Kulturstiftung Basel H. Geiger| KBH.G: apre a Basilea fondazione per artisti fuori dal sistema

Artisti non rappresentati da gallerie o che hanno deciso di tirarsi fuori dai canali ufficiali dell’arte: è questo il target della nuova fondazione svizzera, che inaugura ufficialmente la sua programmazione con la mostra Music – A Conversation Through Song Titles del duo Jahic/Roethlisberger, nata da un progetto collettivo

A Basilea, patria della fiera più importante al mondo Art Basel e di istituzioni del calibro di Fondazione Beyeler, nasce paradossalmente una nuova realtà esclusivamente dedicata ad artisti indipendenti. Si tratta di Kulturstiftung Basel H. Geiger| KBH.G, creata nel 2019 ma che solo lo scorso 9 settembre, causa Covid, ha potuto inaugurare ufficialmente. La sua creazione si deve alla filantropa Sibylle Geiger, scomparsa nel 2020, che ha dato alla fondazione il nome del nonno, il farmacista e imprenditore svizzero Hermann Geiger, e che ha deciso di caratterizzarsi nel panorama artistico della città svizzera con una proposta controcorrente:ospitare mostre di artisti non rappresentati da gallerie o che in qualche modo abbiano deciso di ritirarsi dal sistema artistico e dai canali ufficiali dell’arte. Obiettivo della Kulturstiftung Basel H. Geiger| KBH.G è anche quello di rendere fruibile per i suoi abitanti e visitatori un forum innovativo per l’arte e la cultura, mettendo in programmazione tre mostre all’anno in uno spazio aperto e gratuito per tutti (compresi i cataloghi che accompagnano le esposizioni, i quali vengono regalati ai visitatori).

KULTURSTIFTUNG BASEL H. GEIGER| KBH.G: LA MOSTRA DI JAHIC/ROETHLISBERGER

La prima mostra, visitabile fino al 14 novembre 2021, è Music – A Conversation Through Song Titles, personale del duo basilese Jahic/Roethlisberger. Lo spazio della KBH.G viene riempito da neon di vari colori che rappresentano i titoli di 80 brani musicali scritti con la calligrafia di altrettanti artisti. L’idea parte dalle Conversations Through Song Titles nate nel 2017, quando il duo artistico ha iniziato a scrivere su un foglio bianco titoli di canzoni dando forma a veri dialoghi, che paiono a volte poetici, a volte dadaistici, a volte malinconici o anche umoristici. Questa pratica è stata estesa anche ad altri artisti, emergenti o già ampiamente affermati, come Albert Oehlen, Judith Bernstein, Alicja Kwade, Ryan Gander, Roger Ballen, Claudia Comte, Jonathan Monk, Silvia Bächli, Tobias Rehberger, per dirne alcuni, con l’intento di abbozzareuna sorta di “enciclopedia di calligrafie d‘artista”. Quella della collaborazione, per Jahic/Roethlisberger, è una dinamica ormai consolidata che li ha portati in precedenza a realizzare Artists’ Recipes, pubblicato dalla casa editrice indipendente Bolo Publishing da loro fondata, un originale compendio di ricette d’artista. Dalla cucina alla musica, questi ambiti si rivelano “viaggi emozionali e artistici” che, nella mente degli autori, sonoaccomunati dalla capacità di farci viaggiare con la mente, catapultandosi tramite suoni e odori in situazioni vissute e luoghi del passato. “La trasparenza di Admir Jahic e Comenius Roethlisberger e il loro distacco da una visione dell’arte puramente commerciale si adattano meravigliosamente alla nostra fondazione”, spiega Raphael Suter, direttore della Kulturstiftung Basel H. Geiger | KBH.G, “che con tutti i progetti vuole rendere possibile e favorire un libero accesso all’arte”.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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