Il NONE collective porta la “Meraviglia!” di Cinecittà all’Italian Pavilion di Cannes

Una scatola piena di film, ricordi e proiezioni. Il NONE collective, invitato per il quarto anno consecutivo all’Italian Pavilion di Cannes 2018, presenta un’installazione ispirata a Cinecittà

Come un sogno, come una meraviglia. Sembra di entrare in una scatola dei ricordi, di immergersi nelle emozioni e nelle sensazioni che il cinema sa regalarti. Dall’idea del sogno, o meglio della “Meraviglia!”, nasce l’installazione ideata dal NONE collective per l’Italian Pavilion di Cannes, a cura dell’Istituto Luce Cinecittà presso l’Hotel Barriere Le Majestic.

IL PROGETTO

L’idea di questa installazione nasce per raccontare lo stupore che le persone hanno guardando un film o anche entrando dentro un set cinematografico”, racconta Mauro Pace, tra i fondatori del NONE collective, “L’idea è quella di portare la magia di Cinecittà a Cannes, quindi, di portare la fabbrica dei sogni direttamente qui nell’Italian Pavilion. Per fare questo abbiamo utilizzato le impalcature trovate in alcuni spazi di Cinecittà e, con un gioco di proiezioni e luci, abbiamo cercato di svelarle e raccontarle. Abbiamo portato anche diversi oggetti: alcuni provengono dal set dell’antica Roma e altri da Pinocchio”. Il NONE collective è stato invitato per il quarto anno consecutivo a curare l’istallazione che introduce l’Italian Pavilion, presente alla 71esima edizione del Festival di Cannes dall’8 al 19 maggio 2018. Il nome scelto per l’opera, “Meraviglia!”, ha una motivazione precisa: ricreare non solo la magia di Cinecittà ma anche quella del cinema italiano di ieri e di oggi.

Credits Ippolito Simion | NONE collective

IL CINEMA ITALIANO AL CENTRO DELL’OPERA

Una caratteristica costante nella ricerca di NONE collective è l’utilizzo delle luci combinate in maniera diversa e il misurarsi con spazi e strutture sempre nuove. Per costruire la propria installazione per Cannes 2018 il NONE collective ha scelto come chiave di lettura il surreale. Un mash-up di scenografie e di scene di film vecchi e nuovi mixati tra loro. Esplorando oltre sessant’anni di cinema italiano, Saverio Villirillo, altro fondatore del Collettivo, ha realizzato una sequenza di scene con il fine di dare un’immagine ampia del nostro cinema. “Oltre cinquanta titoli in cui non c’è una reale selezione. Ho cercato di mescolare diversi generi, diversi registi, diversi attori… provando a creare un ulteriore immaginario del cinema”, sottolinea Villirillo, “La scelta è puramente di sensazione. D’altronde noi siamo abituati nella vita quotidiana ad utilizzare i sensi. Nella selezione estetica, visiva e anche sonora ho quindi tentato di inserire anche dei legami che riguardano ricordi ed emozioni che si vivono tutti i giorni”.

–    Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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