Tutte le mostre da vedere a Milano nell’autunno 2025
Da Leonora Carrington a Escher, passando per Man Ray, Nan Goldin e Iñárritu. L’autunno delle mostre milanesi è caldo e pieno di occasioni da non perdere. Ecco la nostra guida per orientarsi
Un autunno frizzante, quello che è ormai a pieno regime nel panorama espositivo di Milano. Per questo 2025 le istituzioni – musei, fondazioni e altri grandi spazi d’arte – hanno preparato progetti variegati, con un focus sui grandi del Novecento, più o meno noti. Palazzo Reale porta in scena, tra le diverse proposte, il Surrealismo unico di Leonora Carrington e la fotografia di Man Ray. Poi c’è Escher al MUDEC e l’India contemporanea al PAC. Ecco le nostre proposte per le mostre a Milano nell’autunno 2025.
Per punti

Le mostre a Palazzo Reale
Leonora Carrington
“Non ero la musa di nessuno. Non ne avrei avuto il tempo. Ero troppo occupata a ribellarmi contro la mia famiglia e a imparare come si diventa artista…”. Queste le parole di Leonora Carrington, grande esponente del Surrealismo al femminile che – dopo il progetto dedicato a Leonor Fini – è ospite di Palazzo Reale per tutto l’autunno-inverno 2025. 60 opere ripercorrono la sua carriera a partire da Lancashire, per poi seguirla nei trasferimenti a Firenze e poi Parigi… e ancora nel Sud della Francia, in Spagna e New York. Fino agli ultimi anni trascorsi in Messico. Curata da Tere Arcqu e Carlos Martin, comprende dipinti, opere, materiali d’archivio e fotografie, che concorrino a definire il profilo di questa artista a metà tra Surrealismo, favole gotiche, suggestioni animalesche e fantasie autobiografiche dai forti connotati ribelli e femministi.
Milano // Fino all’11 gennaio 2026
Leonora Carrington
Man Ray
Sempre a Palazzo Reale, il secondo grande appuntamento è con Man Ray. Uno dei primi a utilizzare la fotografia come un vero e proprio medium creativo, realizzò opere emblematiche che sono entrate a far parte della storia dell’arte del Novecento. La mostra riassume le tappe biografiche e della carriera dell’artista con un nucleo di materiali originali (stampe vintage, negativi, collage, documenti) che documentano la storia di Man Ray dalla nascita (1890, Philadelphia), agli ambienti newyorkesi, dove si accosta alle avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, fino all’arrivo a Parigi dove viene accolto dai poeti André Breton, Louis Aragon, Paul Éluard e incontra poi la cantante e modella Kiki de Montparnasse, sua amata e musa, creando fotografie immortali come Noire et blanche o Le Violon d’Ingres.
Milano // Fino all’11 gennaio
Man Ray
Andrea Appiani – Palazzo Reale
Terzo protagonista della stagione espositiva di Palazzo Reale è il maestro pittorico del Neoclassicismo italiani. Andrea Appiani – interprete eminente della pittura tra l’Illuminismo e l’età napoleonica – torna in vita con oltre 100 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere. La mostra ricostruisce il suo percorso artistico, restituendo al pubblico la ricchezza e il dinamismo della Milano neoclassica, di cui fu pittore simbolo e ‘primo pittore’ del Regno d’Italia.
Milano // Fino all’11 gennaio
Andrea Appiani
Art from inside
Il progetto sviluppato da Fondazione Bracco propone al visitatore una domanda solo apparentemente semplice, ma che apre a un intero universo: cosa si cela dietro – e dentro – un’opera d’arte? Si tratta di un mondo di ricerca, restauro, tutela e valorizzazione, aspetti fondamentali e spesso invisibili, su cui raramente il pubblico è invitato a riflettere. A partire da ciò, il percorso espositivo accompagna il visitatore in un viaggio affascinante nell’arte tra Quattrocento e Settecento, svelando – grazie ad analisi diagnostiche e a riproduzioni in scala 1:1 – gli strati nascosti di otto capolavori, attraverso un racconto immersivo e multimediale. In questo dialogo tra arte e scienza, la tecnologia diviene medium di lettura e di stupore, permettendo di accedere a dimensioni normalmente non visibili. Da Beato Angelico a Piero della Francesca, da Piero del Pollaiolo al leonardesco Giovanni Antonio Boltraffio, fino a Caravaggio: un complesso di maestri che hanno segnato la storia dell’arte italiana, indagando il loro lavoro da una prospettiva nuovissima.
Milano // Dal 9 ottobre al 6 gennaio
Art from inside
PALAZZO REALE
Scopri di più

