Suzume, l’animazione giapponese torna in concorso alla Berlinale dopo due decenni

Un film d’animazione divertente ed emozionante che ha conquistato le sale di tutto il Giappone e che potrebbe volare molto lontano. Un titolo che mostra la voglia del direttore artistico della Berlinale, Carlo Chatrian, di costruire una line-up il più possibile eterogenea

Già nelle sale in Giappone da novembre 2022, Suzume di Makoto Shinkai è presente in Concorso alla 73esima Berlinale. Un film d’animazione molto atteso sicuramente dai cinefili e che difficilmente in altri festival riuscirebbe a guadagnarsi un posto in una egual sezione – il primo film d’animazione giapponese in competizione alla Berlinale da circa due decenni, l’ultimo era stato il classico di Hayao Miyazaki La città incantata nel 2001 che quell’anno vinse l’Orso d’Oro. “Avevo appena iniziato la mia carriera come regista di animazione quando il signor Hayao ha ricevuto l’Orso d’Oro”, commenta Makoto Shinkai. “Sono rimasto davvero colpito dal fatto che questo film sia stato così apprezzato al di fuori del Giappone. Trovo abbastanza difficile credere che ora sono seduto qui“. Suzume è il decimo incasso di animazione nella storia cinematografica del suo paese e quarto incasso, più in generale, del 2022.

LA TRAMA DI SUZUME

Suzume prende ispirazione da un disastro avvenuto in Giappone 12 anni fa (il drammatico tsunami del 11 marzo 2011). Non vedo l’ora di scoprire come il mondo accoglierà questo film e in che modo potrà connettersi a esso: cosa avrà senso per chi non vive in Giappone, cosa invece lo avrà comunque, e quali sono i punti in comune tra le nostre culture”, era la dichiarazione di Makoto Shinkai prima del suo ottimo e straordinario risultato in sala. Suzume è il nome della protagonista, una diciassettenne che vive con sua zia in una cittadina di provincia nel nord del Giappone, diventata in pochi minuti il fulcro di un terremoto, che la ragazza “doma” con l’aiuto di un misterioso giovane (doppiato in Giappone dalla pop star Hokuto Matsumura). Suzume può vedere ciò che nessuno intorno a lei vede e può assumere altre sembianze.

Suzume

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SUZUME, LA METAFORA DI UN PAESE TRABALLANTE

Voglio intrattenere il pubblico con questo film”, aggiunge il regista. “Fin dall’inizio, il mio obiettivo è stato quello di raggiungere un gran numero di persone. Anche se, ad esempio, questo film non fosse stato proiettato in nessun festival, non credo che sarebbe stato così male perché quello che volevo era che lo vedessero molti giovani”. Suzume è un ritratto sensibile, studio di una nazione scossa e faro di resilienza in un momento in cui l’umanità sta subendo l’ira della grande Madre Terra, e la storia di una ragazza che vaga per il Giappone in compagnia di una sedia zoppa, che si fa immagine di un paese traballante e destabilizzato. Nel film, metaforico e rocambolesco, si assiste con grande intelligenza, rispetto ed ironia, all’elaborazione del lutto privato e collettivo.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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