L’insolita Natività di Lorenzo Lotto che arriva a Milano per Natale 

Un’iconografia rarissima, quasi unica ne suo genere, a cui si aggiunge il fascino del

In occasione di questo Natale 2025, il pittore amante dei contesti “di provincia” – come ormai da tempo lo definisce la storia dell’arte – lascia le sue cittadine tra il lombardo e il veneto per giungere a Milano, protagonista della rassegna annuale del Museo Diocesano Carlo Maria Martini. Un appuntamento ormai attesissimo da tutto il pubblico milanese, capace di portare a ogni edizione – di cui la presente è la numero diciassette – un grande capolavoro dell’arte antica italiana in città, ospite per tutti i mesi (e più) di Avvento.  

Parliamo di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556): veneziano d’origine, dotato di una singolare capacità di cogliere la luce, arricchendo di contrasti una vibrante tavolozza di colori. Gli storici nel tempo lo hanno definito un “pittore di provincia”, capace di esprimere al meglio se stesso nei contesti minori, dove il pubblico poteva davvero apprezzarlo. La sua, infatti, era sempre stata una pittura diversa. Diversa dalla celebre ritrattistica di stato di Tiziano – al vertice del mercato del tempo – perché più vera, umile, umana. Raffinata a suo modo, ma meno formale; più morbida e inquieta. Tutte caratteristiche che si colgono a pieno nel capolavoro che il Diocesano ha deciso di ospitare in esclusiva: la Natività in prestito dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. 

Lorenzo Lotto, Natività, Siena, Pinacoteca Nazionale
Lorenzo Lotto, Natività, Siena, Pinacoteca Nazionale

La luce del Natale protagonista della mostra di Lorenzo Lotto al
museo Diocesano di Milano 

Come ogni anno, la mostra natalizia introduce il pubblico con un percorso scenografico, che aiuta a conciliare la meditazione personale sul significato dell’opera esposta. A guidare l’avvicinamento alla Natività c’è proprio la luce: unica vera protagonista del dipinto, che ne fonda le basi formali ed è ciò che più rimane impresso nella memoria. Il setting espositivo, con le sagome tridimensionali della composizione – Maria, le due levatrici, Giuseppe e il piccolo Gesù – che si stagliano luminescenti nell’ombra, suggerisce all’osservatore l’ordine dei piani secondo cui è organizzato lo spazio. Un’introduzione teatrale che, oltre a indurre alla meditazione, facilita la comprensione dell’opera e incanala l’attenzione sulla sua curiosa costruzione per piani.  

Lorenzo Lotto, Natività, Siena, Pinacoteca Nazionale
Lorenzo Lotto, Natività, Siena, Pinacoteca Nazionale

La Natività di Lorenzo Lotto al Museo Diocesano di Milano 

Si giunge infine al cospetto dell’opera. Una tavola di modeste dimensioni, con una storia critica intricata, che ha visto negli anni avvicendarsi più e più opere a lei ispirate prima che fosse ritrovata l’originale. Molteplici anche i critici che si sono interessati del dipinto, nel tentativo – oggi pressoché riuscito – di ricostruirne le vicende dalla realizzazione al ritrovamento. L’autore, Lorenzo Lotto, è un ulteriore “riscoperta” del secolo scorso; definito anche “genio inquieto del Rinascimento” è un pittore dalla singolare capacità di rendere le scene religiose attraverso una sottile indagine psicologica, che si fa specchio dei tormenti della sua epoca, non così distanti da quelli che si affrontano oggi.  

L’unicità dell’opera di Lorenzo Lotto  

Lotto, tra i più grandi pittori del primo Rinascimento, nasce e si forma nel contesto veneziano; ha dunque modo di assorbire il colorismo acceso tipico lagunare, ma, poi, sviluppa presto una sua strada autonoma, tanto nel raggio geografico di azione quanto nello stile. Quest’ultimo propende per una particolare umanità, senza timori di risultar “dimessa”, che si articola in scene sacre e ritratti veri: immagini realistiche che colgono la piccola borghesia di provincia. 

Al di là degli aspetti stilistici e della luce, già più volte citata, quest’opera ha una duplice particolarità insita nella sua iconografia. Rarissima, la tavola è un caso di Natività in cui il lato “umano” di Gesù Bambino è esplicitato dalla traccia del cordone ombelicale che si nota dipinto. A questo si aggiunge anche la donna dirimpetto alla Vergine: un soggetto enigmatico, che qualcuno identifica con la Salomé – dalle dita mozzate per l’incredulità nell’Immacolata Concezione – mentre altri associano ad Anastasia. Entrambe personaggi tratti dai Vangeli Apocrifi, testimoniano l’inventiva di Lotto che non si limitò a rappresentare una canonica capanna di Betlemme, ma la volle arricchire di dettagli misteriosi, che contornano il momento, altrettanto raro da vedere, del primo bagnetto del Bambino appena nato.  

Emma Sedini  

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. Dopo la Laurea Magistrale in Economica and Management for Arts, Culture, Media and Communication all'università Luigi Bocconi di Milano e un corso professionale in Digital Marketing…

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