Natale in casa Cupiello, il regista De Angelis e l’eredità di Eduardo De Filippo

Un film evento per la Rai. In prima serata il 22 dicembre va in onda Natale in casa Cupiello, nuovo adattamento per la tv diretto dal regista Edoardo De Angelis. Una storia che appartiene alla nostra tradizione e che in questo Natale assume un significato ancora più forte. Tra gioie e drammi, siamo tutti invitati nuovamente dalla famiglia Cupiello.

Per la prima volta il regista Edoardo De Angelis racconta una storia cittadina, non periferica o vicina all’acqua. Una storia che si sviluppa in tre atti e si anima all’interno di una casa. Una storia che in tantissimi conosciamo e che qui vive di un ulteriore adattamento: il 22 dicembre in prima serata su Rai 1 c’è Natale in Casa Cupiello, dal classico omonimo di Eduardo De Filippo (lo stesso che ne aveva curato la versione del 1962 e 1977). Edoardo De Angelis e Sergio Castellitto raccolgono l’eredità del grande De Filippo e non ne fanno in alcun modo un’imitazione. Un film dall’immagine fredda e al tempo stesso di grande calore e familiarità. “Ho un immaginario influenzato dall’acqua e quindi il colore blu entra in maniera prepotente nei fotogrammi dei miei film”, racconta De Angelis. “Non ho voluto abbandonare questo elemento e l’ho rappresentato nella forma solida della neve. È anche vero che all’interno di ogni fotogramma ci sono sempre, immersi nel freddo del blu, elementi di focolare, elementi caldi, che nei film precedenti sono stati rappresentati dal fuoco mentre in questo caso dalla luce elettrica a incandescenza”.Una doverosa premessa prima di iniziare a parlare del Natale in Casa Cupiello di De Angelis per sottolineare come l’identità cinematografica e lo stile del regista siano fortemente presenti in questa storia senza tempo. Fanno parte del cast attori straordinari come Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo. Un film evento ma anche una festa per omaggiare il grande Eduardo a 120 anni dalla sua nascita.

LA STORIA RESTA IN TRE ATTI

Atto uno. È l’antivigilia di Natale del 1950 e la famiglia Cupiello si sveglia una fredda giornata di neve. Luca ha un solo pensiero: preparare il presepe, suo riparo perfetto e lontano dalla realtà, dove ogni cosa (ogni pastore) ha la sua giusta collocazione. Come ogni anno, a nessuno della sua famiglia interessa, incluso il figlio Tommasino che non casca in alcun tentativo di seduzione da parte del padre. D’altronde, alla famosa domanda “te piace ‘o presepe?”la risposta non è mai affermativa! Concetta, la moglie, ha ben altro a cui pensare e il presepe non rientra tra i suoi pensieri. Ninuccia, la figlia grande, è in piena crisi e vuole lasciare il ricco marito Nicolino, con cui il matrimonio è stato imposto, per godersi l’amore per il bel Vittorio. Ninuccia vuole confessare e ha scritto tutto in una lettera che sciaguratamente finisce nelle mani di Luca che, ignaro del fatto, la consegna al genero. Atto due. La cena della vigilia di Natale è quasi pronta e la famiglia Cupiello si sta per riunire attorno alla tavola ma a causa di un ospite imprevisto la realtà taciuta viene sbandierata distruggendo l’idilliaca idea di presepe di Luca. Atto terzo. Tutto sembra perduto, Nicolino ha lasciato Ninuccia ed è andato a Roma da alcuni parenti e Luca, morente a causa del grande dispiacere, immagina un’altra realtà, il presepe familiare che avrebbe voluto.

SERGIO CASTELLITTO ED ENZO AVITABILE

Dall’adattamento televisivo di De Filippo a quello di De Angelis ci sono diverse differenze. Il regista fa tesoro della storia di De Filippo ma la racconta nel modo a lui più vicino e forse per questo alcune battute che in passato ci hanno fatto stramazzare dal ridere qui diventano un po’ più amare. Non temete, in questo Natale in casa Cupiello il ping pong tra comicità e drammaticità persiste. Ogni personaggio che De Angelis adatta, insieme a Gaudioso, resta complice di quanto avviene, perfettamente in sincronia con la famiglia disfunzionale che viene mostrata. Sergio Castellitto durante la conferenza stampa per il film ha sottolineato: “Eduardo avrebbe apprezzato il rispetto tanto quanto il tradimento. De Angelis ha preso il testo e ne ha rispettato la tradizione e l’archeologia e ci ha nascosto dentro una novità assoluta, che è quella dell’introspezione, della nevrosi, della psiche. È una storia che ha saputo commuovere e divertire fino alle lacrime generazioni intere e che narra le dinamiche complesse e conflittuali di una famiglia che, Natale alle porte, si ritrova a fare i conti con una palese e profonda incapacità di comunicare”. A dare un maggiore suono caldo e malinconico a questo Natale in casa Cupiello è il cantautore e polistrumentista Enzo Avitabile, che ha un grande sodalizio artistico con De Angelis (ricordate il soundtrack di Indivisibili?). La colonna sonora è una rivisitazione del capolavoro eduardiano e la canzone originale “E duorme stella”è un vero incanto. Riflette sul presepe come luogo di accoglienza e sugli uomini che non sono assolutamente essere divini. L’augurio è che “le anime della terra rinascano con il Natale”,come dice lo stesso Avitabile in un’intervista. 

DE ANGELIS E DE FILIPPO, UNA GRANDE SINTONIA 

Questo nuovo adattamento conferma la grandezza di Eduardo, la necessità preservare la nostra cultura e tradizione, l’esigenza di fare conoscere la grande commedia italiana alle nuove generazioni. Edoardo De Angelis era ed è il regista adatto per questo film. Si sente forte e chiaro quando la drammaturgia di De Filippo gli appartenga e sia nelle sue corde. Rispetto a quello che si può vedere a teatro, la scena, i dialoghi, i rumori del suo film sono più sporchi, ancora più veri. Il grande racconto sulla famiglia diventa veramente di tutti. E la casa dei Cupiello diventa con De Angelis un vero personaggio parlante. Un luogo decadente, che dà l’impressione di star per cadere a pezzi, proprio come i suoi personaggi che, ricordiamo, in questo adattamento appartengono all’Italia del Secondo Dopoguerra, quello della ricostruzione. Edoardo De Angelis e Sergio Castellitto stanno lavorando a Non ti pago, di cui è stata già consegnata la sceneggiatura, ed entro fino anno dovrebbe essere annunciata una terza opera a chiusura di una trilogia che porta il teatro in tv attraverso il cinema. 

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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