Ripensare la storia del Novecento da una prospettiva globale. Una startup italiana ci fa un corso online
Ripensare la storia dell’arte moderna e contemporanea superando lo sguardo eurocentrico e le narrazioni consolidate: è questo l’obiettivo del nuovo corso promosso da Institution School
Rivolto a professionisti del settore, curatori, studenti e appassionati, il nuovo corso Storia dell’arte decolonizzata: narrazioni globali dal 1900 a oggi di Institution School (costola della startup italiana Institution) intende approfondire la storia globale dell’arte del XX e XXI Secolo, mettendo in dialogo contesti, geografie e traiettorie spesso marginalizzate dai canoni occidentali.
Il corso si svolgerà interamente online a partire dal 17 gennaio, in diretta su Zoom, con appuntamenti settimanali ogni mercoledì e sabato (fino al 22 aprile). Le lezioni, tenute in lingua inglese, saranno disponibili anche in registrazione, corredate da sottotitoli in diverse lingue.
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Il corso online sulla storia dell’arte del Novecento di Institution School
Al centro del programma c’è l’idea di una storia dell’arte non più intesa come percorso lineare o mono-prospettico, ma come un intreccio di narrazioni, movimenti e pratiche artistiche sviluppatesi in risposta a contesti politici, sociali e culturali differenti. Dalle avanguardie europee – Futurismo, Dadaismo, Surrealismo – il corso si apre progressivamente a esperienze che hanno ampliato, messo in discussione o ribaltato il canone moderno: dalla Bengal School e dal modernismo di Santiniketan in Asia meridionale alla Harlem Renaissance e alle culture della diaspora nera, fino alle scene artistiche dell’Asia orientale, capaci di fondere tradizioni locali e influenze globali.
Ampio spazio è dedicato al secondo dopoguerra, periodo di profonde tensioni e trasformazioni, analizzato attraverso movimenti come il muralismo latinoamericano, il Concretismo brasiliano, la Khartoum School in Sudan e le neoavanguardie dell’Europa orientale, dove l’arte diventa strumento di risposta a censura, repressione e mutamenti sociali.
Un racconto che prende forma grazie al coinvolgimento di storici dell’arte, curatori e studiosi di livello internazionale, tra cui spiccano i nomi di: Charles Esche, R. Siva Kumar, Samantha A. Noël, Christian Kravagna, Nada Shabout, Raphael Chikukwa, Nicolas Bourriaud e Cecilia Fajardo-Hill, Ute Meta Bauer (solo per citarne alcuni).

Il Novecento: tra arte e attivismo
Il corso affronta poi lo spirito radicale degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando arte e attivismo si intrecciano in modo sempre più esplicito. Fluxus, Arte Concettuale e pratiche femministe vengono analizzate accanto a esperienze come il Neoconcretismo e Tucumán Arde in America Latina, le performance non ufficiali dell’Europa dell’Est e i movimenti artistici postcoloniali in Africa e Asia.
Dalla globalizzazione alle scoperte tecnologiche
Negli ultimi moduli, l’attenzione si sposta sulle dinamiche della globalizzazione, sulle pratiche partecipative e relazionali, sul ruolo della memoria e dell’archivio nei contesti post-socialisti, fino alle ricerche più recenti che intrecciano tecnologia, ecologia e nuovi materiali. L’arte indigena del Pacifico e le sperimentazioni digitali e basate sull’intelligenza artificiale completano un quadro che guarda alle urgenze del presente.

Come iscriversi al corso online di Institution School
Le iscrizioni sono aperte su Eventbrite e il costo di ogni lezione è di 25 euro, oppure è possibile acquistare il pacchetto al prezzo di 350 euro (in promozione a 250 euro fino al 28 dicembre). Agli studenti under 26 è riservata una tariffa agevolata di 18 euro a lezione e 180 euro per l’intero corso.
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