Le mostre al MUDEC
Escher
Dieci anni sono passati dall’ultima mostra che vide a Milano le grandi illusioni ottiche di Maurits Cornelis Escher. Finalmente, il grande maestro torna in città ospite del MUDEC con un grande progetto a lui interamente dedicato che propone un nuovo sguardo sul suo percorso. 90 opere tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie, oltre a una quarantina di pezzi islamici di confronto, si propongono di indagarerapporto fra Escher e le sue fonti di ispirazione, seguendo l’evoluzione dell’artista: dagli esordi legati all’Art Nouveau, passando per i paesaggi italiani, fino alla piena maturità in cui sviluppa l’uso di tasselli, cicli metamorfici, illusioni ottiche e rappresentazioni dell’infinito. Un linguaggio unico che unisce arte e matematica. Ma si tratta di una matematica fatta di un lungo, minuzioso e appassionato lavoro artigianale, basato su un approccio più intuitivo e percettivo che accosta sensibilità artistica e scienza in una visione rigorosa, inventiva e personale. Capitolo speciale dell’esposizione è quello sullo stretto rapporto che l’artista ebbe con l’arte islamica e i suoi elementi chiave.
Milano // Fino all’8 febbraio
M. C. Escher. Tra arte e scienza
Chiharu Shiota
The Moment the Snow Melts è l’installazione site-specific di Chiharu Shiota che il MUDEC propone in anteprima assoluta della mostra Il senso della neve (febbraio 2026). L’installazione trasforma lo spazio dell’agorà in un paesaggio evanescente composto da fili che scendono a piombo dal soffitto, in mezzo ai quali fluttuano biglietti e fogli di carta con nomi di persone che hanno fatto parte delle nostre vite ma che non ci è più possibile incontrare. Fin da settembre il pubblico ha potuto partecipare all’installazione condividendo i propri pensieri o disegni sul tema con un pezzo di carta da lasciare nel box installato nel museo o anche in digitale. Utilizzando la precarietà della neve come metafora, l’artista riflette sulle relazioni umane e su come queste inevitabilmente iniziano e finiscono. I legami, rappresentati dai fili, svaniscono con il trascorrere del tempo, lasciandoci spesso sentimenti di frustrazione e tristezza.
Milano // Dal 19 novembre al 28 giugno
Chiharu Shiota
Rohini Devasher
Come è ormai consuetudine in autunno torna il premio promosso da Deutsche Bank Artist of the Year. Quest’anno protagonista è l’artista indiana Rohini Devasher, alla sua prima presenza in un’ istituzione italiana. Astronoma amatoriale oltre che artista, da anni porta avanti una pratica di ricerca che esplora le intersezioni tra arte, scienza e filosofia, sviluppando progetti che mettono in dialogo cultura visiva, tecnologia e sapere scientifico. Inevitabile che al centro del suo lavoro ci sia l’osservazione del cielo: un gesto antico e indagabile sia dal punto di vista scientifico, sia come esperienza culturale e filosofica. Affascinata dalle narrazioni, dalle storie delle persone la cui vita è stata trasformata dal cielo stellato, fa della luce riflessa il punto di partenza per riflettere su temi centrali come l’impermanenza, la luce e il tempo, ma anche la conoscenza: su ciò che arriva a noi per riflesso da altre culture, epoche o strumenti.
Milano / Fino al 2 novembre
Rohini Devasher, Borrowed Light
MUDEC
Scopri di più

