Perché tutti questi poster d’artista stanno tappezzando New York City?
Si chiama 'Future Ours' il progetto di arte pubblica che invita artisti e collettivi da tutto il mondo a prendere posizione sulla crisi sociale e ambientale con opere “da affissione” durante il Summit dell’ONU sul Futuro
E mentre tra le mura del Palazzo dell’ONU, a New York, i leader mondiali discutono di istruzione, parità di genere, energia pulita e rinnovabile in occasione del Summit sul Futuro, per le strade della Grande Mela artisti e collettivi provenienti da tutto il mondo rispondono alla crisi sociale e ambientale tappezzando centinaia di pensiline JCDecaux, azienda dedicata all’arredo urbano, con poster d’autore. Così prende forma Future Ours, il progetto di arte pubblica targato ART 2030 e co – curato da Patricia Domínguez, Hans Ulrich Obrist e Jeppe Ugelvig che, fino al 29 settembre, invita il pubblico a riflettere e ad agire per un futuro migliore.
Gli artisti di “Future Ours” a New York per il Summit dell’ONU
I co-curatori hanno invitato 21 artisti e collettivi da tutto il mondo per rispondere all’invito del Summit delle Nazioni Unite, prendendo posizione sulle sfide globali attuali e future. Tra questi spiccano i nomi di grandi artisti e collettivi come Olafur Eliasson, Baan Noorg Collaborative Arts and Culture, Raqs Media Collective, Canal Street Research Association, Simone Fattal, Suzanne Treister, Congolese Plantation Workers Art League, Eduardo Navarro, Futurefarmers, Newton and Helen Harrison/Center for the Study of the Force Majeure e The Institute of Queer Ecology, per citarne alcuni.
Il progetto “Future Ours” di ART 2030: tra riflessione e azione
“Mentre il nostro futuro è segnato da urgenti emergenze ambientali e sociali, è necessario prendere posizione per cambiare rotta”, ha spiegato Luise Faurschou, fondatrice e Ad di ART 2030, associazione che attraverso i linguaggi delle arti contemporanee sensibilizza il pubblico sui 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’ONU. “ART 2030 è onorata di presentare FUTURE OURS, con contributi di artisti e collettivi d’arte in tutto il mondo che rispondono al vertice delle Nazioni Unite del Futuro. Dalla sede delle Nazioni Unite agli spazi pubblici, queste opere d’arte offrono momenti di riflessione e di ispirazione, per promuovere il dialogo e l’azione”.
Parola ai co – curatori del progetto Patricia Domínguez, Hans Ulrich Obrist e Jeppe Ugelvig
“’Future Ours’ cerca visioni per il futuro del nostro pianeta sfruttando il mezzo del cartellone pubblicitario”, spiegano i curatori Patricia Domínguez, Hans Ulrich Obrist e Jeppe Ugelvig. “In risposta alle attuali crisi sociali e ai disastri ecologici ‘FUTURE OURS’ disperde l’impresa artistica in spazi inaspettati per generare nuovi incontri nel vasto regno pubblico del commerciale. Il progetto è un invito a ripensare a come l’arte possa aiutare le discussioni su come può aiutarci a ripensare a ciò che è o potrebbe essere nostro, in futuri per cui vale la pena lottare“.
Dopo il Summit, cosa ne sarà del progetto “Future Ours”?
Dopo il lancio nella sede delle Nazioni Unite e per le strade di New York, “Future Ours” si sposterà in Danimarca nel 2025 per prendere parte alla Kunsthal Charlottenborg Biennale di Copenaghen, così come nelle strade, nelle stazioni ferroviarie e nelle fermate degli autobus in tutto il Paese.
Valentina Muzi
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