Matera 2019. Inizia il conto alla rovescia ed ecco le prime anticipazioni del programma

Parte la carovana di Matera 2019. La Capitale europea della cultura presenta il suo programma in una grande festa che si conclude sabato 20 gennaio. Grande protagonista l’architettura. Ecco tutte le novità

Costruire, ancora una volta, insieme. È questa il significato simbolico associato alla realizzazione della grande architettura effimera, alta 19 metri e composta di “mattoni” in cartone posizionati e innalzati dai cittadini, che sorge Piazza Vittorio Veneto, a Matera. Un pezzo di città storica ricostruito nel bel mezzo della piazza “moderna”, poi fatto teatro di un concerto, poi scalato nell’ambito di una performance e infine distrutto il giorno successivo. Un’opera che intende ribadire, a un anno esatto dall’inizio della kermesse e in contemporanea con la cerimonia di apertura di La Valletta 2018, lo status di “cantiere” della prossima Capitale Europea della Cultura. A sostenerlo sono Paolo Verri (impegnatissimo in prima persona, come si vede dal nostro filmato, a edificare la scultura in cartone assieme a cittadini e turisti) Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, e la Manager Culturale Ariane Bieou che hanno scelto di portare in città la struttura – performance dell’artista francese Olivier Grossetête, già presentata in altri contesti urbani (in Italia a Terni nel 2015 ed è stata la stessa organizzazione Umbra a portarla in Basilicata), come evento clou della festa ribattezzata “#MenoUno”. Una due giorni che si conclude sabato 20 gennaio, quando lo slancio legato al momento di costruzione condivisa passerà il testimone a “un grande atto di coraggio”, come lo ha definito lo stesso Verri. “Presentiamo, forse per la prima volta nella storia delle Capitali Europee della Cultura, ben metà del programma culturale con un anno di anticipo, grazie al lavoro di co-creazione iniziato la scorsa primavera con la scena creativa lucana e che ha portato a selezionare 27 project leader direttamente sul territorio”, ha annunciato il Direttore.

PRIME ANTICIPAZIONI SUL PROGRAMMA

Primi destinati di questo processo saranno, ancora una volta, i cittadini materani: dal confronto diretto con i project leader selezionati – tutti lucani – potranno “comprendere come essere parte integrante dei progetti sviluppati per il 2019”. Un atteggiamento che ricalca l’impianto stesso della candidatura, ponendosi in coerenza con la volontà di dare vita a una “grande operazione dal basso”. Sarà proprio Piazza Vittorio Veneto ad accogliere le realtà creative lucane scelte per la realizzazione del 50% del programma culturale di Matera 2019. Come già reso noto da Artribune nella recente intervista a Paolo Verri, nel corso dei 350 giorni di attività previsti a partire dal 19 gennaio 2019, saranno incluse quattro grandi mostre: Ars Escavandi. Matera e le città del mondo rupestre, a cura di Pietro Laureano (dal 20 gennaio 2019); Rinascimento Riletto. L’arte italiana raccontata con gli occhi del Mediterraneo, curata da Marta Ragozzino (dal 21 aprile 2019); la mostra coordinata da Piergiorgio Odifreddi, a partire dall’analisi della figura di Pitagora (dal 21 giugno 2019), e Osservatorio dell’Antropocene, con la curatela del fotografo Armin Linke. Da una prima analisi dei 27 progetti scelti a emergere è l’eterogeneità delle proposte. Teatri Uniti di Basilicata firma Teatro eco-logico e sostenibile, progetto finalizzato alla realizzazione di una performance sui temi dell’ambiente e dei miti. Con Architetture della Vergogna, già introdotto da Artribune nei mesi scorsi, il collettivo Architecture of Shame darà vita a una pluralità di appuntamenti, finalizzati a indagare la relazione Architettura-Vergogna; sarà questo il metro per raccontare i valori dell’Europa contemporanea, partendo dal “caso Matera”. Attraverso Storylines – The Lucanian Ways, Youth Europe Service produrrà una video installazione interattiva e un documentario sul fenomeno dell’emigrazione, riunendo storie del passato e vicende recenti. Mamma mia! è il format sviluppato da Casa Netural per celebrare il ruolo centrale delle donne nella cultura materiale, ricorrendo a un sistema di cene in contemporanea in diverse case a Matera. Un programma articolato e multiforme, al quale dedicheremo un approfondimento nei prossimi giorni.

IMMAGINANDO IL MUSEO DELLA CULTURA DI MATERA

Sulla scia del grande evento, continuano inoltre a sbocciare iniziative, anche sul fronte architettonico. Lanciato nei giorni scorsi, il concorso di idee “Matera, City of culture. A museum for the ancient city”, indetto dal network per la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio Instaura.it, resterà aperto fino al 30 aprile 2018. “Vogliamo immaginare un contenitore di tradizioni capace di valorizzare al meglio le istanze storiche che compongono l’identità della città. –  Indicano i promotori nel bando, consultabile online – Sale per l’esposizione dell’artigianato locale e laboratori didattici costituiranno un tramite tra i visitatori e la popolazione per innestare sinergie nuove.” Aperto a laureandi, laureati o liberi professionisti, senza limiti di età, il contest prevede la progettazione di un museo per la città antica, con una superficie complessiva di circa 1000 mq. L’area di intervento insiste su via d’Addozio; i partecipanti dovranno concepire una struttura in grado di “accogliere viaggiatori, turisti, abitanti del luogo per scoprire e (ri)scoprire lo spirito dei luoghi e l’identità lucana, attraverso spazi dedicati anche e soprattutto all’artigianato locale ed al recupero delle tradizioni”. Oltre ai necessari ambienti di servizio e ai vani tecnici, le proposte sviluppate dovranno includere un coffee space di massimo 70mq, due sale espositive, due spazi destinati a laboratori e un auditorium. Premi, modalità di registrazione e ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.instaura.it.

– Valentina Silvestrini

www.matera-basilicata2019.it/it

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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