Foto di famiglia: il commovente film sul valore dei ricordi fotografici

"Foto di famiglia" è un film commovente in uscita il 19 ottobre al cinema. Tratta da una storia vera, la pellicola di Ryôta Nakano ruota attorno ai ricordi preservati attraverso le fotografie. Il trailer

L’avvento del digitale ci ha disabituato a sviluppare le fotografie: abbiamo smartphone pieni di scatti, ma album fotografici vuoti, memorie virtuali colme e ricordi tangibili sempre più rari. Eppure, quando ci capita fra le mani una fotografia, come per magia ci sembra di rivivere il momento in cui l’abbiamo scattata, tornando indietro nel tempo.

Le foto sono un po’ la memoria del nostro vissuto, archivio di istanti colti dall’obiettivo, che magari restano sopiti nella mente, fin quando i nostri occhi non li ritrovano. Proprio questo è il tema al centro del commovente film dal titolo Foto di famiglia. Tratto da una storia vera, il lungometraggio del regista giapponese Ryôta Nakano è in uscita nei cinema italiani il 19 ottobre con Officine UBU.

Il film ispirato ad una storia vera

La sceneggiatura riprende le vicende che hanno visto protagonista il fotografo Masashi Asada nell’elaborare due suoi album: il primo, che ritrae ciascun componente della sua famiglia nelle vesti del mestiere dei propri sogni, e l’altro che ricorda il suo impegno al fianco di un volontario, impegnato a recuperare le foto disperse dalle persone colpite nello tsunami del 2011.

Proprio questo evento catastrofico segna un punto di svolta nella narrazione: il fotografo non è più l’autore degli scatti, ma diventa il salvatore di quelli altrui, colui che consente di preservare i ricordi fotografici messi a repentaglio dalla sciagura, per restituirli ai legittimi proprietari. La nuova missione di Masashi è ora quella di recuperare, ripulire e restituire foto che, in molti casi, rappresentano gli unici ricordi lasciati dai dispersi e il cui valore è diventato inestimabile.

Grazie al suo impegno e a quello dei volontari, in pochi mesi sono state restituite più di 60.000 foto: questa sorprendente storia di Masashi Asada, tra solidarietà, memorie e ottimismo, ha emozionato più di un milione di spettatori in Giappone, coinvolti dalla trasposizione cinematografica delle vicende.

Il film “Foto di famiglia”, tra humor e dramma

“Dopo aver vissuto, da Tokyo, il grande terremoto del Tôhoku nel 2011, mi sono detto che come regista un giorno avrei dovuto trattarlo attraverso un film. Ma non sapevo come, visto lo stile del mio lavoro. Mi sentivo come se non fossi la persona giusta per trasformare il vero dramma in finzione, ed ero bloccato. È stato allora che ho scoperto l’album fotografico Asadake!” spiega il regista Ryôta Nakano.

Foto di famiglia è infatti ascrivibile al genere drammatico, ma parte come una commedia, con punte di umorismo che non lasciano prospettare la tragedia imminente. “Sapevo di non voler fare un film su questo grande terremoto, che sarebbe stato cupo e triste. Raccontando l’intera storia attraverso i temi che mi ero prefissato, vale a dire “l’evoluzione del fotografo Masashi Asada” e la nozione di “famiglia”, sapevo che avrei potuto passare dall’umorismo al dramma senza che ciò causasse alcun problema. La prima parte intorno alla famiglia è divertente e calorosa, e sono convinto che è grazie a questo che nella seconda parte la perdita della famiglia diventa tanto più significativa” ha concluso Nakano.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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