Un festival valorizza il patrimonio medievale della Basilicata. Fra teatro, musica, danza, poesia

Il “Festival Fantastico Medioevo” trasforma i luoghi più iconici del Medioevo lucano, tra Vulture e Alto Bradano, nel suo palcoscenico. Intervista al suo direttore artistico, il poeta e scrittore Davide Rondoni

Entra nel vivo l’evento promosso dalla presidenza della Regione Basilicata e coordinato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, Fantastico Medioevo: un grande progetto culturale, dove storia, arte, spettacolo e ricerca si incontrano, con l’obiettivo comune di valorizzare il patrimonio medievale lucano. Per realizzarlo, è in corso fino al 28 settembre il Festival Fantastico Medioevo, con la direzione artistica del poeta e scrittore Davide Rondoni.

Il progetto Fantastico Medioevo

Fantastico Medioevo è un grande contenitore culturale che consiste in un viaggio triennale alla riscoperta del patrimonio normanno-svevo della Basilicata, tra storia, spettacolo, ricerca e partecipazione. Al centro, la figura di Federico II e le sue Costituzioni Melfitane, pietra miliare della storia giuridica europea, in vista del loro ottavo centenario nel 2031. Attraverso eventi culturali, attività divulgative, percorsi immersivi, attività di indagine scientifica e iniziative di valorizzazione territoriale, il progetto si propone due ambiziosi obiettivi: da un lato valorizzare e promuovere il patrimonio normanno, svevo, angioino e aragonese presente nel Vulture Melfese e nell’Alto Bradano, dall’altro invertire la narrazione del Medioevo come età buia, per mostrarne invece volto fantastico, creativo e immaginativo.

Lezioni di Storia
Lezioni di Storia

Il Festival Fantastico Medioevo

Uno di questi eventi è proprio il Festival Fantastico Medioevo che, nell’ambito del progetto omonimo, trasforma i luoghi più iconici del Medioevo lucano, tra Vulture e Alto Bradano, nel suo palcoscenico. Iniziato il 6 settembre, propone fino al 28 settembre diversi appuntamenti fra teatro, musica, danza, poesia, spiritualità, che vedranno protagonisti artisti di calibro nazionale, da Simone Cristicchi ad Ambrogio Sparagna, da Massimo Popolizio a David Riondino, e lo stesso Davide Rondoni, per raccontare il Medioevo attraverso i linguaggi del contemporaneo. Dopo settembre, invece, il Festival Fantastico Medioevo ritornerà con un grande appuntamento a dicembre, BasiliCanta, in cui i cori provenienti da diversi luoghi della Basilicata saranno coinvolti in una performance collettiva e contemporanea guidata da Ambrogio Sparagna, sotto l’egida della musica che unirà e farà partecipare le comunità. Per saperne di più sul festival, abbiamo intervistato il direttore artistico.

Davide Rondoni Ph credit Giovanni Gastel
Davide Rondoni Ph credit Giovanni Gastel

Intervista a Davide Rondoni

Come nasce l’idea di Fantastico Medioevo?
Nasce da una visione strategica della Regione Basilicata, che portando a sintesi la storia e le storie del territorio e le tante idee e iniziative già presenti in quella terra vivace e sfidante hanno individuato nel racconto del vero Medioevo un tratto originale e un contributo alla cultura nazionale.

Qual è il suo obiettivo?
Mostrare la forza fantastica di un’epoca, lunga e centrale nell’elaborazione delle nostre attuali visioni del mondo e anche contrastanti molti dei fantasmi attuali. E di riflesso dunque mostrare come l’idea di un Medioevo oscuro e nefasto è un’invenzione errata della storiografia peggiore e più interessata a gettare ombre sul passato per presentarsi come migliore. I fatti dimostrano spesso il contrario perché la storia non è solo o forse per nulla un lineare progresso.

Come risponde la comunità e quali sono le ricadute sul territorio dal punto di vista turistico e culturale?
Mi pare che il successo di tutti i tipi di eventi e l’orgoglio che ho visto nei volti di tanti siano una risposta eloquente.

Lezioni di Storia Banzi
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Qual è la sua visione artistica e il filo conduttore di questa edizione? Come dialogano tra loro le diverse discipline?
Il Medioevo insegna nelle sue opere artistiche e civili e religiose una potente capacità di sintesi, di aggregazione, di convivenza degli opposti. Cosa a cui la nostra epoca, definitoria e schematica, fa fatica ad aderire. Per questo il filo conduttore sarà la scoperta di tanti volti – estetici, politici, sociali – del Medioevo non solo lucano e federiciano. E sarà mostrare in modo bello e spiazzante tale capacità sintetica del Medioevo di unire con la fantasia (che non è aver le traveggole ma guardare più a fondo e più ampiamente) cose apparentemente opposte: la gravità e la grazia, l’ amore che non possiede, il potere e la tensione alla santità personale, l’alto e il basso, il cielo e la terra, il tempo e l’eterno.

Quali sono gli highlight di questa edizione?
Qui è tutta una luce nuova che si mostra e si propone nelle canzoni di Cristicchi, nelle suonate dall’orchestra di Ambrogio Sparagna, nelle letture di Massimo Popolizio, nelle conferenze dei professori, nelle mie povere poesie, nelle mani dello sconosciuto danzatore o musicista che partecipa.

Quali sono gli sviluppi futuri di questo format?
Credo che da questa terra che io chiamo Luceania, per la luce unica che ha, possa allargarsi l’idea e la curiosità sul fatto che il fantastico medioevo può essere occasione – attraverso vari linguaggi- di riflettere sul perché un essere umano è diverso da un carciofo e da un algoritmo. È una grande operazione culturale, non uno dei tanti festival tra spettacolo e intrattenimento spacciati per cultura.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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