Morto a Roma Ugo Gregoretti, colonna straordinaria del cinema italiano

Attore, regista, autore televisivo, è morto nella sua casa di Roma, il 5 luglio 2019, Ugo Gregoretti

Regista, sceneggiatore, attore, giornalista: praticamente il cinema. Ecco tutte le vite di Ugo Gregoretti, nato a Roma il 28 settembre del 1930 e scomparso il 5 luglio nella sua casa nella Capitale. 88 anni, un esordio negli anni ’60 in televisione e tanti successi (Controfagotto, il Circolo Pickwick, e così via). Memorabile Sottotraccia, un format degli anni ’90, condotto e diretto da Gregoretti, che raccontava l’Italia nascosta, con un approccio non turistico, ma quasi etnografico. Dichiarava Gregoretti nel 1992 agli albori della seconda edizione: “Sottotraccia è un programma faticoso, specie per l’autore che non è più un giovanotto; una piccola e frenetica odissea settimanale nella stagione dei ”grandi esodi” alla ricerca di situazioni e personaggi sorpresi e rappresentati nei loro habitat, e non ad essi strappati e convogliati su improbabili palcoscenici. In altre parole, per usare una metafora ambientalistica, facciamo dell’agriturismo antropologico: andiamo a stanare e contemplare gli italiani buffi del ’92 là dove si trovano, nelle foreste urbane, nelle steppe padane, negli atolli tirrenici, senza catturarli per poi esibirli nello zoo elettronico di un teatro o di uno studio”. 

GLI ITALIANI BUFFI DI SOTTOTRACCIA

Ma gli Italiani Buffi di Gregoretti non assomigliavano a quelli che cominciavano ad emergere dal panorama delle tv private allora di recentissima nascita: ”Per concludere”, diceva infatti Gregoretti, “nel nostro approccio col patrio bestiario (che gronda simpatia e vitalita’ da ogni poro) ci ispiriamo più volentieri al ”Mondo di Quark” che al ”Maurizio Costanzo Show” (con tutto il rispetto e l’affetto per l’autore eponimo)”(fonte Adnkronos). Un grande amore quello per la televisione che si realizza con le parodie tipo Romanzo Popolare italiano, ma anche con il racconto del made in Italy (ad esempio del design, con le sue Lezioni di Design, premiate nel 2001 dal Compasso d’Oro). È la Sicilia del Gattopardo, documentario con il quale arriva in televisione a dargli la passione per il cinema, anche grazie ai riconoscimenti ottenuti. La arguta visione di Gregoretti, il suo essere spregiudicato, giungono sul grande schermo grazie a film come I nuovi angeli, che racconta il mondo dei giovani negli anni ’60, o l’autobiografico Maggio musicale del 1990. Pochi i suoi film, stando alle dichiarazioni rilasciate al Bifest (festival del cinema barese) nel 2014, dove ripresentò il suo Omicron, del 1963, il suo forte rapporto con la televisione non aveva giovato al suo lavoro cinematografico (“Per molti ero un miserabile rospo che usciva dal pantano maleodorante delle disprezzatissima tv, osando fare un salto nell’Olimpo del cinema”, fonte Ansa).

LA STORIA SONO IO

In quello stesso frangente aveva annunciato la voglia di girare un nuovo film La storia sono io, un film a basso costo e senza divi, riduzione della propria autobiografia Finale aperto (2006), la storia, diceva scherzando Gregoretti, di un “perfetto cialtrone, la mappa esatta della mia cialtroneria congenita e inguaribile. Insomma una sorta di antimonumento”. Ma molte sono state le vite di Gregoretti, anche direttore del Teatro Stabile di Torino (dal 1985 al 1989), regista lirico, direttore della Rassegna Benevento Città Spettacolo, e anche attore. Tra le sue apparizioni, quella ne La Terrazza di Ettore Scola.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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