Dalai Lama – La saggezza della felicità: il documentario per il leader spirituale che compie 90 anni
Il film documentario di Barbara Miller e Philip Delaquis, prodotto da Richard Gere, esplora la vita e le lezioni del Dalai Lama sulla compassione e la pace interiore. Il trailer
In una società in cui siamo interconnessi e sempre più soli, in cui la comunicazione è continua e alla portata di tutti, ma in cui non sappiamo più dialogare, le parole di un uomo come il Dalai Lama sono lo spunto per fermarci, fare silenzio e finalmente ascoltare.
Le hanno raccolte Barbara Miller e Philip Delaquis nel documentario Dalai Lama – La saggezza della felicità, prodotto da Richard Gere suo grande seguace, e al cinema con Wanted il 26, 27 e 28 maggio.
Dalai Lama – La saggezza della felicità: il film al cinema per tre giorni
La sinossi ufficiale presenta il film come: “Un documentario che offre un ritratto cinematografico del 14º Dalai Lama, Tenzin Gyatso, in occasione del suo novantesimo compleanno. Nel film, il leader spirituale si rivolge direttamente al pubblico, condividendo la sua saggezza sulla ricerca della felicità nel mondo contemporaneo. La pellicola combina immagini personali del Dalai Lama, filmati d’archivio storici e scene attuali delle sfide globali che l’umanità affronta oggi”.
Dal trailer si evince che si tratta di un appello, un testamento spirituale che questo leader esiliato vuole rivolgere ai “fratelli e sorelle di questo piccolo pianeta”. E sorprendentemente il novantenne Dalai Lama invita tutti a non pensare “a Dio, all’aldilà, ma a questa vita. La nostra unica vita”, ribaltando la concezione, a cui il monoteismo ci ha abituati, di un’esistenza oltre la morte e un impegno per la conquista del regno dei cieli o simili.
L’urgenza del capo buddhista è quella di ricordare la responsabilità che ciascuno di noi ha in questa esistenza, nell’impegno per la pace e per il rispetto dell’ambiente, senza anteporre fedi religiose che distolgono dall’attenzione verso le cogenti sfide del Secolo. E ci ricorda che “il vero obiettivo della nostra vita è la felicità, la gioia” raggiungibile solo attraverso una pace interiore.
La storia del quattordicesimo Dalai Lama
Nato Lhamo Dondrub, il 6 luglio 1935, in un povero villaggio tibetano, Tenzin Gyatso fu identificato come reincarnazione del Dalai Lama nel 1937 – a soli due anni – e intronizzato come XIV Dalai Lama nel Palazzo di Potala, a Lhasa, nel 1939.
Qui fu educato e crebbe isolato dal mondo, ma nel 1950 la Repubblica Popolare Cinese invase il Tibet: il popolo volle allora il quindicenne Dalai Lama a capo del governo per gestire l’occupazione. Fu allora che tentò la mediazione attraverso un viaggio in Cina durato due anni, che tuttavia non ebbe buon esito.
Dopo la repressione cinese della sommossa tibetana del 1959, il Dalai Lama partì esule verso l’India promuovendo l’autonomia del Tibet, restando sempre fedele alla pratica della non violenza, promossa da Gandhi.
Tale perseveranza gli valse il 10 dicembre 1989 il Premio Nobel per la pace che accolse dichiarando: “Mi onora e commuove profondamente il fatto che abbiate deciso di conferire questo importante riconoscimento a un semplice monaco del Tibet: io non sono niente di speciale. Credo quindi che il premio sia un riconoscimento dell’importanza dell’altruismo, dell’amore, della compassione e della non-violenza, tutti valori che cerco di praticare, in accordo con gli insegnamenti del Buddha e dei grandi saggi dell’India e del Tibet. Accetto il premio con profonda gratitudine a nome degli oppressi, ovunque essi si trovino, e di tutti coloro che lottano per la libertà e lavorano per la pace nel mondo”.
Il Dalai Lama al cinema
A presentare il film Dalai Lama – La saggezza della felicità sarà domenica 25 maggio 2025 a Milano lo stesso produttore Richard Gere, presso Anteo Palazzo del Cinema, in compagnia di Jetsun Pema, sorella del Dalai Lama, e Filippo Scianna, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana.
Questo documentario ha in particolare il pregio di riprendere il Dalai Lama in persona che rivolge messaggi diretti al pubblico, sebbene la filmografia dedicata a questa figura religiosa sia corposa e variegata: da pellicole cult come Piccolo buddha di Bernardo Bertolucci o Sette anni in Tibet di Jean-Jacques Annaud, ai documentari 10 domande al Dalai Lama di Rick Ray o Lo sguardo insostenibile di Joshua Dugdale.
Roberta Pisa
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