Margherita Buy debutta alla regia con “Volare” raccontando una sua grande paura

L’opera prima dell’attrice è un film di potente sincerità, che mette a nudo le fragilità. Una commedia con qualche sfumatura drammatica e con interpreti straordinari

Ironica, comica e consapevole. Margherita Buy (Roma, 1962) debutta alla regia con Volare – presentato alla Festa del Cinema di Roma 18 – una narrazione cinematografica in cui mette in scena una sua grande paura, quella appunto di volare. Anche sceneggiatrice – con Doriana Leondeff e Antonio Leotti – e protagonista, veste i panni di AnnaBì, un’attrice di talento che potrebbe aspirare al successo internazionale se solo riuscisse a salire su quel maledetto aereo per la Corea. Del cast fanno parte, tra gli altri, Anna Bonaiuto ed Elena Sofia Ricci: due colleghe di talento che hanno detto sì, accettando ruoli in cui mai le avevamo viste prima, mettendosi al servizio di una commedia semplice e intelligente. Tutti i personaggi della storia, nel far ridere, esprimono una fragilità, e forse proprio per questo è impossibile non trovarli e riconoscerli come familiari.

Volare di Margherita Buy. Photo Anna Camerlingo
Volare di Margherita Buy. Photo Anna Camerlingo

Margherita Buy e la paura di Volare

Margherita Buy, che chiunque ha amato negli anni per alcuni ruoli drammatici, si lascia qui andare a cose nuove. Si diverte, fa quello che vuole e fa divertire chi la guarda. “Questo film è nato da una mia esperienza bellissima, frequentando uno di quei corsi per superare la paura dell’aereo, dopo anni passati a cercare di non viaggiare, a stare a casa il più possibile”, dice la Buy. “Mi sono avvicinata a miei simili, come mi fossi trovata in una specie di gabbia con degli stessi animali, e ci siamo in qualche modo conosciuti, anche se per un breve periodo. E questa cosa di condividere una paura è stato bellissimo. È una paura che io tenevo nascosta, cercavo di reprimere, ne parlavo ma avevo la sensazione di essere ritenuta una persona diversa dagli altri. Questa esperienza mi ha portato a ripensarci, a parlarne con altre persone. Tra loro, Maria Sole Tognazzi mi diceva‘tu devi scrivere questa cosa e poi vediamo’. Io alla regia neanche ci pensavo”. E aggiunge: “Alla fine questa storia era talmente mia che ho detto ‘va bene, faccio io la regia’. Così ho fatto questo salto nel vuoto, un salto che non avevo mai fatto anche perché abituata a essere attrice e a fare quello che mi dicono di fare”.

Margherita Buy si diverte e fa divertire. Ma non solo

La commedia a Margherita Buy piace molto. Le piace la sua capacità di tenere insieme anche più generi, non solo narrazione di risata. In Volare infatti ci sono momenti drammatici, altri onirici. Rispetto alle sue esperienze precedenti, Buy sottolinea come “diversi sono i registi con cui mi sono ‘confrontata’ un po’, di notte e di giorno, e tutti mi hanno dato una direzione. Eppure sono stata tutto il contrario di quello che certi registi sono stati con me! Ho cercato di lottare contro un tipo di atteggiamento che non sempre c’è stato ma che io ho percepito, e ho cercato di non prevaricare nessuno. Io che sono una persona nervosa, nevrotica, ho cercato di non esserlo”. E buona la prima, non possiamo che sperare nella seconda regia, in una nuova commedia, di quelle che – seppur imperfette – mettono di buon umore.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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