Morto Eugenio Gervasuti, l’ultimo vero ebanista veneziano

Era un grande artigiano ebanista e il padre di Michele Gervasuti, presidente e fondatore dell’omonima fondazione. Da Londra il curatore James Putnam lo ricorda così

Venezia ha perduto un importante maestro artigiano con la scomparsa di Eugenio Gervasuti, avvenuta il 19 luglio 2020. È stato un esperto ebanista per sette decadi; le sue incredibili capacità nel lavorare il legno possono essere apprezzate in molti dei palazzi storici e delle chiese che ha restaurato fin dall’anno di fondazione del suo laboratorio, nel 1959. Eugenio non era solo il migliore, ma anche il più veloce ebanista di Venezia della sua generazione ed egli capì che la velocità nella produzione gli permetteva di tenere i costi dei suoi progetti maggiormente accessibili. Nonostante tutto Eugenio era molto modesto rispetto al proprio lavoro; non si trattava di esibire la propria abilità tecnica quanto di rivelare la personalità della propria pratica.

CHI ERA EUGENIO GERVASUTI

Oltre ad essere un rinomato ebanista, Gervasuti possedeva una grande visione di questa grande tradizione artigianale. Parlava in maniera lirica del proprio lavoro e delle finezze del legno. La bellezza della tradizione artigianale cui apparteneva proviene dalle diversità del legno da cui irradiano le precise regolazioni dell’opera. Egli possedeva un naturale istinto e talento nel combinare i legni, i colori, le trame, mescendoli con eleganza e semplicità. Aveva un grande riguardo per materiali e design, con una estetica che si costruiva grazie a dettagli sottili, organici. Eugenio era molto orgoglioso della cura che metteva nella propria ricerca, tipicamente veneziana. Era un vero perfezionista ed eccelleva nei minimi dettagli; è stato in grado di realizzare le proprie intenzioni con chiarezza, esperienza e destrezza e i suoi standard di lavorazione erano leggendari. 

LA GERVASUTI FOUNDATION

Mostrava grande piacere nel lavoro manuale. Cantava con gioia mentre lavorava, un fenomeno tipico negli artigiani italiani della sua generazione, che raramente si vede altrove. Quando lavorava era assorto, era quasi un filosofo, dotato di uno humour tagliente oltre che di una viva intelligenza. La sua personalità carismatica, le qualità di onestà e umiltà che mostrava erano molto amate e rispettate nella ristretta comunità di artigiani della zona di Castello a Venezia. Con uno spirito “socialista” egli indossava un cappotto a volte marrone a volte bianco lucido impreziosito da un papillon, il tutto di sartoriale eleganza. Con il suo spirito pioneristico ha dato vita a molti dei primi eventi d’arte in via Garibaldi e dato costante supporto ed incoraggiamento a suo figlio Michele che ha dato vita nel 2004 alla Gervasuti Foundation in uno dei laboratori della famiglia. Ha trasmesso il suo amore per il legno al figlio Michele che ha lavorato insieme a lui, come apprendista, negli anni della formazione. In onore di Eugenio, Michele inaugurerà presto un Museo che ospiterà una mostra unica dei legni e degli strumenti e banchi di lavoro del laboratorio dei Gervasuti, raccolti in decenni di attività. In questa era digitale totalmente meccanizzata, queste pratiche preziose, tradizionali, manuali sono sull’orlo dell’estinzione e questa iniziativa spera di far conoscere e valorizzare questa forma d’arte eccellente. Il Museo metterà in luce le capacità e l’esperienza degli artigiani del legno e conserverà la memoria di Eugenio Gervasuti, l’ultimo vero ebanista.

James Putnam

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