Riapre a Bruges l’antico Ospedale di San Giovanni, oggi museo dei capolavori di Hans Memling

È uno degli edifici ospedalieri più antichi d'Europa, oggi museo di storia della medicina, arte antica e contemporanea. E conserva la più grande collezione al mondo di opere di Hans Memling. Dopo un lungo restauro, porte aperte dal 16 dicembre 2023

Dopo un lungo restauro, il St. John’s Hospital Museum si presenta al pubblico in una nuova veste, raccontando la storia medicina e delle cure ospedaliere tra il Medioevo e il 1977, anno in cui cessò la sua funzione originale. Ma trattandosi di un’istituzione che fu gestita da un ordine religioso, c’è anche spazio per riflettere su come l’essere umano affrontava ed elaborava l’idea della morte: il nuovo allestimento, infatti, collega la storia dell’ospedale e della sua collezione di opere d’arte a temi universali come l’ospitalità, l’empatia, la vita e la morte, il corpo e l’anima, il significato della sofferenza e delle cure (sia mediche sia spirituali). Il percorso di visita si completa con uno sguardo all’antica farmacia dell’ospedale, con i suoi interni originali del XVII Secolo, che conserva intatta l’atmosfera dell’epoca. Annesso alla farmacia, il suggestivo giardino delle erbe, scrigno della conoscenza della natura. 

Un rendering dell’interno del Museo © VisitBruges:Jan Darthet
Un rendering dell’interno del Museo © VisitBruges:Jan Darthet

La collezione d’arte del St. John’s Hospital Museum

Il St. John’s Hospital Museum possiede un insieme unico di dipinti di Hans Memling (1430 – 1494), maestro del XV secolo di scene e paesaggi iperrealistici, che trascorse a Bruges gran parte della sua vita, e qui realizza i suoi capolavori più importanti. Quelli conservati al Museo furono commissionati dalle suore che all’epoca gestivano l’ospedale, e costituiscono oggi la seconda più grande collezione di Memling al mondo. Inoltre, il Museo custodisce una vasta collezione di dipinti e sculture di santi patroni della medicina e utensili di uso quotidiano come armadietti, strumenti medici e vasi da farmacia.
Nell’adiacente chiesa dell’ospedale ci si trova di fronte al reliquiario di Sant’Orsola, uno dei capolavori assoluti di Memling, in relazione con il dipinto Liggende-Arcangelo II di Berlinde De Bruyckere. Un esempio di come l’arte contemporanea dialoghi con quella antica e contribuisca a tramandare la storia e la tradizione legate all’antico ospedale.

L’antica farmacia dell’ospedale © VisitBruges. Photo Jan Darthet
L’antica farmacia dell’ospedale © VisitBruges. Photo Jan Darthet

La storia dell’antico Ospedale di San Giovanni a Bruges

L’antico Ospedale di San Giovanni si erge maestosamente affacciato su un canale nel cuore di Bruges da quasi nove secoli. Fondato intorno al 1150 per volontà dell’amministrazione cittadina, erogava cure e assistenza a malati e bisognosi, indipendentemente dalla loro origine o classe sociale. Nella seconda metà del XIII secolo fu costruito un monastero a nord dell’ospedale. A partire dal 1391 la maggior parte delle cure infermieristiche fu affidata alle suore francescane del vicino monastero. Nel 1413, sul cimitero che risaliva al secolo precedente fu costruita una cappella gotica a navata unica con transetto. Nel XVII secolo il monastero francescano fu abbandonato dalle religiose e nei suoi locali fu allestita una farmacia, ancora oggi esistente e visitabile, mentre nell’assistenza infermieristica subentrarono le Suore Agostiniane. Con l’avanzare del XIX secolo e l’aumento della popolazione, le strutture ospedaliere medievali non furono più in grado di soddisfare le esigenze di cura dei pazienti, per questo alcune parti del convento furono demolite e venne costruito un complesso ospedaliero moderno e più vasto, che funzionò dal 1864 al 1977, quando venne dismesso dopo che nel 1966 era stata costruita una nuova clinica appena fuori città.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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