Su Sky Arte: tre documentari dedicati alla fotografia di guerra

La fotografia di guerra è al centro delle tre pellicole in onda sul canale tematico satellitare. Un focus sui protagonisti di un genere che ha fatto epoca.

La grande fotografia di guerra è protagonista della serata in onda su Sky Arte martedì 9 luglio, grazie a tre prime visioni. Si inizia con Conflict – Fotografi di guerra: il documentario diretto da Nick Fitzhugh cede la parola ad alcuni dei più celebri fotografi di guerra al mondo, che descrivono i loro scatti più emblematici e l’impatto avuto sulle proprie esistenze dalla loro professione. Stiamo parlando di Pete Muller, João Silva, Donna Ferrato, Nicole Tung, Robin Hammond ed Eros Hoagland. Guerre di religione, violenze di gruppo, stupri, maltrattamenti psicologici, conflitti all’interno delle pareti domestiche – ciascuno scatto ha avuto un prezzo altissimo in termini di rischio per la loro vita. Dopo aver assistito a tanta crudeltà, alcuni hanno smesso di fare fotografia, altri continuano a chiedersi in che modo la loro opera possa essere utile.

JOSEF KOUDELKA

A seguire i riflettori si accenderanno su Koudelka – Shooting Holy Land, il documentario diretto dal fotografo, visual artist e regista israeliano Gilad Baram e dedicato al metodo creativo del leggendario fotografo ceco Josef Koudelka, che il regista, all’epoca suo assistente, ha seguito nel lungo viaggio attraverso Israele e Palestina dal 2008 al 2012. Cresciuto dietro la Cortina di ferro, Koudelka è profondamente scosso dal muro costruito da Israele in Cisgiordania e decide di iniziare un progetto che lo porta in quella zona, dove il paesaggio è scolpito da muri di cemento e filo spinato. Quarant’anni dopo aver fotografato l’invasione sovietica a Praga, Koudelka viaggia attraverso la Terra Santa e la pellicola riunisce sia le immagini realizzate sul campo sia fotografie di archivio, mostrando il metodo di lavoro e la personale visione del mondo di uno dei maestri della fotografia contemporanea.

FRANCESCO CITO

La serata si concluderà con A Wide Gaze, il documentario diretto da Guido Pappadà e incentrato sulla vita e l’opera di Francesco Cito, che nella sua città natale, Napoli, ha dato vita ad alcuni dei lavori più apprezzati e premiati, come quello sui contrabbandieri scafisti, sulla camorra e sui matrimoni. Cito ha inoltre confezionato reportage di guerra davvero toccanti, dall’Afghanistan al Libano, passando per la Palestina, l’Iraq, il Kuwait e il Kosovo. Considerato tra i più grandi fotoreporter contemporanei, Cito è stato per ben due volte vincitore del World Press Photo.

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Redazione

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