A Bari il DAB Festival riesce ad unire post-punk e balletto francese
Le diverse anime della danza contemporanea vanno in scena a Bari, tra affondi post-coloniali e presenze artistiche di prestigio con l'étoile Hannah O'Neill dell’Opera di Parigi

Voluta dal Comune di Bari e realizzata da Puglia Culture, il DAB Festival – Danza A Bari ha suggellato la propria edizione 2025, portando sulle scene del Teatro Kismet sia l’attitudine post-punk della compagnia romana mk sia le innovazioni creative dei ballerini dell’Opéra di Parigi. Un’occasione, dunque, per riflettere sul complesso universo della danza contemporanea, così plurale e variegato.
Lo spettacolo “Panoramic Banana–Album degli abitanti del Nuovo Mondo” di mk
Non provenire da formazioni e concezioni tecniche tradizionali, ma arrivare comunque a sviluppare spettacoli compiuti e strutturati nella spazialità dei movimenti, è una delle caratteristiche di mk. Attivo sin dagli ultimi anni del Novecento, il gruppo romano è capitanato da Michele Di Stefano, autore che dalla militanza nell’ambiente musicale post-punk è migrato verso la ricerca coreografica, tanto da ottenere nel 2014 il Leone d’Argento per la Danza dalla Biennale di Venezia. Nei suoi lavori il carisma e la spregiudicatezza dei frontmen si legano all’arte di plasmare movimenti del corpo nello spazio tramite sistemi complessi che chiamano in causa la geografia umana e l’antropologia. Ne è un esempio il suo nuovo spettacolo, visto da noi al Teatro Kismet e intitolato Panoramic Banana–Album degli abitanti del Nuovo Mondo. Sulle suadenti musiche dei The Creatures, si sviluppa qui un’indagine su esotismo e post-colonialismo che nelle immagini, esposte proprio come in un catalogo, così come nelle qualità “atmosferiche” della scena vede i propri assi.
Com’è lo spettacolo di mk al DAB Festival
Diversi logo di social network (Facebook, Instagram) e multinazionali (Apple, Starbucks) vengono intervallati da varie icone esotiche (aborigeni, ananas, fiori tropicali, tigri ma anche pietre preziose e armi) grazie a caleidoscopiche proiezioni che s’imprimono sulla retina dello spettatore. Solamente dopo questa introduzione, i sei interpreti inanellano le loro danze, impostate su continui giri e cambi di direzione come a voler mappare lo spazio. Ritmi percussivi post-tribali accompagnano l’evocazione di atti di cannibalismo, mentre si sfodera un grosso machete per farsi largo tra una foresta ideale piena di insidie. Luci e costumi rosso-fuoco connotano la scena di sensazioni atmosferiche tropicali, davvero calde e umide, lasciando scorgere una comunità compatta ma disorientata al calar delle tenebre. Dove si colloca al giorno d’oggi l’esotico? Chi è la vera vittima e chi è il vero carnefice? Sono alcune domande che muove questo accattivante spettacolo di Michele Di Stefano, in cui figurano gli storici performer di mk, Biagio Caravano e Laura Scarpini.
Il Balletto dell’Opéra di Parigi
Essere custodi di una tradizione ma mettersi in continuo dialogo col tempo presente, è la mission dei ballerini dell’Opéra di Parigi, prestigiosa istituzione tra le più antiche dell’Occidente che affonda le sue radici nell’Académie Royale de Danse voluta dal Re Sole Luigi XIV nel 1661. Per loro la tecnica del balletto è da sempre in continua osmosi con i linguaggi della contemporaneità, portando così avanti un’innovazione delle estetiche e delle forme che non rompe i ponti col passato ma anzi ingloba e preserva le opere d’arte vivente delle diverse epoche in corpi sempre nuovi. Guidati dall’étoile Hannah O’Neill, emblema stesso del multiculturalismo globale in quanto nippo-neozelandese ma stella a Parigi, sette ballerini dell’Opéra, tra i quali gli italiani Antonio Conforti e Letizia Galloni, si sono esibiti al Teatro Kismet nell’evento esclusivo Histoires Courtes.



Il gala del Balletto dell’Opéra a Bari
Nato grazie alla collaborazione tra Puglia Culture e ResExtensa/Porta d’Oriente-Centro Nazionale di Produzione della Danza di Bari che ne è stato l’ideatore insieme ai Kor’sia, questo gala ha presentato in maniera molto raffinata diverse creazioni contemporanee firmate da coreografi di spicco legati a vario titolo all’ambiente parigino e all’Opéra. Basti citare la sacerdotessa della “poesia visiva” Carolyn Carlson, il cesellatore degli impulsi musicali Benjamin Millepied e ancora Simone Valastro. La serata ha, inoltre, offerto la possibilità di scoprire l’estro creativo di alcuni ballerini della Maison, quali Yvon Demol, autore profondo ed elegante da seguire viste le qualità teatrali del suo Camille plasmato sulle partiture di Ravel, e Axel Ibot, creatore del prezioso assolo 0’00”, sapiente e fantasmatico rewind coreografico del seme delle sperimentazioni di inizio Novecento. Si tratta de La Mort du Cygne, miniatura creata da Michel Fokine nel 1905, come avvio delle innovazioni moderniste, e interpretata al Teatro Kismet in maniera precisa ed essenziale dall’étoile Hannah O’Neill.
Carmelo A. Zapparrata
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