New York: Magazzino Italian Art apre la nuova ala con mostre di Schifano, Scarpa e Spalletti

Il museo newyorchese, con un’importante collezione di opere d’arte italiana del secondo Novecento, inaugura il nuovo padiglione con tre mostre dedicate a Mario Schifano, Carlo Scarpa ed Ettore Spalletti

Verrà inaugurato il prossimo settembre, dopo venti mesi di lavori, il Robert Olnick Pavilion, nuovo padiglione di Magazzino Italian Art, spazio espositivo nato nel 2017 a New York, lungo le sponde dell’Hudson, dalla volontà di Giorgio Spanu e Nancy Olnick, la cui collezione vanta oltre 500 opere di arte italiana del secondo Novecento, soprattutto della corrente dell’Arte Povera. La nuova ala del museo, diretto da Vittorio Calabrese, è intitolata a Robert Olnick, padre di Nancy Olnick, ed è stata progettata dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo(quest’ultimo, inoltre, è anche l’autore della sede di Magazzino). A inaugurare il padiglione saranno due mostre, dedicate a Mario Schifano e Carlo Scarpa, e un progetto speciale su Ettore Spalletti. “Giorgio ed io siamo entusiasti di inaugurare a settembre il Robert Olnick Pavilion”, dichiara Nancy Olnick. “Questo nuovo spazio, dedicato a mio padre, che mi ha trasmesso il valore imprescindibile del restituire alla comunità, consentirà di allestire mostre temporanee di arte e design italiano, ospiterà un dipartimento educativo, di cui c’è grande bisogno, e un’autentica caffetteria italiana, per la nostra amata comunità della Hudson Valley. Siamo felici di poter onorare così l’eredità di mio padre e di continuare a condividere la passione e l’entusiasmo per l’arte e la cultura italiana”.

IL ROBERT OLNICK PAVILION DI MAGAZZINO ITALIAN ART

Costruito su un terreno a verde di circa 4 ettari, il nuovo padiglione di 1200 mq (adiacente ma indipendente da quello principale) conterrà non solo ulteriori spazi espositivi ma anche una sala polifunzionale con capacità di auditorium, una caffetteria e Store, una galleria dedicata alle arti decorative e al design italiano, con opere di vetro di Murano, ceramica e gioielli. Ma a contraddistinguere il Robert Olnick Pavilion sarà la sala isotropa progettata da Alberto Campo Baeza: un cubo, perforato in ciascun angolo da finestre quadrate che generano un flusso di luci e ombre continuo e che, come una meridiana, catturano lo scorrere del tempo. L’architettura essenziale con cui è stato pensato l’edificio mette in risalto i materiali industriali utilizzati, come il cemento, creando un ambiente concettualmente potente ed esteticamente neutro, complementare all’arte italiana del secondo dopoguerra e contemporanea.

IL NUOVO PADIGLIONE E LE MOSTRE DI MAGAZZINO ITALIAN ART

Organizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Schifano e curata da Alberto Salvadori, la mostra Mario Schifano: the rise of the ’60s presenterà 80 opere dell’artista, tra cui alcune mai esposte prima, per una panoramica della ricerca e della pratica dell’artista dagli anni Sessanta in poi. La mostra Carlo Scarpa: capolavori senza tempo, a cura di Marino Barovier, verterà invece su un particolare corpus di opere dell’architetto, ovvero una selezione di vetri di Murano da lui disegnati e appartenenti alla Collezione Olnick Spanu. È stato ideato dalla Fondazione Ettore Spalletti, da Benedetta Spalletti e Alberto Salvadori in collaborazione con l’architetto Alberto Campo Baeza il progetto dedicato Ettore Spalletti: parole di colore, con opere di grandi dimensioni “installate all’interno della camera isotropa, instaurando un equilibrio aureo tra forme, volumi e colore”, sottolinea una nota del museo.

Robert Olnick Pavilion, Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photo by Marco Anelli. Courtesy Magazzino Italian Art

Robert Olnick Pavilion, Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photo by Marco Anelli. Courtesy Magazzino Italian Art

GLI ALTRI PROGETTI DI MAGAZZINO ITALIAN ART PER IL 2023

In attesa dell’apertura del nuovo padiglione, Magazzino promuove una serie di iniziative destinate all’approfondimento di artisti e temi fortemente legati alle dinamiche del contemporaneo, come il ciclo di conferenze dal titolo Arte Povera: Tradizione artistica e dialogo transatlantico, a cura di Roberta Minnucci – Scholar-in-Residence per il 2022-23 presso Magazzino –, che indaga il rapporto tra il movimento dell’Arte Povera con il passato e gli scambi artistici con gli Stati Uniti. A maggio sarà invece la volta di una presentazione, in collaborazione con The Art Newspaper, che vedrà protagonista Arcangelo Sassolino, con la partecipazione di Chiara Parisi, Hans Ulrich Obrist e Francesco Manacorda; in questa occasione saranno installate, negli spazi interni ed esterni di Magazzino, le sculture dell’artista.

Desirée Maida

https://www.magazzino.art/visit

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più