Addio a Ruggero Deodato, regista di horror e realtà

Il 2022 termina con la scomparsa del regista Ruggero Deodato, osannato a livello internazionale per i suoi cannibal movie, eppure lui l’horror non lo amava e non lo guardava.

Lutto nel mondo del cinema, è morto a 83 anni il regista e sceneggiatore Ruggero Deodato. Alle sue scelte del genere e del cinema si sono ispirati registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth. Conosciuto e amato da stampa e pubblico per Cannibal Holocausto, negli anni Novanta ha diretto anche una popolarissima serie tv, I Ragazzi del muretto. Soprannominato dalla stampa “Monsieur Cannibal”, Ruggero Deodato, prima di affermarsi con il cinema horror, ha iniziato la sua carriera nel cinema con commedie e polizieschi.

RUGGERO DEODATO: L’ORRORE DELLA REALTÀ

Amato forse più all’estero che in Italia, Ruggero Deodato ha sempre manifestato questo suo dispiacere. “Tarantino disse, quando è venuto a Venezia, che sarebbe venuto soltanto se avesse avuto la possibilità di incontrarmi: vedemmo insieme Cannibal Holocaust. Eli Roth mi ha portato con sé al Festival di Roma, nessuno se l’aspettava”, racconta in una intervista di qualche anno fa ad Everyeye. E continuando dice: “ho fatto qualche film horror, ma la mia filmografia non lo è. Forse Il telefono che uccide è horror, ma io il cinema horror non l’ho nemmeno mai visto. Tolti i capisaldi come Shining, The Others, Rosemary’s Baby, L’Esorcista, non li ho visti. Odio gli splatter e trovo che i film con gli zombie siano ridicoli, di una meccanica che si ricicla sempre”. Deodato ha infatti sempre affermato che i suoi film era tutti non horror ma sulla realtà.

RUGGERO DEODATO: CANNIBAL HOLOCAUST

Quattro giovani entrano nella foresta pluviale amazzonica per realizzare un servizio sulle tribù che abitano quella regione. Due mesi dopo, l’unica cosa che resta di loro è solo il materiale filmato sulla loro terribile fine. Questa è in breve la storia del celebre Cannibal Holocaust, un film del 1980 che tra USA e Giappone ha fatto al tempo incassi da capogiro. Un film straordinario ma agghiacciante che è arrivato finanche in tribunale. La Commissione di revisione del tempo rilasciò il nulla osta di proiezione pubblica a condizione che fossero alleggerite alcune scene e che la visione venga vietata ai minori di 18 anni, “per le numerosissime scene di violenza”. A Milano il film venne sequestrato per ordine del Procuratore della Repubblica e solo con la sentenza della Corte Suprema di Cassazione dissequestrato. La II Edizione del film, presentata già con diverse modifiche, permise la riduzione del limite di età ai minori di 14 anni, “previa eliminazione di 463,20 metri totali di pellicola”.

Margherita Bordino

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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