David di Donatello 70. Il Miglior Film è “Vermiglio” di Maura Delpero

In diretta dal Teatro 5 di Cinecittà si è svolta la 70esima edizione dei Premi David di Donatello. Tra i premiati nelle principali categorie ci sono Maura Delpero, Margherita Vicario, Tecla Insolia ed Elio Germano

Immersi nel set della Roma antica e nel Teatro 5 di Cinecittà, i Premi David di Donatello hanno celebrato i loro 70 anni con una cerimonia iniziata tardissimo (e non per colpa sua!) e terminata a notte fonda. Una premiazione in cui più di un artista non si è sottratto a discorsi legati all’attualità tenendo ben forti e fermi due temi quali la guerra e la crisi dell’industria cinematografica. I David 70, condotti da Mika ed Elena Sofia Ricci, hanno visto il trionfo, con ben 7 statuette, di Vermiglio di Maura Delpero, ovvero il film italiano che ha tentato la sua corsa verso gli Oscar e che ha ricevuto consensi in ogni dove.

Due registe conquistano i David 70: Delpero e Vicario

Miglior film ma anche Miglior regia a Maura Delpero – per la prima volta viene premiata una regista donna – che sul palco ha dichiarato: “Scrivere una sceneggiatura da soli è bellissimo ma anche terribile. Grazie quindi ai miei lettori. Questo premio è un segnale bellissimo contro un’omologazione del linguaggio. Quando ho pensato di scrivere questo film qualcuno mi ha chiesto se non fosse anacronistico parlare di guerra, ma purtroppo la guerra è sempre attuale e da allora lo è ancora di più. “Vermiglio” è un film profondamente antimilitarista, che racconta quando la guerra ce l’avevamo noi in casa”. A ricevere la statuetta come Miglior regia esordiente è invece Margherita Vicario per Gloria!, un film che, dopo il suo debutto alla Berlinale 2024, ha conquistato non solo il pubblico italiano ma anche quello internazionale, in particolare francese: “Ringrazio la mia famiglia, ho avuto un’infanzia felice, mia madre e mio padre mi hanno insegnato la gioia della musica. Nella sala c’è gioia ma una frustrazione che tutti condividiamo, la realtà che ci circonda va parecchio male, le protagoniste del mio film si ribellano con l’arte e spero che potremo farlo anche noi senza mai chiudere gli occhi. Siamo testimoni ma complici di certi orrori”.

L'arte della gioia - La serie di Valeria Golino
L’arte della gioia – La serie di Valeria Golino

La serie cinematografica che ha messo d’accordo tutti: “L’arte della gioia”

L’arte della gioia, seppur non aggiudicandosi i due premi principali, è stata accolta da una grande festa. Valeria Bruni Tedeschi è la Migliore attrice non protagonista: “Questo premio mi è stato dato anche perché ho avuto il coraggio di fare un personaggio più vecchio di me. Valeria Golino era sicura invece io ho voluto fare i provini. E dedico questo premio a Valeria, che non so neanche cosa rappresenta per me. Se è un’amica, una sorella, un doppio… Con cui spero di passare insieme tutta la vita, ancora per molto tempo. Anche perché lavorare con chi si ama è il massimo della gioia”. Tecla Insolia ha ricevuto il David come Migliore attrice protagonista sempre per L’arte della gioia. Rivolgendosi in primis alla regista e poi a tutti gli altri ha detto: “Valeria, sono diventata qualcosa che non sarei potuta essere se non fosse stato per te. Sei la regista dei sogni di ogni attrice e ogni attore. Dedico il premio alla mia famiglia, ai libri, a quelli dimenticati, ai corpi liberi e non cancellati dalle identità e alle persone scomode come Goliarda Sapienza”.

Enrico Berlinguer. La grande ambizione, 2024
Enrico Berlinguer. La grande ambizione, 2024

Avati e Germano, il coraggio di dire la propria

Premio David Speciale alla carriera a Pupi Avati, che senza mandarle a dire si è rivolto alla platea e alla senatrice Borgonzoni in questi termini: “L’idea di Cinema Revolution è carina ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più. Vedere questa festa, e io ho partecipato a un’infinità di premi… Questa festa non assomiglia al cinema italiano, qui c’è l’opulenza mentre voglio ricordare che ci sono società piccole che stanno facendo una fatica pazzesca e hanno bisogno di supporti seri”. Il regista ha poi aggiunto: “La cosa più bella sarebbe se Schlein telefonasse a Meloni e le dicesse ‘Giorgia ci vediamo mezz’ora con Giorgetti e parliamo di cinema italiano? Non pensate che questo sarebbe auspicabile?”. L’attore Elio Germano, premiato come Miglior attore protagonista per Berlinguer, ha fatto un discorso ancor più piccato: “Quando sono andato a studiare la parte per il film ho capito che volevamo raccontare gli uomini e le donne che hanno lottato con i loro corpi per questa democrazia che noi abbiamo e che viene dalle battaglie del movimento operaio, femminista e studentesco. Dedico quindi il premio a chi lotta per la parità di dignità che c’è nella Costituzione: una persona povera deve avere la stessa dignità di un ricco e accedere a istruzione e sanità, un nero di un bianco, un italiano di uno straniero e lasciatemelo dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano”.

Margherita Bordino

Tutti i premi dei David di Donatello 70

Miglior Film a Vermiglio

Miglior Regia a Maura Delpero per Vermiglio

Miglior Esordio alla regia a Margherita Vicario per Gloria!

Migliore Sceneggiatura originale a Maura Delpero per Vermiglio

Migliore Sceneggiatura non originale a Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo per L’arte della Gioia

Miglior Produttore a Vermiglio

Miglior Attrice protagonista a Tecla Insolia per L’arte della gioia

Miglior Attore protagonista a Elio Germano per Berlinguer. La grande ambizione

Migliore Attrice non protagonista a Valeria Bruni Tedeschi per L’arte della Gioia

Migliore Attore non protagonista a Francesco Di Leva per Familia

Miglior Casting a Stefania Rodà Maurilio Mangano per Vermiglio

Migliore Autore della Fotografia a Mikhail Krichman per Vermiglio

Miglior Compositore a Margherita Vicario e Davide Pavanello per Gloria!

Miglior Canzone originale per Aria di Gloria!

Migliore Scenografia a Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann

Migliori Costumi a Massimo Cantini Parrini per Le deluge

Miglior Trucco a Alessandra Vita e Valentina Visintin per Le Deluge

Migliore Acconciatura ad Aldo Signoretti e Domingo Santoro per Le Deluge

Miglior Montaggio a Jacopo Quadri per Berlinguer. La grande ambizione

Miglior Suono a Dana Farzanehpour, Hervé Guyader, De Boissieu per Vermiglio

Migliori Effetti visivi a Victor Perez per Napoli New York

Miglior Documentario a Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi

Miglior Cortometraggio a Domenica sera di Matteo Tortone

Miglior Film Internazionale ad Anoradi Sean Baker

David Giovani a Gabriele Salvatores per Napoli New York

David alla Carriera a Pupi Avati

David Speciale a Ornella Muti

Davide a Timothée Chalamet

David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Özpetek

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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