Pillole di teatro: Luca Mammoli recita “Art” di Yasmina Reza

Continuano gli appuntamenti con le pillole di teatro recitato dai grandi attori. Luca Mammoli recita “Art” di Yasmina Reza

In una stanza tre amici, Marc, Serge e Yvan, si confrontano sulla qualità artistica di un quadro completamente bianco discutendo sul prezzo per il quale è stato acquistato. La discussione diventa presto un dibattito dai toni accesi sull’arte contemporanea e sfocia in un violento litigio che non riguarda più l’arte, ma il loro rapporto di amicizia. Quella scritta da Yasmina Reza (Parigi, 1961) è una commedia crudele e divertente sull’amicizia: è stata tradotta in oltre trenta lingue e si è aggiudicata il Premio Molière nel 1994. La produzione di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse della diretta da Emanuele Conte avrebbe dovuto debuttare a Genova lo scorso 26 marzo. Non se ne è fatto nulla, tutto sospeso causa Coronavirus. Il debutto però è stato riprogrammato per il prossimo autunno e Luca Mammoli (Assisi, 1984), attore e autore appartenete al collettivo Generazione del disagio, ha messo insieme in esclusiva per Artribune questo collage di testi.

– Aldo Premoli

Il mio amico Serge ha comprato un quadro. È una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo è bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili striature diagonali, bianche. Il mio amico Serge è mio amico da molto tempo. È uno che ha fatto strada, è dermatologo e ama l’arte. Lunedì sono andato a vedere il quadro che Serge aveva acquistato sabato, ma su cui aveva messo gli occhi già da mesi. Un quadro bianco, con delle striature bianche.

Omissis

Il fatto che Serge abbia comprato quel quadro mi sconcerta, mi preoccupa e suscita in me un’angoscia indefinibile. Uscendo da casa sua, ho dovuto prendere tre granuli di Gelsemium 9 CH come mi ha consigliato Paula – per inciso, ha detto Gelsemium o Ignatia? Preferisci il Gelsemium o l’Ignatia? Ma che ne so?! – perché non riesco proprio a capire come Serge, che è mio amico, abbia potuto comprare quella tela. Duecentomila euro! È benestante, ma non naviga certo nell’oro. Benestante, senz’altro, ma niente di più. E spende duecentomila euro per un quadro bianco. Devo fare appello a Yvan che è amico di tutti e due, sì, ne parlerò con Yvan. Anche se Yvan è sempre troppo tollerante, il che nei rapporti umani è il difetto peggiore. È tollerante perché se ne frega. Se Yvan tollera che Serge abbia pagato una merda bianca duecentomila euro, vuol dire che di Serge non gliene frega niente. È chiaro.

Omissis

Perché devo essere così categorico?! Che me ne importa, in fondo, se Serge si fa abbindolare dall’Arte contemporanea?… E invece sì, è grave. Se non sopporto, fisicamente, che il mio migliore amico compri un quadro bianco, devo però evitare di aggredirlo. Gli devo parlare con gentilezza.

Omissis

Anche se in realtà il problema non è l’acquisto del quadro… Il male viene da più lontano… Viene esattamente dal giorno in cui, parlando di un’opera d’arte, ha pronunciato, con la massima serietà, la parola decostruzionismo. Non è tanto il termine decostruzionismo che mi ha sconvolto quanto la solennità con cui l’ha proferito. Ha detto seriamente, senza distacco, senza un briciolo di ironia, decostruzionismo, lui, il mio amico. Non sapendo come affrontare la situazione ho buttato là che stavo diventando misantropo e lui mi ha risposto, ma chi sei? Ma che cosa ti autorizza?… Che cosa ti autorizza a ritenerti diverso dagli altri? mi ha risposto Serge in modo incredibilmente inaspettato… Povero Marc, chi sei tu per considerarti superiore? … Quel giorno avrei dovuto prenderlo a pugni. E poi, guardandolo steso a terra, mezzo morto, dirgli e tu, chi sei tu come amico, che razza di amico sei tu, Serge, che non consideri il tuo amico superiore?

testo Yasmina Reza – Permission granted by Thaleia Productions, 6 rue sedillot 75007 Paris France

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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