Fondazione Marcello Morandini a Varese: nel 2020 il museo dell’artista in una villa anni ‘30

Negli spazi restaurati di Villa Zanotti e del suo parco, in centro a Varese, il museo ospiterà le opere dell’artista e designer Marcello Morandini e sarà punto di riferimento internazionale per l’arte concreta e costruttivista

È uno dei maggiori rappresentanti dell’arte concreta in Europa e dalla primavera del 2020 avrà un museo tutto suo, in pieno centro a Varese, in una villa degli anni ‘30. Si tratta dell’artista e designer Marcello Morandini (Mantova, 1940) che nel 2016, grazie al generoso contributo di due importanti collezionisti, ha dato vita all’omonima Fondazione per dare una dimora alle opere d’arte, di design e ai progetti di architettura prodotti nella sua lunga carriera, oltre a promuovere l’arte concreta e costruttivista a livello internazionale attraverso programmi espositivi, conferenze e pubblicazioni. Il tutto con l’obiettivo di rendere la Fondazione la più importante istituzione culturale in Italia, e una tra le principali in Europa, per questo preciso movimento artistico e le sue espressioni future. La Fondazione Marcello Morandini non è ancora operativa perché è attualmente impegnata nei lavori di recupero e riconversione della sua sede a Varese, città in cui Morandini vive e lavora. Però, il prossimo mercoledì 11 dicembre in occasione della presentazione del Catalogo ragionato della sua opera, a cura di Marco Meneguzzo, ci sarà un’apertura straordinaria degli spazi espositivi. In attesa di vederli, abbiamo parlato con la Fondazione dei suoi obiettivi, della sua programmazione futura e di come si presenterà il museo agli occhi del pubblico.

Come nasce l’idea della Fondazione?
Fondazione Marcello Morandini è nata nel 2016 per volontà dello stesso artista e grazie al generoso contributo di due collezionisti svizzero-americani che volevano realizzare il sogno di un museo aperto e inclusivo, in cui le opere di Morandini fossero accessibili a tutti.

Cos’è successo nel frattempo?
Nei suoi primi anni di vita Fondazione Marcello Morandini è stata impegnata nell’acquisto e restauro di Villa Zanotti e del suo parco, una delle architetture di primo Novecento che costituiscono il patrimonio identitario della città di Varese, conosciuta anche come “città-giardino”. A lavori ultimati, Villa Zanotti sarà sede istituzionale della Fondazione, spazio espositivo e studio-archivio dell’artista.

Chi sono le persone dietro al progetto?
Fondazione Marcello Morandini è presieduta da Marcello Morandini e dalla moglie, Maria Teresa Barisi. Fanno parte del consiglio di amministrazione altri membri della famiglia e personalità di spicco del territorio varesino come l’ingegnere Mario Negri, la giornalista Nicoletta Romano di Rotonda attuale Presidente dell’Associazione dei Liberi Artisti della Provincia di Varese e il manager Rudolf Wehrli.

Fondazione Marcello Morandin

Fondazione Marcello Morandin

Quali sono gli obiettivi della Fondazione?
Il nostro obiettivo è quello di dare alla città un nuovo spazio culturale situato proprio nel cuore di Varese: a due passi dai Giardini Estensi, dall’Università, dalle stazioni… In questo senso l’attuale giunta comunale ha invitato l’artista a occuparsi del rifacimento della strada in cui la Fondazione si affaccia, proprio per sottolineare il continuum che vuole essere creato sul territorio. Allo stesso tempo volgiamo il nostro sguardo fuori dalla città e dall’Italia e intendiamo lavorare in rete con altre istituzioni culturali europee, com’è sempre stato nel DNA di Marcello Morandini che, oltre all’Italia, è presente in molte collezioni pubbliche e private in Francia, Svizzera e Germania.

Quali saranno gli ambiti artistici su cui lavorerete?
L’attività della Fondazione ha come punto di partenza l’opera di Marcello Morandini. Gli ambiti in cui si sviluppa la progettazione sono dunque l’arte visiva, il design e l’architettura. Con l’apertura definitiva degli spazi espositivi nella primavera del 2020, la Fondazione proporrà una collezione permanente antologica dell’opera di Morandini e uno spazio dedicato a mostre temporanee caratterizzato da una linea curatoriale molto precisa: la ricerca e l’esplorazione delle esperienze artistiche rifacenti all’arte concreta e costruttivista – arte visiva, poesia, letteratura – nelle sue espressioni passate e presenti, italiane e internazionali. In questo senso la Fondazione coprirà un vuoto importante, perché ancora manca in Italia una sede di riferimento pubblica o privata per questo filone di ricerca.

Come si sostiene l’iniziativa?
Il patrimonio della Fondazione è costituito da un importante lascito e per la fase di completamento del restauro e riuso funzionale delle architetture stiamo valutando l’opportunità di applicare a bandi pubblici e privati sul territorio lombardo e all’estero. Una volta completata la fase di avviamento, la Fondazione attiverà servizi accessori all’attività espositiva capaci di generare entrate: come l’ospitalità, la ristorazione, la vendita di prodotti e attività di formazione.

Ci raccontate come sono i vostri spazi?
Il progetto complessivo della Fondazione è articolato negli spazi della Villa di oltre 930 metri quadrati, in un rustico adiacente di oltre 200 metri quadrati e nel parco di 3.300 metri quadrati in cui si troverà anche una serra. All’interno della Villa prenderanno vita la programmazione espositiva, l’archivio e lo studio dell’artista. Il rustico sarà invece dedicato ai servizi collaterali: ospitalità, bistrot e, soprattutto, lo Spazio Design: un centro-laboratorio dedicato alla vendita delle opere di Marcello Morandini designer, ma anche alla nuova progettazione e formazione. La serra sarà lo spazio dedicato alle attività didattiche per bambini e adulti, con un bellissimo programma che indaga la relazione tra arte concreta, geometria, matematica e musica.

Quali sono i programmi espositivi per il 2020?
Il 2020 sarà l’anno di completamento degli interventi di restauro sulla Villa, quindi la Fondazione sarà inaugurata con una grande mostra antologica dedicata a Marcello Morandini. A fine anno è in programma anche una mostra temporanea molto significativa: una mostra collettiva dedicata all’arte concreta europea a partire dall’esperienza dell’IAFKG – Internationaler Arbeitskreis für Konstructive Gestaltung – il gruppo di lavoro internazionale di cui Morandini faceva parte e che dal ’72 all’88 ha guidato la ricerca artistica concreta e costruttivista in Europa. Segnaliamo, inoltre, che Marcello Morandini ha disegnato la scultura del Riemann Prize in Mathematics che nel 2020 sarà consegnato al giovane prodigio Terence Tao, dell’Università di California, Los Angeles. Fino alla cerimonia di consegna, la scultura sarà esposta in Fondazione.

Claudia Giraud

http://www.morandinimarcello.com/

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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