GAM – Pellizza da Volpedo
Oltre un secolo è passato dalla prima e unica grabde mostra organizzata in onore di Pellizza da Volpedo. Oggi, la GAM invita a ripercorrere l’intera carriera del maestro del Quarto Stato, dagli esordi fino all’approdo al Divisionismo e propone una panoramica completa e esaustiva della sua produzione, grazie anche a importanti prestiti da musei nazionali e da collezioni private. Nato nel 1868 a Volpedo, piccolo borgo agricolo in provincia di Alessandria, Giuseppe Pellizza espresse sin da ragazzo una propensione per il disegno che spinse il padre a farlo studiare all’Accademia di Brera a Milano. La formazione di Pellizza seguì un lungo iter: dopo Milano, è a Roma, studente dell’Accademia di San Luca e dell’Accademia di Francia; dopodiché a Firenze, dov’è allievo di grande protagonista dell’esperienza dei Macchiaioli, Giovanni Fattori.
Gli anni 1891-1892 furono segnati da eventi cruciali per la carriera e la vita privata del pittore: realizzò le prime sperimentazioni divisioniste; partecipò alla prima Triennale di Brera dell’81, realizzando poi Ambasciatori della fame e Fiumana. Fino alla redazione del Quarto Stato. Nella sua breve ma intensa carriera Giuseppe Pellizza praticò l’arte pittorica con assoluta dedizione, traendo ispirazione dal proprio contesto, familiare e contadino, rivolgendo al contempo grande attenzione ai movimenti di protesta che scoppiavano nelle città.
Milano // Fino al 25 gennaio
Giuseppe Pellizza da Volpedo
GAM
Scopri di più

Fondazione Prada – Alejandro G. Iñárritu
Per l’autunno 2025 Fondazione Prada porta nella sua sede milanese una mostra multisensoriale nata nell’intersezione tra cinema e arti visive e concepita dal regista messicano premio Oscar Alejandro G. Iñárritu. In occasione del venticinquesimo anniversario del leggendario film d’esordio Amores Perros (2000), Sueño Perro rivela girati inediti che raccontano i temi universali come l’amore, il tradimento e la violenza. Queste crude sequenze, all’epoca tagliate in fase di montaggio e conservate per un quarto di secolo negli archivi, colgono oggi le intense e interconnesse realtà sociopolitiche di Città del Messico, ancora oggi così attuali.
Partendo dalla forza grezza e dalla poesia visiva di queste immagini dimenticate, Iñárritu riscopre il loro impatto attraverso un mosaico di pellicola e suono. Al centro dell’installazione pensata per Fondazione Prada c’è un amore profondo e corposo per la materialità del 35mm che – con la sua grana unica, lo sfarfallio e il calore – evoca un profondo senso di nostalgia.
Milano // Fino al 26 febbraio
Sueño Perro di Alejandro G. Iñárritu
FONDAZIONE PRADA
Scopri di più

Le mostre al Pirelli Hangar Bicocca
Nan Goldin
A Milano, la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker riunisce il più grande complesso di slideshow mai presentato, con un’installazione sonora appositamente commissionata. Il progetto è allestito in diverse strutture architettoniche, in cui ogni padiglione è concepito in risposta a un’opera specifica. Il complesso risulta in una sorta di villaggio. Benché il titolo della mostra This Will Not End Well possa suonare cupo, è in verità carico di un’ironia benevola, ed esprime con forza la “caratteristica, incrollabile joie de vivre” di Goldin. Inoltre, l’esposizione si apre con una nuova installazione sonora del collettivo Soundwalk Collective, che l’ha concepita in stretta collaborazione con l’artista. Come una sorta di preludio, l’opera conduce i visitatori verso il simbolico villaggio di slideshow di Goldin.
Milano // Fino al 15 febbraio
Nan Goldin, This will not end well
Yuko Mohri
Seconda protagonista dell’Hangar è Yuko Mohri, con i suoi caratteristici assemblaggi e sistemi interconnessi, legati all’ambiente e alla coesistenza sociale. Già l’avevamo vista alla Biennale veneziana nel 2024 – in rappresentanza del Giappone – e ora la ritroviamo qui, con un corpus di sculture cinetiche site-specific che incorporano oggetti trovati e di uso quotidiano e strumenti musicali. Cè un’eco di Duchamp nella sua pratica, soffusa nel risultato delle sue composizioni in cui è centrale la componente sonora.
La mostra Entanglements è la più estesa mai realizzata in Europa. Il titolo, “intrecci, grovigli”, suggerisce le interazioni complesse che esistono tra oggetti, forze, suoni e persone. La mostra esplora dunque come ogni elemento presente appartenga a un sistema interconnesso. Niente è solitario ma tutto – più o meno impercettibilmente – strettamente unito a qualcosa di più grande e complesso.
Milano // Fino all’11 gennaio
Entanglements
PIRELLI HANGAR BICOCCA
Scopri di più

