Olafur Eliasson entra nell’ONU: nominato Ambasciatore per azioni urgenti sul clima

L’artista danese, noto per le sua opera trentennale a favore dell’ambiente ora in mostra alla Tate, parteciperà al Programma di sviluppo delle Nazioni Unite per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità

Dopo il fashion, anche l’arte si allinea al mood della green generation guidata da Greta Thunberg, cercando, però, di cambiare le cose non solo con atteggiamenti responsabili, ma utilizzando gli strumenti veri e propri della politica. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che l’artista danese Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967) è stato nominato Ambasciatore ONU per azioni urgenti sul clima e lo sviluppo sostenibile. È successo lo scorso 22 settembre, a margine del summit sul clima a New York che precede l’assemblea generale delle Nazioni Unite.

OLAFUR ELIASSON AMBASCIATORE ALL’ONU

Sono estremamente onorato di diventare un Ambasciatore di buona volontà dell’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo N.d.R.)”, ha riportato sul proprio sito Eliasson. “È necessaria un’azione urgente per il clima e la migliore tabella di marcia per le nostre attività sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Come artista, credo che la cultura offra accesso e una comprensione approfondita delle sfide a portata di mano e non vedo l’ora di unirmi al Programma di sviluppo delle Nazioni Unite per raggiungere questi obiettivi”. Una nomina – del tutto inedita alle Nazioni Unite – che premia l’impegno per l’ambiente che l’artista porta avanti da tanti anni nelle sue opere.  Dalla serie Waterfall, una cascata artificiale di 11 metri di altezza inaugurata a Sydney nel 1998, in grado di attirare l’attenzione dei passanti sulla preziosa risorsa che la alimenta, al lavoro inedito The presence of absence pavilion, ispirato ai ghiacci in fase di scioglimento dell’Islanda, è un susseguirsi di interventi artistici votati all’impegno e al sociale realizzati in trent’anni di carriera e tutti visibili nella grande retrospettiva in corso alla Tate.

LITTLE SUN DI OLAFUR ELIASSON

Ma c’è un’opera, o meglio operazione, che più di tutte può dare il polso di quello che potrà fare Eliasson nel suo nuovo ruolo di ambasciatore per il clima: la torcia Little Sun, lanciata dall’artista nel luglio 2012 per portare energia solare pulita e conveniente per 1,1 miliardi di persone che vivono senza elettricità. Da allora, oltre 830mila lampade Little Sun sono state distribuite in tutto il mondo, in particolare nelle zone abitate da rifugiati e colpite da calamità naturali. “La vita sulla Terra riguarda la convivenza, tra persone, animali, ecosistemi e ambiente”, ha concluso Eliasson. “La convivenza è bella e generativa, caotica e stimolante. Il fatto è che ci siamo dentro tutti insieme. Ecco perché dobbiamo prendere sul serio l’emergenza climatica”.

 Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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