Pompei, il suo direttore e il suo staff. Sorprendentemente, ma ormai non più per noi, abbiamo scoperto, lavorando insieme, che sono molti più i punti in comune di quelli che ci separavano”.

-Mariacristina Ferraioli

Napoli//19 novembre 2017-30 aprile 2018
POMPEI@MADRE. MATERIA ARCHEOLOGICA
Museo Madre
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
http://www.madrenapoli.it

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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