Palazzo Morando – Fata Morgana
Utopie, derive mentali e alternative radicali alla razionalità dominante. La nuova mostra annunciata dalla Fondazione Nicola Trussardi si propone di raccontare come attraverso i secoli pratiche considerate eccentriche abbiano scardinato convenzioni artistiche e sociali, opponendosi alle gerarchie di genere, alle autorità scientifiche e ai limiti del pensiero razionale. Dai disegni automatici agli oggetti rituali, dalle fotografie spiritiche alle installazioni contemporanee, al centro del percorso espositivo c’è un nucleo eccezionale di 16 opere di Hilma af Klint, artista svedese riscoperta solo di recente e oggi considerata tra le vere pioniere dell’astrazione. Le sue tele, guidate secondo le sue stesse parole da entità spirituali, anticipano di anni i lavori di Kandinsky e Mondrian. Accanto a lei altre straordinarie figure come Georgiana Houghton, Emma Kunz, Hélène Smith, Eusapia Palladino e Augustine Lesage, ma anche Carol Rama, Man Ray, Pierre Klossowski e le voci contemporanee di Judy Chicago, Marianna Simnett, Diego Marcon e Chiara Fumai.
Milano // fino al 30 novembre
Fata Morgana
PALAZZO MORANDO / FONDAZIONE TRUSSARDI
Scopri di più

Palazzo Citterio – Bice Lazzari
In stretta collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la GNAMC Palazzo Citterio porta a milano oltre 110 opere di Bice Lazzari. Una grande mostra che che ripercorre l’intera sua carriera, muovendosi dalle Arti applicate degli Anni Trenta e Quaranta, alla coda di produzione improntata a un rigoroso minimalismo. Tutte le fasi della sua evoluzione creativa sono chiamate in causa. L’Arte murale, la decorazione per la motonave Raffaello, i disegni di stoffe commissionatele da Gio Ponti, fino alle acquisizioni della Galleria Nazionale di Roma con Palma Bucarelli.
Bice Lazzari è una figura di grande rilievo per la storia dell’arte italiana e per le connessioni che si sono sviluppate nel tempo. I tanti riconoscimenti internazionali parlano da sé; è inoltre stata l’unica donna inclusa nella mostra Kandinsky e l’avventura astratta, realizzata nel 2003 dal Peggy Guggenheim Collection di Venezia, per la sua personale ricerca in direzione dell’astrattismo. La mostra di Palazzo Citterio, prima antologica in Italia, rivela la sua particolare inclinazione e originale capacità nell’uso del colore, nonché la formulazione di un alfabeto visivo identificabile, costruito con coerenza lungo tutta la sua vita.
Milano // Fino al 7 gennaio
Bice Lazzari, I linguaggi del suo tempo
PALAZZO CITTERIO
Scopri di più

PAC – India
L’atteso progetto collettivo del PAC che guarda alle culture del mondo attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei ci porta quest’anno in India. Niente Bollywood, ma un complesso di sperimentazione e ricerca che ha investito l’arte contemporanea indiana in tutte le sue forme. Frutto di un lungo lavoro di ricerca del collettivo di artisti RAQS, che sono anche i curatori del progetto, la mostra racconta diverse generazioni di artisti che si confrontano con pittura, fotografia, scultura, installazione, web art e cinema. Uno spaccato sull’arte e sulla vita nell’India di oggi, partendo dal basso delle sue strade.
Milano // Fino all’8 febbraio 2026
INDIA. Di bagliori e fughe
PAC
Scopri di più
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati