La musica va in scena, a Lione

A Lione la musica contemporanea va in scena. Con allestimenti interdisciplinari di “Musiques en scène”, che soddisfano anche l'occhio e coinvolgono teatro, letteratura e danza.

È all’ottava edizione Musiques en scène, biennale di musica contemporanea dal fitto calendario che fino al 29 marzo invade Lione e dintorni. Il programma di quest’anno è caratterizzato da una felice mescolanza di discipline: oltre ai concerti “puri”, sono molti gli spettacoli che fondono musica, teatro, installazione, danza.
Non a caso il protagonista del 2014 è Heiner Goebbels, tra i maggiori compositori odierni ma anche grande sperimentatore nel campo del teatro musicale che ricorre a scenografie e allestimenti importanti quanto la musica (talvolta – come in Stifters Dinge – con le macchine che prendono il posto dei musicisti).
Negli scorsi giorni, la programmazione ha proposto il Max Black di Goebbels; Steve V, opera multimediale di Roland Auzet che accosta curiosamente Steve Jobs ed Enrico V; Revenante, raffinato esperimento tra musica, letteratura e teatro; un concerto con musiche di Saariaho, Saunders, Saikai, Goebbels.

Musiques en scène - Ulf Langheinrich, Movement C

Musiques en scène – Ulf Langheinrich, Movement C

Tra i prossimi appuntamenti, Movement C di Ulf Langheinrich, spettacolo di danza e video (25 marzo); La mer, concerto che affianca Debussy al contemporaneo Toru Takemitsu (27 e 28 marzo); Dual ritual, composizione del 2013 di Sighicelli e Scarpa (28 marzo). Il 29 marzo gran finale con la “journée cumulus”: biglietto unico per tutti gli spettacoli, musica sulle rive della Saona e “concerto partecipativo”, cui il pubblico può partecipare con un’applicazione sul cellulare.
Non mancano le installazioni a cavallo tra musica e arti visive, visitabili tutti i giorni. Su tutte spicca la mostra Listen profoundly al Mac (che continua fino al 20 aprile), con protagonisti ancora Goebbels, Langheinrich e Morton Feldman.

Stefano Castelli

www.bmes-lyon.fr

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Stefano Castelli

Stefano Castelli

Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…

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