Cronaca di un assassinio. Amos Gitai a Roma
Sabato 4 novembre 1995. Tel Aviv. Un grande uomo politico viene ucciso. Vent’anni di ricerca. Un film. Una mostra-ritratto della crescente crisi israeliana. Cinque proiezioni video, fotografie e documenti, tele e collage in mostra al Maxxi di Roma, fino al 5 giugno. Per non dimenticare.
UN FILM E UNA MOSTRA
Yitzhak Rabin era un grande uomo politico che venne ucciso al termine di una manifestazione politica da un giovane ebreo osservante. Fu uno dei padri fondatori dello Stato di Israele, nonché grande conciliatore. Amos Gitai (Haifa, 1950) presenta nel 1995 un film documentario alla Mostra del Cinema di Venezia (Rabin The Last Day), frutto di vent’anni di ricerche, e denuncia la crescente crisi della società israeliana.
Da questa profonda riflessione nasce una mostra: cinque proiezioni video, alcune estratte dal film, molte foto e documenti dell’epoca, ma anche tele e collage. Gitai è uno dei più stimati registi israeliani: identità, memoria, storia sono stati sempre i suoi spunti di riflessione. Anche in questa occasione, al Maxxi.
UN’ESPERIENZA INTENSA
La sua installazione è un’esperienza sensoriale collettiva molto intensa. Sia per trasmettere la memoria ma anche per interrogarsi sul rapporto tra passato e presente. Un’opera site specific, connessa intimamente al suo film. Il percorso conoscitivo è un itinerario pieno di elementi che delineano nello spazio una grande architettura visiva e documentaristica. Immagini e suoni permettono all’osservatore di intraprendere un viaggio personale ma anche un’esperienza comune. Il dolore, la rabbia, la disperazione.
L’artista ricostruisce l’ultimo giorno di vita del primo ministro israeliano attraverso dettagli inediti sullo sfondo delle lotte politiche e delle loro ripercussioni sociali. Vent’anni di ricerche hanno condotto alla triste constatazione che si è passati dall’idea di democrazia alla violenza politica.
DESCRIVERE LA STORIA
Attento osservatore della storia, Gitai analizza le dinamiche in maniera coraggiosa e complessa. Non risparmia i paradossi, le aspirazioni mancate, i conflitti interiori. Nella speranza di tornare a sperare in una più serena evoluzione sociale. Politica e globale. “Adesso ripensandoci capisco come non sia possibile lavorare artisticamente al di fuori di un contesto. Un contesto che è allo stesso tempo artistico e politico. In questa mostra al Maxxi installo la relazione tra i documenti cartacei della nostra ricerca, che verranno mostrati sul muro, le componenti audio trasmutate dagli speaker, gli elementi video proiettati sulle pareti, la tela di collage che rivela giustapposizioni di elementi ibridi, iniezioni di inchiostro bianco e nero sulla superficie in cotone della scena dell’assassinio. La mostra espone il processo di elaborazione di un gesto artistico che deriva da un evento traumatico. Dopotutto, le idee e gli atti artistici sono anche forti… Non solo proiettili!!! (tre punti esclamativi in memoria dei tre proiettili che colpirono Rabin nel suo ultimo giorno” (Amos Gitai, gennaio 2016).
Michele Luca Nero
Roma // fino al 5 giugno 2016
Amos Gitai – Chronicle of an Assassination Foretold
a cura di Hou Anru
MAXXI
Via Guido Reni 4a
06 3201954
[email protected]
www.fondazionemaxxi.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/52112/amos-gitai-chronicle-of-an-assassination-foretold/
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