Un fulmine incendia il Teatro Povero di Monticchiello. La raccolta fondi per aiutare la storica compagnia senese

L’esperienza del Teatro Povero nasceva negli Anni Sessanta nel piccolo borgo della Val d’Orcia, come forma di teatro sociale e culturale, che ancora oggi coinvolge l’intera comunità locale e attira spettatori da ogni parte d’Italia e del mondo. Ma a Ferragosto un incendio ha distrutto parte della sua storia

Chi almeno una volta ha assistito a uno spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello – borghetto che dall’alto di un colle della Val d’Orcia soddisfa a pieno le aspettative sulla bellezza della campagna toscana – sa quanto la storia di questa realtà culturale che resiste al passare del tempo sia unica nel suo genere.

La storia del Teatro Povero di Monticchiello. Le origini

Nato negli Anni Sessanta come progetto sociale e culturale per rispondere alla crisi del sistema della mezzadria che mise in ginocchio l’economia locale, causando lo spopolamento del borgo, il Teatro Povero si proponeva di sollecitare chi scelse di restare con un’attività collettiva e di piazza che preservasse l’identità locale. Riflettendo, innanzitutto, sulle forme di resistenza alle crisi. In un paese sprovvisto di teatro, il progetto si orientò dunque sulla creazione di uno “spazio” alternativo e i primi spettacoli, dal 1967 al 1969, misero in scena invasioni di eserciti stranieri, grandi episodi di resistenza passati alla storia, epidemie. Tutti nati da una forma partecipata di progettazione: l’assemblea degli abitanti del borgo e dei membri della compagnia si confronta per mesi, sviluppando suggestioni da trasformare in sceneggiature teatrali (e non di rado gli attori di piazza recitano il ruolo di “sé stessi”). Ogni spettacolo della compagnia va in scena solo per una stagione, ma il successo di critica e pubblico è rapido, e il numero di repliche aumenta di anno in anno.

Gli spettacoli del Teatro Povero di Monticchiello

Dai primi Anni Settanta negli spettacoli si alternano momenti narrativi a momenti meta-teatrali, che arrivano talvolta a prevedere un rapporto diretto e dialogico con il pubblico. Altra peculiarità è quella di portare in scena attori non professionisti, supportati dall’apporto di professionalità esterne. Nel 1980, raggiunta la maturità, il Teatro Povero si definisce come Cooperativa. E gli spettacoli cambiano schema, articolandosi in un unico atto che insiste sullo spirito grottesco e sul gusto dell’assurdo.

Il magazzino del Teatro Povero incendiato da un fulmine
Il magazzino del Teatro Povero incendiato da un fulmine

L’incendio al magazzino del Teatro Povero. La raccolta fondi

Nonostante i cambiamenti sociali e culturali degli ultimi decenni, il Teatro Povero continua oggi a proporre la sua stagione estiva, con buon richiamo di pubblico. L’ultima difficoltà, però, è arrivata inaspettata alla vigilia di Ferragosto scorso, quando un fulmine caduto su Monticchiello ha incendiato il magazzino del Teatro, proprio mentre in piazza stava andando in scena l’ultimo spettacolo della stagione (La casa silente). Le fiamme hanno distrutto scenografie, palchi, strutture dei vecchi spettacoli estivi e invernali, ma anche le sedute per la platea e una parte significativa del materiale elettrico. “Si tratta di un patrimonio di decenni di storia teatrale che per noi rappresentava anche un prezioso archivio da cui attingere per riutilizzare elementi scenografici”, spiega ora in una nota sui social la compagnia teatrale.
Per un aiuto immediato, è stata quindi promossa una raccolta fondi che finanzierà la ricostruzione del magazzino, mentre si cerca uno spazio per alloggiare il materiale di scena che si è salvato dalle fiamme. Si può contribuire con una donazione tramite bonifico all’IBAN IT39F0501802800000020000795, presso Banca Etica, intestato a Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello Soc. Coop. di Comunità; o sul circuito Paypal Teatro Povero di Monticchiello: paypal.me/teatropovero. Nella causale indicare “Donazione per incendio magazzino scenografie”, aggiungendo nome e cognome di chi effettua il versamento.

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