La Favorita – Se la strada potesse parlare – Creed II: i consigli cinematografici della settimana

Dalla corte della regina Anna a uno degli incontri di box più attesi, passando da una storia profonda e nera. I consigli cinematografici di questa settimana riguardano tre film pungenti.

Per ironia, malessere e maledizione atavica. Sono tre racconti che in un qual modo riguardano una grande tradizione classica del cinema. C’è la storicità e la rivalità, la cattiveria e la profondità, la sfida e la sfera privata. La Favorita di Yorgos Lanthimos, Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins e Creed II di Steven Caple Jr. sono tre film eccellenti e di grande bellezza estetica oltre che contenutistica. Tra questi sicuro il re del box office del weekend.

Margherita Bordino

LA FAVORITA

La Favorita

La Favorita

Tutti invitati a corte. 20th Century Fox porta al cinema un film di Yorgos Lanthimos con tre attrici eccezionali quali Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, tutte candidate ai prossimi Oscar (24 febbraio 2019). La Favorita ha avuto grande consenso già alla Mostra del Cinema di Venezia. Un film ambientato nell’Inghilterra del 18esimo secolo, che segue i passi della regina Anna, creatura fragile e dal portamento e temperamento capriccioso e instabile. Ad esercitare un potere seduttivo su di lei è Lady Sarah, favorevole alla guerra che l’Inghilterra sta combattendo contro la Francia. Diretto rivale di Lady Sarah è l’ambizioso politico Robert Harley, capace di qualsiasi cosa pur di accaparrarsi i favori della sua regina. Tra i due rivali però non manca ad insinuarsi un terzo fuoco. Tutto viene scombussolato infatti dall’arrivo a corte di Abigail Masham, lontana parente di Lady Sarah. La favorita guarda agli Oscar con ben 10 candidature, e insieme a Roma di Cuaron è il film con più nomination. Tutto merito di Lanthimos che cambia idea e direzione di cinema di volta in volta e in questo caso sfruttando una grande complice, l’ironia.

SE LA STRADA POTESSE PARLARE

se la strada potesse parlare

se la strada potesse parlare

Barry Jenkins dopo Moonlight con cui ha soffiato l’Oscar a La la land torna sul grande schermo con Se la strada potesse parlare. Per la seconda volta in Italia presenta il suo film alla Festa del Cinema di Roma ed è distribuito da Lucky Red.  Se la strada potesse parlare è un film con KiKi Layne, Stephan James, Regina King e Teyonah Parris. Ambientato negli anni Settanta nel quartiere di Harlem, racconta la storia d’amore tra Tish e Fonny. Lei, diciannovenne, aspetta un bambino dall’amore della sua vita ma lo stesso è incarcerato per stupro. L’accusa arriva da un poliziotto razzista. Barry Jenkins è un artista dell’immagine. Anche questa volta la bellezza è il primo elemento che risalta agli occhi di quella che è una storia durissima inclusa in quel bacino non molto piccolo che riguarda le brutture del mondo. Primo e primissimo piano, i due più usati in tutto il film, guidano il pubblico al suo interno e all’interno dei personaggi stessi. L’anima di questi è la chiave di tutto il film.

CREED II

creed 2

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Un secondo capitolo molto atteso e in un certo senso anche un addio. Al cinema c’è Creed II distribuito da Warner Bros. Un film di Steven Caple Jr. con Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Dolph Lundgren e Wood Harris. Si tratta del sequel della saga dedicata a Rocky e iniziata con un grande successo di pubblico e critica nel 2015 con “Creed – Nato per combattere”. Tornano sullo schermo Michael B. Jordan e Sylvester Stallone rispettivamente nei ruoli di Adonis Creed e Rocky Balboa. La vita di Adonis Creed oscilla tra gli impegni personali e l’allenamento per il suo prossimo grande combattimento: la sfida della sua vita. Rocky Balboa è sempre al suo fianco, questa volta Adonis dovrà affrontare Viktor Drago, figlio di Ivan, storico avversario di Rocky. Si tratta di un film molto intimo, quasi empatico con lo spettatore. Una sorta di ritorno alle origini. La maledizione della boxe continua e il pubblico sicuramente non getterà la spugna.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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