Cinema d’estate. Effetto Notte è la rassegna più interessante a Roma

Fino al 16 luglio, nella Capitale il cinema si dà appuntamento all’arena di Santa Croce in Gerusalemme per la nuova edizione di Effetto Notte, la rassegna dedicata alla valorizzazione, al restauro e alla salvaguardia delle pellicole nostrane. Anche attraverso una iniziativa di crowdfunding.

D’estate il buio in sala è quello del cielo notturno e il cinema si trasferisce sotto le stelle invisibili della metropoli. A Santa Croce in Gerusalemme torna Effetto Notte, rassegna giunta alla settima edizione. L’offerta dell’arena si arricchisce e gli schermi riverberano di pellicole restaurate e film della stagione appena trascorsa: una location unica e a ingresso libero per omaggiare il cinema italiano del passato e del presente.

PALOMBELLA ROSSA, IL COLORE

L’acqua della piscina di Palombella rossa è tornata blu, scopriamo così che solo i ricordi sbiadiscono, mentre il cinema può recuperare i suoi colori. Il capolavoro di Nanni Moretti ha inaugurato la rassegna curata dalla Scuola Nazionale di Cinema e dalla Cineteca Nazionale, più che un’arena estiva uno scrigno di dedizione e amore per il cinema. Se poi il regista e il direttore della fotografia sono ancora in vita, si può assistere al miracolo di un restauro effettuato con lo sguardo certo degli autori, privo dei dubbi e delle scelte che si devono pur compiere quando in ballo c’è la salvezza di una pellicola. I numeri in tal senso sono tragici: in poco più di un secolo circa il settanta per cento della produzione filmica è scomparsa. Scopriamo così che anche il cinema si estingue, ma per fortuna c’è chi si spende per salvarlo dall’oblio. Quella della Cineteca Nazionale è un’operazione filologica di recupero della fotografia compromessa dal trascorrere del tempo. Dal 30 giugno al 7 luglio prima di ogni proiezione si sono avvicendati sul palco direttori della fotografia e tecnici che hanno introdotto i film raccontando le modalità e gli ostacoli incontrati nelle fasi del restauro.  Palombella Rossa è un caso felice, perché il lavoro è stato supervisionato dallo stesso Nanni Moretti e la color correction eseguita sotto la guida di Giuseppe Lanci, il D.O.P. del film, che aveva ancora chiare le scelte di luce e colore fatte nel 1988. Il restauro digitale in 4K è stato realizzato partendo dai negativi di scena forniti dalla Sacher Film (la casa di produzione dello stesso Moretti) e dai filmati in super8 di proprietà del regista, come un secondo set diacronico svolto in studio a distanza di tre decenni.
Finalmente la partita di pallanuoto contro l’Acireale, teatro in cui va in scena un immenso affresco di nostalgia individuale e collettiva, è di nuovo satura di colore, per ricordarci che il cinema, come la vita, è pieno di gialli squillanti, rossi porpora e blu oltremare.

La mani sulla città (Francesco Rosi, 1963)

La mani sulla città (Francesco Rosi, 1963)

LE MANI SULLA CITTÀ, IL BIANCO E NERO

Sarà per il bianco e nero, per il jazz graffiante di Piero Piccioni o per la veduta aerea metropolitana, in apertura. Sarà per il potere che incombe sulla città e che la osserva, inosservato, ma nel magnifico film di Francesco Rosi c’è l’eco di Orson Welles e del suo Citizen Kane. Napoli come Candalù, luogo in cui si reifica il sogno americano e la sua solitudine, Edoardo Nottola come il cittadino Kane, spericolato e privo di scrupoli. Sono gli albori della speculazione selvaggia, dei piani regolatori messi a servizio della politica, dei palazzi brutti e scadenti. Il film è ancora così tristemente attuale che la sinossi sembra l’Ansa di appena due giorni dopo la proiezione (5 luglio): nel centro di Napoli crolla un palazzo e alcune persone muoiono sotto le macerie. Scoppia una scandalo e inizia un’indagine della magistratura […] Il restauro, realizzato a partire dai negativi originali acquisiti in digitale a 2K, è stato presentato a Venezia 70, Festival in cui nel 1963 il film si è aggiudicato il Leone d’Oro.

Una giornata particolare (Ettore Scola, 1977)

Una giornata particolare (Ettore Scola, 1977)

UNA GIORNATA PARTICOLARE, IL DESATURATO

Quando Ettore Scola decise di raccontare la giornata particolare di Antonietta (Sophia Loren) e Gabriele (Marcello Mastroianni), scegliere i colori con cui fotografare la vicenda era importante, perché lo sfondo in cui essa si dipana è la Storia. Roma, maggio 1938, Hitler visita l’Italia, il Cinegiornale Luce ne registra e amplifica la retorica (peraltro incessante voice over della pellicola). Come colorare, dunque, quell’avvenimento? Parlandone con Pasqualino De Santis, il direttore della fotografia, Scola optò per una scelta che oggi leggiamo come ipercontemporanea, se solo pensiamo ai filtri di Instagram: desaturare il colore. Il bianco e nero si sarebbe infatti confuso con quello dei Cinegiornale, mentre l’uso del colore pieno avrebbe creato una frattura cromatica troppo forte e dunque poco credibile.
La desaturazione apparve al regista il raccordo necessario tra la memoria di quei momenti e la relativa messa in scena. Tecnicamente tale risultato fu ottenuto usando scenografie e stoffe già in partenza dai colori schiariti, per poi essere accentuato in fase di ripresa con dei filtri particolari aggiunti alle ottiche e infine al momento dello sviluppo del negativo, effettuato presso i laboratori Technicolor di Roma, dove il colore fu ulteriormente desaturato. Il curatore del restauro è stato Luciano Tovoli (D.O.P., tra gli altri, di Moretti, Argento, Zurlini, Antonioni e dello stesso Scola), che quando sentì il regista per confrontarsi sul restauro (eseguito e concluso nel 2014, all’epoca in cui l’autore era ancora in vita) gli propose anche la possibilità di eseguire delle correzioni sui tremolii dei carrelli e altre imperfezioni. Scola rispose di no, che il film era quello e bisognava ripristinarlo, un restauro conservativo insomma. E così fu.

Il medico della mutua (Luigi Zampa, 1968)

Il medico della mutua (Luigi Zampa, 1968)

IL CROWDFUNDING PER IL MEDICO DELLA MUTUA

Fino al 16 luglio gli appuntamenti all’arena di Santa Croce in Gerusalemme continuano con una selezione dei titoli italiani usciti nell’ultimo anno (freschi di David e Nastri d’Argento), ma lo stand del CSC sarà presente sino al termine della rassegna per raccogliere fondi utili al prossimo restauro, quello de Il medico della mutua, di Alberto Zampa con Alberto Sordi. Il recupero partirà dai negativi originali acquisiti in 4K e sarà presentato in occasione della rassegna del 2018. Si può aderire all’iniziativa direttamente in loco oppure facendo una donazione alla Cineteca Nazionale. Una causa da sostenere per preservare il nostro patrimonio visivo e intellettuale.

Mariagrazia Pontorno

www.fondazionecsc.it/context.jsp?ID_LINK=758&area=28

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