Al cinema: L’Ufficiale e la spia, il film assoluto della settimana

In questa settimana le uscite al cinema fanno un po’ storcere il naso. Ottime idee ma non buoni film. Come fosse una settimana di pausa prima del caos pre-natalizio o un modo per puntare i riflettori sull’ultimo capolavoro diretto da Roman Polanski.

Che fatica per il cinema italiano in questo ultimo anno! Anche le commedie più attese vacillano nel buio e deludono ogni aspettativa. Fortuna che ci sono film come L’ufficiale e la spia, in originale J’accuse, che alzano e di tanto l’asticella. Tra le grandi delusioni della settimana c’è il ritorno del personaggio Cetto La Qualunque. Per la terza volta Antonio Albanese veste i panni del re degli ignoranti questa volta restio a ogni campagna politica ma pronto a far tornare la monarchia. Un film che seppur segue i toni della commedia e attinge a dinamiche tipiche della tragedia shakespeariana di corte, cinematograficamente è un grande buco nell’acqua. Meglio risponde il nuovo film di Calopresti, Aspromonte – La terra degli ultimi, che anche se non del tutto in forma, si concede, insieme al produttore Fulvio Lucisano, una lettera d’amore alla sua terra. Ed è inevitabile quindi puntare tutti lo sguardo su L’ufficiale e la spia di Roman Polanski che, indipendentemente dalla sua storia privata legata a vicende assolutamente condannabili, realizza un film perfetto e inattaccabile sotto ogni punto di vista. Il quesito è: gli spettatori sceglieranno di sostenere la sua arte o la giudicheranno negativamente per le accuse mosse nei suoi confronti?

Margherita Bordino 

L’UFFICIALE E LA SPIA

L'ufficiale e la spia

L’ufficiale e la spia

Presentato in Concorso alla 76esima Mostra del Cinema, L’ufficiale e la spia di Roman Polanski è stato amato dalla stampa e anche dalla Giuria che ha riconosciuto la bellezza di questo film e lo ha premiato (anche se non come migliore film per cui è stato scelto Joker). L’ufficiale e la spia, distribuito da 01Distribution, è un film internazionale ma in parte anche italiano in quanto prodotto anche da Rai Cinema e da Luca Barbareschi. È un film che ha fatto tanto discutere. In primis per le accuse di stupro mosse nei confronti del regista in questi anni e anche in questi giorni, in secondo luogo perché la vicenda raccontata riguarda il caso di un uomo accusato e ritenuto colpevole di tradimento ma in realtà innocente. Quasi un racconto biografico, ma così non è. È la ricostruzione, scenicamente perfetta, del famoso caso Dreyfus che sconvolse l’opinione pubblica francese alla fine del XIX secolo. Georges Picquart, un ufficiale dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi. Dreyfus è davvero colpevole? Polanski si mette al servizio di un racconto classico e universale, il racconto di un uomo giudicato troppo presto e per il quale è necessaria una rivisitazione dei fatti prima di etichettarlo del tutto colpevole.

LIGHT OF MY LIFE

Light of my life

Light of my life

Light of My Life, evento di chiusura di Alice nella Città 2019, è il film diretto ed interpretato da Casey Affleck. Si tratta di un dramma post-apocalittico che segue la storia di un padre che cerca di proteggere la sua giovane figlia undicenne. Il film è ambientato in un mondo in cui una misteriosa malattia ha ucciso la maggior parte delle donne, sterminando quasi del tutto la popolazione femminile, e reso brutali e senza scrupoli gli altri esseri umani uomini sopravvissuti. Light of My Life potrebbe essere vista come una metafora contemporanea. Come fa un genitore a capire che non può proteggere sua figlia da ogni pericolo del mondo, ma che il suo compito è prepararla a proteggere se stessa? Come fa un genitore ad avere il coraggio di lasciar andare la propria figlia quando il pericolo è così costante e orribile? Questi sono gli interrogativi che seguono la narrazione e che smuovono le azioni e le scelte del personaggio interpretato da Affleck. Light of My Life è un film che nasce dalla mente, ne è regista, sceneggiatore e anche produttore, come fosse un modo per esorcizzare la paura di uomo che diventa genitore e che ovviamente non può conoscere la formula perfetta per non sbagliare e non essere scudo per la propria bambina. In sala con Notorious Pictures.

ASPROMONTE – LA TERRA DEGLI ULTIMI

Aspromonte

Aspromonte

L’Aspromonte è un simbolo importante per ogni calabrese. Una zona montuoso molto estesa, in cui la natura conserva un fascino indescrivibile unito a tante tradizioni ma anche alla malavita. L’Aspromonte è un personaggio fondamentale del nuovo film di Mimmo Calopresti. È sull’Aspromonte che si trova Africo, Paese fantasma abbandonato nel Secondo Dopoguerra. Aspromonte – La terra degli ultimi è il racconto di una comunità che vive come bestie, senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di ammodernamento che regolarmente non mantiene, e gli abitanti di Africo decidono di aiutarsi da soli costruendo una strada che colleghi il paese montano alla marina. In questo scompiglio quotidiano dedito alla sopravvivenza arriva da Como una maestra che non ha intenzione di andarsene come chi l’ha preceduta e che sceglie di rendersi utile. In sala con IIF, Aspromonte – La terra degli ultimi è una poesia rivolta alla Calabria, terra originaria del regista, e anche un momento di rammarico per una terra in cui se quella strada fosse stata costruita in molti forse non sarebbero andati via o forse alcuni sarebbero tornati.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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