La nuova sede di Fondation Cartier a Parigi inaugura con una mostra – tributo alla storia della città 

Un edificio storico nel cuore di Parigi ospita la nuova sede di Fondation Cartier dopo che l’intervento di Jean Nouvel ha messo in dialogo l’interno del palazzo con la città. Le sue fiere ed esposizioni universali hanno ispirato la mostra inaugurale “Exposition Générale”

Al numero 2 di Place du Palais-Royal il 25 ottobre Fondation Cartier pour l’art contemporain ha inaugurato i suoi nuovi spazi, ricavati all’interno di un edificio storico ripensato da Jean Nouvel. L’indirizzo non è indifferente. Si tratta, infatti, dell’edificio che in passato ha ospitato il Grand Hôtel du Louvre, poi i Grands Magasins du Louvre e, infine, il Louvre des Antiquaires. La porta di accesso vede affacciarsi sulla destra l’entrata del Museo del Louvre, a sinistra quella del Conseil d’État. Lo spazio espositivo è gigantesco: 8500 metri quadrati accessibili al pubblico in cui si distribuiscono tre livelli – il piano interrato, il piano terra e il primo piano. Qui trovano posto un auditorium da 110 posti, uno spazio pedagogico di 300 metri quadrati, un café, una libreria, ma soprattutto 6500 metri di superficie riservati alle esposizioni. 

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Veduta esterna da rue de Rivoli. Fondation Cartier pour l’art contemporain © Jean Nouvel / ADAGP, Paris, 2025. Photo © Cyril Marcilhacy

L’intervento di Jean Nouvel nella nuova sede di Fondation Cartier 

Jean Nouvel ha modellato lo spazio come una “grande macchina” teatrale munita di cinque piattaforme mobili azionate da cavi e pulegge in grado di muoversi stabilendo altezze variabili e un grande vuoto continuo: niente muri, niente pavimenti, niente soffitti. Per realizzare questa “macchina” l’edificio, costruito nel 1855, è stato svuotato e ricostruito dall’interno. Il cortile, le arcate esterne e le facciate sono rimasti gli stessi, ma le ultime sono state svuotate per fare posto a superfici vetrate di 7 metri d’altezza che si aprono verso i sotterranei, i piani superiori, le vie circostanti. Lungo la facciata di rue Saint-Honoré, un portico di vetro si estende per oltre 150 metri, offrendo ai passanti la possibilità di camminare intorno all’edificio al riparo, per poterne osservare l’interno senza barriere visive. Nouvel ha progettato questi spazi come prolungamento della città. I quattro punti d’ingresso — accoglienza, spazio educativo, libreria e auditorium — confondono i confini tra la mostra all’interno del museo e quella che si estende al di fuori: il Louvre, l’intera città. L’intento è quello di annullare ogni distinzione tra la città e le esposizioni. 

La mostra “Exposition Générale” è un tributo alle fiere di Parigi 

Il titolo della mostra di apertura della nuova sede, Exposition Générale, si ispira all’Exposition Universelle del 1899, un evento che rese possibile per la prima volta l’intreccio tra attività come quella del Grands Magasins du Louvre e quelle dei musei parigini. Questa e le altre fiere internazionali permisero a Parigi di ampliare la sua geografia culturale e materiale, trasformando la città in un riflesso del mondo e in una gigantesca mostra a cielo aperto. Anche i grandi magazzini seguirono la stessa logica: le “esposizioni generali” – organizzate per l’occasione dai Grands Magasins du Louvre, ma anche da Le Bon Marché o da Galeries Lafayette – erano enormi operazioni commerciali, attese e popolari, capaci di riunire un vasto pubblico. Venivano accompagnate da programmi di animazione e dalla pubblicazione di cataloghi commerciali, che le rendevano veri e propri eventi culturali a sé stanti. 

Il percorso della mostra “Exposition Générale” di Fondation Cartier 

Senza infingimenti, proprio a partire da questo dato storico Fondation Cartier ora ripercorre quarant’anni di straordinari interventi culturali attraverso un dispositivo di opere emblematiche e frammenti di esposizioni che hanno segnato la sua programmazione a partire dalla creazione nel 1984. La mostra mette in luce le linee di forza della collezione, formatesi nel corso del tempo, e offre al pubblico quasi 600 opere di oltre 100 artisti. Per fare ciò, Exposition Générale è stata articolata intorno a quattro grandi nuclei tematici: un laboratorio architettonico effimero (Machines d’architecture), una riflessione sul mondo vivente e la sua conservazione (Être nature), uno spazio riservato alla sperimentazione sui materiali e le tecniche (Making Things) e un’esplorazione di narrazioni orientate al futuro che uniscono scienza, tecnologia e finzione (Un monde réel). 

L’allestimento di Formafantasma per “Exposition Générale” 

Nella mostra parigina c’è anche un po’ di Italia. Grazia Quaroni, direttrice della collezione di Fondation Cartier, ha affidato al duo Formafantasma la scenografia di questo debutto. Il duo è composto da Simone Farresin (Malo, 1980) e Andrea Trimarchi (Bolzano, 1983) che, come artisti, nel 2019 avevano partecipato alla mostra di Fondation Cartier dal titolo Jeunes Artistes en Europe. Les Métamorphoses. La collaborazione era proseguita con la mostra Mondo Reale, presentata alla Triennale di Milano nel 2022, e ora la scelta non appare casuale. Misurarsi con un progetto che rompe sia con il modello tradizionale del museo che con il concetto di white cube non è cosa da tutti, e Trimarchi e Farresin in questo caso hanno utilizzato il design della mostra come uno strumento per guidare i visitatori nello spazio. Anziché imporre un percorso, hanno introdotto grandi pannelli verticali di tessuto luminoso che creano un sistema di orientamento nello spazio. Le piattaforme sono così divenute gallerie sospese, dove avvengono accostamenti inaspettati tra le opere, per di più visibili da più punti dell’edificio. Un’idea di simultaneità che Chris Dercon, AD della Fondazione, ha definito: “quasi cubista”. 

Fondation Cartier ieri e oggi 

Fondation Cartier – è il caso di ricordarlo – è un’emanazione del Gruppo Richemont che possiede, oltre al brand Cartier, Van Cleef & Arpels, Piaget, Chloé e AlaÏa tra gli altri. Fondato nel 1988 dall’ imprenditore sudafricano Johann Rupert, Richemont ha sede a Ginevra, ma da sempre, proprio attraverso Fondation Cartier, orienta le operazioni destinate alla cultura da Parigi. Se qualcuno si aspettava che dallo spazio ricavato da un grande magazzino riconvertito con il denaro di una holding svizzera potesse giungere niente altro che un’offerta commerciale… beh, si sbagliava di grosso. 

Aldo Premoli 

Exposition Générale
Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi
25 ottobre 2025 – 23 agosto 2026

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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