Strage di Orlando, proteste per la costruzione del Pulse Nightclub Memorial Museum

La onePULSE Foundation, formatasi a seguito della strage di Orlando, sta portando avanti un bando internazionale per la costruzione di un museo dedicato alla comunità LGBTQ+. Ma non mancano le proteste di alcune associazioni locali

Sono passati tre anni dalla strage di Orlando, la sparatoria avvenuta all’interno della discoteca LGBTQ+ Pulse, in Florida, in cui persero la vita 49 persone. Ora, in quel luogo, sorge il Pulse Memorial, accessibile e gratuito, considerato un “santuario di calma riflessione e amore dedicato a onorare la perdita insensata di vite innocenti e a ricordare l’orribile attacco che si è verificato il 12 giugno 2016”, come si legge sul sito ufficiale vicino allo slogan Non lasceremo che l’odio vinca. Barbara Poma, proprietaria della discoteca Pulse, ha deciso di creare la onePULSE Foundation: la mission della fondazione è istituire un museo per ricordare coloro che hanno perso la vita nell’attentato e promuovere attività educative che abbiano come tema il rispetto per le diversità. Nonostante l’impegno preso, con l’avvio di un importante bando rivolto ad artisti e designer, il progetto è stato contestato da alcune associazioni locali, contrarie all’istituzione di un memoriale.

IL PULSE NIGHTCLUB MEMORIAL MUSEUM: IL PROGETTO

 Il memoriale di Orlando sarà composto da diversi apparati: il già esistente Pulse Memorial, il Survivors Walk, che ripercorre la strada presa dai sopravvissuti in fuga quella notte e, infine, il Pulse Museum. Per la sua realizzazione è stato indetto un bando, intitolato “National Pulse Memorial & Museum International Design Competition”, con lo scopo di selezionare designer urbani, architetti, paesaggisti, curatori e artisti che sappiano promuovere e rappresentare il messaggio di amore del museo. Hanno superato la prima fase delle selezioni diversi studi di architettura, tra cui lo Studio Libeskind con Claude Cormier + Associés, Thinc assieme all’artista Jenny Holzer, oppure Diller Scofidio + Renfro e Rene Gonzalez Architects con Raymond Jungles. Il team vincitore verrà annunciato il 30 ottobre 2019. Il museo sorgerà su una superficie di quasi 3mila metri quadrati e dovrà disporre di uno spazio espositivo, luoghi adatti per laboratori e attività didattiche e strutture all’aperto per raduni e spettacoli della comunità. Il costo complessivo del National Pulse Memorial & Museum sarà di 45 milioni di dollari, mentre il suo completamento è previsto per il 2022.

IL PULSE NIGHTCLUB MEMORIAL MUSEUM: LE PROTESTE

A scagliarsi contro la realizzazione del memoriale è stata un’associazione locale formatasi appositamente per contrastare l’iniziativa. Si chiama Community Coalition Against a Pulse Museum e ha accusato la onePULSE Foundation di voler lucrare sulla tragedia avvenuta. Accuse alle quali la Presidente Barbara Poma ha ribadito: “la Fondazione onePULSE sta seguendo il modello di altri musei e monumenti come quelli di Oklahoma City e il Memoriale e Museo dell’11 settembre a New York City. Come per quei siti, il memoriale sarà gratuito, mentre il museo addebiterà una modesta ammissione, che andrà a mantenere il museo e il ricordo di coloro che onora“, riporta artnet news. “Il museo racconterà la storia delle vittime, la tragedia, la risposta della comunità e fornirà un centro di istruzione di livello mondiale per imparare dalle lezioni di odio, affinché non si ripetano. Senza un museo, non modo di raccontare questa storia alle generazioni future. Il rischio è che la tragedia venga cancellata interamente nel tempo”.

– Giulia Ronchi

https://onepulsefoundation.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più