Un film celebra i designer di cover iconiche nella storia della musica

"Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis)" è il documentario diretto da Anton Corbjin per raccontare la storia dei designer che firmarono le cover album più celebri della musica. Il trailer

Ci sono immagini divenute familiari, subito riconoscibili, simbolo di una cultura musicale che si tramanda di generazione in generazione: sono le cover di album mitici come il celebre Dark Side of The Moon dei Pink Floyd, che quest’anno ha compiuto 50 anni.

Lo studio Hipgnosis

Dietro questi dischi di successo planetario ci sono non solo gli artisti che firmano i brani, ma una componente di rilievo è giocata dall’immagine raffigurata sulle cover. Molte di queste sono firmate dall’inglese Hipgnosis, uno studio fotografico e di grafica specializzato nella creazione di copertine per album musicali. Costituito inizialmente da Storm Thorgerson, Aubrey Powell e Peter Christopherson, il gruppo si sciolse nel 1983, sebbene Thorgerson lavorò ancora al design per album discografici. In quindici anni di attività Hipgnosis firmò le copertine per artisti come AC/DC, Black Sabbath, The Police, Genesis, Led Zeppelin, Pink Floyd, Paul McCartney, Syd Barrett, The Who, Wings, Yes e XTC, solo per citarne alcuni. Molte di queste divennero veri e propri pezzi da collezione, per la loro originalità e visione. Ne è un esempio la copertina del disco In Through the Out Door (1978) dei Led Zeppelin: il disco veniva venduto avvolto da carta da imballaggio e solo al momento dell’acquisto si scopriva l’immagine impressa sulla confezione, che poteva presentare una delle sei diverse varianti, tutte foto di una stessa scena, ripresa però dal punto di vista di uno dei differenti soggetti presenti. L’altra peculiarità di questo gruppo di Hipgnosis era quella di non avere un listino prezzi, ma di lasciar quantificare al cliente il lavoro eseguito. Il volume “Vinyl, Album, Cover, Art: The Complete Hipgnosis Catalogue”, uscito nel 2017, rappresenta il catalogo completo e definitivo delle copertine degli album creato dalla leggendaria agenzia.

Il documentario “Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis)”

A raccontare la straordinaria storia creativa di Hipgnosis è il regista Anton Corbjin, anche lui legato al mondo della discografia, avendo firmato videoclip per artisti come Coldplay, Depeche Mode, Nirvana, Red Hot Chili Peppers, Metallica, U2, Nick Cave e altri. Lo fa con un documentario dal titolo “Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis)”, uscito di recente nei cinema statunitensi e inglesi, ora disponibile in streaming su Apple Tv.

La sinossi ufficiale del documentario recita: “racconta la storia di Storm Thorgerson e Aubrey “Po” Powell, i geni creativi dietro l’iconico studio di progettazione delle copertine degli album, Hipgnosis, responsabile di alcuni delle copertine degli album più riconoscibili di tutti i tempi. Formarono gli Hipgnosis a Cambridge durante il fermento degli anni Sessanta e divennero i reali del rock durante il boom degli anni Settanta. Hanno evocato luoghi che nessuno aveva mai pensato possibili, prodotto immagini che hanno reso popolare la musica che era stata precedentemente considerata marginale ed erano al centro incandescente dell’era più folle, divertente e creativa nella storia della musica popolare. Durante questo periodo, le case discografiche non imponevano ad artisti come Peter Gabriel, Pink Floyd, Led Zeppelin e Paul McCartney come dovevano essere le copertine dei loro LP: lo facevano Storm e Po. Hanno fatto soldi; hanno perso soldi. Hanno fatto grandi cose; hanno fatto cose stupide. Hanno litigato amaramente; si sono inventati. Non hanno mai suonato una nota, ma hanno cambiato musica. Il film presenta interviste inedite con Roger Waters, David Gilmour e Nick Mason dei Pink Floyd, Jimmy Page e Robert Plant dei Led Zeppelin, Paul McCartney, Peter Gabriel, Graham Gouldman dei 10cc, Noel Gallagher e molti altri”.

Roberta Pisa

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

Scopri di più