Cannes 77. La Palma d’Oro va al film “Anora”. Per l’Iran di Rasoulof Premio della giuria

Una prostituta dal cuore grande, un narcotrafficante che cambia sesso per essere chi ha sempre voluto essere, una denuncia al regime iraniano e molto altro. I premi del festival di Cannes parlano della nostra contemporaneità

La 77esima edizione del Festival di Cannes è stata decisamente sottotono (per via della scarsa affluenza, rispetto al solito, sulla Croisette) ma tanti, veramente tanti, sono stati i bei film visti, presentati e scoperti. A chiudere il cerchio, quindi a condurre la cerimonia di premiazione, è stata, come al principio, l’attrice francese Camille Cottin, arrivata sul palco pronunciando un bellissimo monologo sull’arte del cinema, accompagnato dalle note più famose di Star Wars (nella serata che ha visto la consegna della Palma d’Oro alla Carriera al suo creatore George Lucas).
Un festival così importante che si svolge in un clima politico mondiale tanto teso non può che tenerne conto, ed essendo il cinema arte ma anche vita e politica, i titoli che più hanno coinvolto la giuria – e la stampa mondiale – sono quelli che hanno saputo toccare in modo nuovo e profondo temi forti come il diritto alla libertà, alla resilienza, a essere ciò che si è.

“Anora” di Sean Baker trionfa a Cannes 77

La Palma d’Oro della 77esima edizione del Festival di Cannes, assegnata dalla giuria presieduta da Greta Gerwig, è andata ad Anora di Sean Baker, rappresentante di punta del cinema indipendente americano di oggi. Il film è un thriller newyorkese scritto su misura sulla giovane attrice Mikey Madison: un viaggio nei club di striptease che porta sul grande schermo una Pretty woman del nostro tempo. “Questo film è magnifico, pieno di umorismo e umanità. Ci ha preso il cuore”, ha detto la Gerwig. Baker, affascinato da personaggi imperfetti, ha sottolineato che “siamo tutti affascinati” dal lavoro sessuale perché avviene “proprio sotto il nostro naso, che ce ne accorgiamo o meno“. E ha aggiunto: “Non posso limitarmi a raccontare la storia di una prostituta dal cuore grande“.

Il seme del fico sacro, Mohammed Rasoulof
Il seme del fico sacro, Mohammed Rasoulof

Al film iraniano il Premio speciale della giuria

Il premio speciale della giuria è andato al regista iraniano Mohammed Rasoulof per il film Il seme del fico sacro (acquisito in Italia da Lucky Red e BIM).Ad annunciarlo la regista libanese Nadine Labaki. Il regista dal palco parlando in farsi ha detto: “Un pensiero per tutti i membri della mia troupe che non sono qui per celebrare questo premio. Molti tecnici sono sotto la pressione dei servizi segreti della repubblica islamica, sono nel mio cuore. Sono felice che il film sia finito e riconosciuto ma anche molto triste per la catastrofe che vive il mio popolo che ogni istante è sotto ostaggio di un regime totalitario. Oggi voglio salutare e ringraziare le persone che hanno reso possibile il film e le giovani donne coraggiose che mi hanno ispirato questa storia”.

Emilia Perez, Jacques Audiard
Emilia Perez, Jacques Audiard

Migliore attrice: premio collettivo per “Emilia Perez”

Questa edizione passerà alla storia anche per la scelta della giuria di premiare, con la Palma d’Oro per la migliore interpretazione femminile, ben quattro attrici, le protagoniste di Emilia Perez (in Italia con Lucky Red) – Zoe Saldaña, Karla Sofía Gascón, Selena Gomez e Adriana Pax – come avvenuto in passato solo per Volver di Pedro Almodovar. “È stato un anno incredibile per le interpretazioni femminili” ha commentato la giurata Lily Gladstone “era impossibile sceglierne solo una quindi il premio è un premio collettivo alle quattro attrici di Emilia Perez”. A ritirare il premio è stata Karla Sofía Gascón che ha largamente ringraziato Audiard, “il regista migliore della galassia”, e ha dedicato il premio a tutti quegli attori in cerca di un’opportunità: “Voglio che questo premio abbia una parte speciale per tutti quegli attori e quelle attrici che ogni giorno bussano alle porte e non si aprono. Ebbene, voglio che sappiate che a volte quelle porte si aprono. E, naturalmente, a tutte le persone trans che soffrono ogni f*****o giorno per l’odio e per come ci denigrano. È come dice il film, c’è sempre il modo di cambiare in meglio”.

Coppola e Lucas sullo stesso palco

Una cerimonia ricca di emozioni, di ogni genere e provenienza, e di tantissimo bel cinema conclusasi con un momento altissimo: insieme sullo stesso palco Francis Ford Coppola che porge la Palma d’Oro alla Carriera a George Lucas. “È eccezionale essere qui a rendere omaggio alla fantasia e alla perseveranza di George, l’ho conosciuto come studente dell’università: a questo ragazzo di 19 anni ho proposto di venire ogni giorno sul mio set e di fare proposte brillanti tutti i giorni. Ho seguito tutta la sua carriera che ha segnato la storia del cinema. Ricordo la giornata di tristezza quando gli hanno rifiutato i diritti di Flash Gordon; poi mi ha guardato: ‘Farò il mio film e lo chiamerò Guerra tra le stelle’”, ha raccontato Coppola. E Lucas ha commentato: “È un grande onore riceverlo da te che sei sempre stato come un fratello maggiore, non me lo aspettavo. È un grande onore essere qui e vi ringrazio dal profondo del cuore”. Vive le Cinéma!

Margherita Bordino

I premi di Cannes 2024

Palma d’Oro ad Anora di Sean Baker

Grand Prix a All We Imagine as Light di Payal Kapadia

Premio della Giuria a Emilia Perez di Jacques Audiard

Premio per la Migliore Regia a Miguel Gomes per Grand Tour

Premio speciale per la sceneggiatura a The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof

Migliore Attore Jesse Plemons per Kinds of Kindness

Migliore Attrice Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascone Selena Gomez per Emilia Perez

Migliore sceneggiatura a The Substance di Coralie Fargeat

Camera d’Or ad Armand di Halfdan Ullmann Tondel

Palma d’oro per il miglior cortometraggio a The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojsa Slijepcevic

Palma d’Oro alla Carriera a Meryl Streep e George Lucas

Palma d’Oro onoraria allo Studio Ghibli

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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