La Festa del Cinema di Roma si presenta. Da Martin Scorsese al nuovo film di Paolo Virzì

Dal 18 al 28 ottobre torna la Festa del Cinema di Roma per la sua 13esima edizione. Un numero che porterà sicuramente fortuna visto il programma presentato. Accanto ad Antonio Monda anche Laura Delli Colli, Vice presidente della Fondazione Cinema per Roma, per raccontare il cinema e non scelto per questa nuova festa.

Donne, memoria, documentari. Il quarto anno della direzione artistica di Antonio Monda alla Festa del Cinema di Roma consegna alla rassegna un’identità matura e Incontri Ravvicinati sempre più interessanti. Da Bad Times at the El Royale di Drew Goddard a Notti magiche di Paolo Virzì, da Martin Scorsese a Cate Blanchett una festa di arte e racconti. “Ci sono tre parole chiave. Nessun direttore fa le cose partendo da temi, molte volte li trova dopo. La prima parola è donna perché questo è un festival molto al femminile, abbiamo ben 12 registe donne. La seconda parola è memoria perché già dalle preaperture ricorderemo dei momenti importanti della nostra storia anche dei momenti tragici della nostra storia. Ci saranno ben quattro documentari dedicati all’orrore della legge razziale, alla deportazione dal ghetto di Roma e dal ghetto di Varsavia. Abbiamo voluto dare dei sottotitoli a questi film, ‘per non dimenticare’. Come ogni anno c’è un’apertura forte ad altre forme espressive e c’è un’apertura forte ad altre attività che avvengono durante la Festa nella città. La terza parola è documentari, o meglio il cinema del reale”, ha raccontato Monda.

UNO SGUARDO AI FILM

Ritorna alla Festa del Cinema di Roma il regista Barry Jenkins che proprio qui presentò il suo Moonlight con cui vince l’Oscar come Migliore Film. Il film che presenta questa volta è ambientato negli anni ’70 a Manhattan e racconta un amore tra due giovani che si trasforma in un incubo quando lui viene accusato di stupro da un poliziotto razzista. Il titolo è If Beale Street Could Talk (Se la strada potesse parlare) ed è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival. Tra i film attesi c’è sicuramente Beautiful Boy di Felix Van Groeningen con Steve Carell e Timothée Chalamet che racconta di un padre che vive la straziante esperienza di vedere il proprio figlio diventare dipendente dalle metanfetamine, con coraggio e forza farà di tutto per recuperare l’amato figlio e salvare la sua famiglia. L’anteprima che nessuno si aspettava e che per di più sarà accompagnata dal cast inclusa la protagonista Claire Foy è The Girl in the Spider’s Web (Millennium: quello che non uccide). L’icona hacker torna sul grande schermo e con una nuova interprete in un capitolo che si spera possa essere molto più fortunato del precedente. Un film che viaggia da Berlino a Stoccolma senza dubbio con un gran ritmo. Altro colpaccio di Antonio Monda è Fahreneit 11/9 di Michael Moore, film che ha inaugurato il festival di Toronto, che mostra uno sguardo provocatorio e comico dei tempi in cui viviamo e in particolare sul governo Trump.

Director Martin Scorsese arrives at The Royal Premiere of his film Hugo at the Odeon Leicester Square cinema in London

Director Martin Scorsese arrives at The Royal Premiere of his film Hugo at the Odeon Leicester Square cinema in London November 28, 2011 REUTERS/Olivia Harris (BRITAIN – Tags: ENTERTAINMENT ROYALS SOCIETY)

UN PO’ DI HORROR E FANTASIA

La 13esima Festa del Cinema di Roma ha tantissimi titoli che meritano una segnalazione e quindi non si può fare a meno di citare anche Halloween di David Gordon Green e Il mistero della casa del tempo di Eli Roth. Il primo si concentra sul confronto finale tra Laurie Strode e Michael Myers e altro non è che il reboot del cult Halloween- La notte delle streghe diretto da John Carpenter che di questo ne ha ugualmente fatto parte per quanto riguarda sceneggiatura e colonna sonora. Il secondo racconta di un ragazzo rimasto orfano che deve andare a vivere con lo zio che sembra ben intenzionato a prendersi cura di lui, anche se l’apparenza inganna. “Non è un horror perché non vuole terrorizzare il pubblico. Quando si fa un horror si cerca di essere davvero disturbanti. Quando invece un film è spaventoso ma  magico e divertente, è come un’attrazione da luna park, una “casa stregata”, ha raccontato il regista in una intervista.

GLI INCONTRI RAVVICINATI CON IL CINEMA E L’ARTE

Gli Incontri Ravvicinati sono il tratto distintivo e marcato della direzione artistica della Festa del Cinema da parte di Antonio Monda. Per questa edizione sono stati coinvolti artisti straordinari e a due di questi va il Premio alla Carriera, ovvero a l’autore newyorkese che ha firmato capolavori come Taxi Driver, Toro Scatenato, The Wolf of Wall Street e quindi Martin Scorsese; e la musa di Claude Chabrol, Isabelle Huppert. I loro nomi erano già stati annunciati qualche mese fa e forse è anche tanta ora l’impazienza per conoscere i loro gusti di cinema e tanto altro. Accanto a loro ci saranno altri autori e interpreti internazionali e italiani: Pierre Bismuth, Cate Blanchett, Thierry Frémaux, Mario Martone, Michael Moore, Shirin Neshat, Alba e Alice Rohrwacher, Jonathan Safran Foer, Giuseppe Tornatore e Sigourney Weaver.

MAI DIMENTICARSI DEL CINEMA DI CASA PROPRIA

Alla Festa del Cinema, e in questa edizione anche grazie a qualche suggerimento di Laura Delli Colli, non manca mai il cinema italiano. E’ qui d’altronde che ha fatto il suo debutto Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. I film italiani di questa edizione sono vari e toccano diverse tematiche, anche se molti riguardano il cinema del reale. Da non perdere i lavori di due registi da percorsi diversissimi ma estremamente “nazionali”: Paolo Virzì con Notti magiche, commedia dalle premesse accattivanti in quanto mostra la storia di un rinomato produttore cinematografico che viene trovato morto nel fiume Tevere per la cui morte vengono sospettati tre giovani aspiranti sceneggiatori; e Edoardo De Angelis con Il vizio della speranza, un film che racconta due momenti diversi come la vendetta e la riconciliazione, di questo è protagonista la compagna del regista, Pina Turco.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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