ROMAFF16. The Eyes of Tammy Faye, il film sull’evangel-gate americano

Anteprima italiana di The Eyes of Tammy Faye alla 16esima Festa del Cinema di Roma. Si tratta del film Searchlight Pictures che ripercorre la storia tra successi e fallimenti, tra stravaganze e illeciti dei coniugi Bakker, telepredicatori un po’ cinici, un po’ goffi, pieni di amore ma anche di sbandamenti.

Diffidare dei moralisti? Non sempre ma il più delle volte è sicuramente così. The Eyes of Tammy Faye, la storia vera di Tammy Faye Bakker e del marito Jim, apre la 16esima Festa del Cinema di Roma portando sul red carpet la protagonista, Jessica Chastain. Il film, diretto da Michael Showalter, ripercorre la vita dei coniugi Bakker (lui interpretato da Andrew Garfield), predicatori evangelisti goffi e inconsapevolmente spregiudicati. La loro storia inizia negli anni 80 e arriva al culmine dello scandalo nel 1994. Da sognanti predicatori e volti della tv, i coniugi Bakker sono rimasti invischiati in una fitta rete di frodi e cospirazioni. Una storie e un film con più livelli e dimensioni. C’è la leggerezza giovanile, i compromessi familiari necessari del tempo, la degenerazione del potere e della notorietà, i segreti e il finto perbenismo. Un film che Jessica Chastain e Andrew Garfield, insieme al resto del cast, reggono benissimo, stando al limite tra realtà e finzione, quest’ultima intesa non come invenzione ma come vera e propria incredulità di atteggiamenti.

LA STORIA DEI CONIUGI BAKKER, SOLO SCANDALO?

Tammy e Jim diventano marito e moglie nel 1961. Sono giovani e voglio predicare l’amore di Dio. Si amano e vogliono fare tutto insieme. Passo dopo passo costruiscono un impero di pubblico ed economico. Da semplici predicatori diventano telepredicatori, e con la loro storia si assiste anche al cambiamento della tv e dell’intrattenimento nell’arco di 3 decenni. I Bakker divennero anche membri fondatori della popolare serie di discorsi a base cristiana noti come The 700 Club e tutt’ora in corso negli USA, ma con la fondazione del Club PTL (Praise the Lord) divennero vere e proprie star. Era il 1974 quando chiamarono a raccolta diversi “associati”. Per diventarlo bastava donare i propri soldi alla organizzazione evangeliche, in cambio di prosperità e ricchezza. Ma ad arricchirsi furono, come racconta anche la cronaca, i soli Bakker. Le donazioni ricevute dai Bakker da parte dei telespettatori erano in crescita continua. Soldi investiti in case, edifici e finanche in un ambizioso progetto di parco a tema cristiano che ha operato per circa undici anni prima di chiudere definitivamente nel 1989. A metà degli anni 80 però qualcosa cambia. Il loro approccio inizia a vacillare come anche il loro amore, diventata pura ossessione di celebrità e cinismo. Da qui la fase decadente fino al totale fallimento.

O ANCHE AMORE?

Jim Bakker fu accusato di frode e cospirazione ma Tammy, nonostante anche altri voci su relazioni extraconiugali, rimase sempre al suo fianco. Lui fu condannato a 45 anni di reclusione, poi tramutata in condanna minore con uscita nel 1994. Jim, tutt’ora in vita, nel 2003 ha ricominciato a predicare in tv con la sua seconda moglie, divorziò da Tammy nel 1992. Tammy Faye, scomparsa nel 2007 a causa un cancro al colon, divenne una figura delle cultura pop, amata dal pubblico evangelista e dalla comunità LGBTQ+, che l’ha eletta ad icona gay. E su The Eyes of Tammy Faye, di cui Jessica Chastain è anche produttrice, ha detto: “mi piace essere provocatrice nelle scelte che faccio da produttrice e ora voglio essere coinvolte anche nella narrazione. Non volevo affrontare lo scandalo ma raccontare una storia autentica non cinica ma basata sull’amore”. E ha aggiunto sul mood del film: “Ho incontrato i figli di Tammy Faye, convinta che fossero rimasti carichi di cicatrici e volevo sapessero che la mia intenzione non era quella del pettegolezzo ma veramente l’amore e credo sia una cosa molto importante quella da fare. Mi hanno aiutato tantissimo raccontandomi molti particolari”.

JESSICA CHASTAIN INCONTRA IL PUBBLICO

Jessica Chastain è anche la prima protagonista degli Incontri Ravvicinati della Festa del Cinema in cui nei sono attesi in questa edizione numero 16 i registi Tim Burton e Quentin Tarantino. Nel suo incontro con il pubblico la Chastain ha ricordato la collaborazione con Kathryn Bigelow per Zero Dark Thirty, con il caro Terrence Malick e commentato la bellissima serie tv Scene di un matrimonio. “Amo Kathryn Bigelow. Per preparare questo personaggio ho studiato tantissimo, ho fatto molte ricerche”, ha raccontato. “Ero sola, non avevo una famiglia con cui giravo per cui avevo riempito la mia camera in albergo con tantissime immagini. Una vera immersione nella storia. Ho seguito la sceneggiatura soprattutto nei tecnicismi linguistici della intelligence. Ho avuto il grande vantaggio di parlare con la donna che ho interpretato e ho capito quanto fosse ossessiva e di quanto la CIA facesse affidamento sulle donne senza però riconoscerne il vero valore”. Riguardo a The Tree of Life e Malick ha detto: “È buffo, guardare questo film mi provoca una forte emozione, non lo vedevo da 10 anni. Mi commuove perché lui ti insegna ad essere un essere umano, essere buono, amare. Rappresenta tutto ciò in cui credo di più. È il mio film preferito. È stato il senso di giocosità, di famiglia a rendere tutto incredibile. Mi sembra una cosa separata dalla mia carriera. Non è un film è poesia per immagini. È l’unico film che non sono stata in grado di guardare, mi auguro solo che sarà la cosa che la mia famiglia guarderà quando non ci sarò più e sentirà una grande connessione con me”. Infine, su Scene di un matrimonio ha aggiunto: “Conoscevo l’originale, ho letto il libro ma quello che è stato interessante per me è che non si tratta di un vero remake. Avrei detto di no ad un remake. Si trattava di una modernizzazione e questo mi interessava, mostrare una donna che aveva un desiderio sessuale, che aveva insicurezze, senso di maternità, dubbi. Raccontare la donna in questo modo e con Oscar Isaac mi interessava“.

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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