Art Basel Miami 2025 e la centralità dei grandi alberghi nella programmazione culturale

Centrale il potenziale culturale, sociale e curatoriale delle strutture della città tra arte pubblica e progetti di lungo periodo. Ta Mr. C, Faena e Ritz-Carlton, sono presenti anche alcuni artisti italiani

Torna in Florida la fiera d’arte contemporanea Art Basel Miami Beach, con un’edizione che si profila tra le più ricche e internazionali di sempre. Al suo secondo anno di direzione, la direttrice Bridget Finn vuole imprimere un taglio ancora più dinamico, puntando sulle nuove generazioni e su geografie artistiche in espansione, con un focus su pratiche latine, indigene e diasporiche. Tra gli highlight della manifestazione, che torna a catalizzare l’attenzione della scena artistica internazionale dal 5 al 7 dicembre (con anteprime VIP il 3 e 4) con 283 gallerie da 43 Paesi e territori, sono Zero10, piattaforma dedicata all’arte digitale, e i nuovi Art Basel Awards, pensati per celebrare figure e progetti che stanno ridefinendo i parametri della ricerca visiva e curatoriale.

Art Basel Miami 2025 e la centralità dei grandi alberghi nella programmazione culturale
FdF Sailto Lipsi 2025

L’ospitalità tra i nuovi attori della scena culturale a Miami

Come ogni anno, la fiera supera i confini del Miami Beach Convention Center irradiando la sua presenza sull’intera città. Musei, fondazioni, spazi non profit e sedi temporanee compongono un arcipelago culturale che trasforma Miami in un laboratorio diffuso di pratiche contemporanee. Ed è proprio in questa cornice espansa e articolata che si osserva con sempre maggiore evidenza la presenza di nuovi attori culturali, che si affiancano alle istituzioni più consolidate: i sistemi dell’ospitalità. Se in passato il rapporto tra artisti e strutture ricettive era segnato da una reciproca diffidenza, oggi si assiste a una vera e propria alleanza strategica, che ridefinisce il ruolo degli spazi dell’accoglienza nella costruzione dei nuovi ecosistemi culturali. Strutture come il Ritz-Carlton South Beach, partner ufficiale di Art Basel Miami Beach; il Faena, guidato dalla visione culturale del collezionista e innovatore argentino Alan Faena; e il Mr. C Coconut Grove, boutique hotel della famiglia Cipriani, presentano per l’Art Week 2025 progetti che non si limitano a ospitare opere d’arte, ma incorporano la pratica curatoriale nella propria identità. Installazioni site-specific, mostre, performance, programmi pubblici: una progettualità sempre più strutturata, che in molti casi rappresenta l’avvio di processi culturali di lungo periodo, concepiti per estendersi oltre i confini temporali della settimana.

Art Basel Miami e i progetti diffusi

Tra i casi più emblematici figura il Mr. C Coconut Grove, struttura della famiglia Cipriani progettata da Arquitectonica, lo studio che ha firmato l’ampliamento del Bronx Museum of the Arts. Qui Vittorio Calabrese, responsabile della strategia culturale, segue il posizionamento del brand e la definizione del framework curatoriale e operativo a lungo termine: “I progetti più credibili sono quelli che si radicano nel tessuto locale e dialogano con la comunità. Quando uno spazio dell’ospitalità si trasforma in luogo di produzione culturale, e non si limita all’accoglienza, attiva reti, sostiene artisti e istituzioni, genera valore reputazionale e contribuisce in modo tangibile alla vita culturale della città”. Un processo che, secondo Calabrese, produce un effetto moltiplicatore: “Rafforza le connessioni con il territorio, amplia le relazioni, trasforma lo spazio in un punto di riferimento per residenti e visitatori”. Ma comporta anche una trasformazione più profonda: “Un progetto culturale ben costruito non è un elemento accessorio, ma una piattaforma che contribuisce a definire la voce del brand e la sua capacità di distinguersi in un panorama sempre più competitivo”. È un investimento a lungo termine, conclude, “misurabile non solo in visibilità o presenze, ma in rilevanza culturale e credibilità”.

Per la Miami Art Week 2025, la progettualità di Mr. C Coconut Grove si concretizza in una mostra personale dell’artista italo-americano Federico de Francesco. Le 17 opere presentate — alcune prodotte per l’occasione, altre mai esposte prima negli Stati Uniti — si distribuiscono in diversi ambienti dell’edificio, articolando una narrazione visiva che attraversa riferimenti botanici, marini e mediterranei. Le tele ispirate alla flora tropicale instaurano un rapporto diretto con il paesaggio di Coconut Grove, mentre dipinti e lavori su carta ampliano questa relazione evocando la linea dell’orizzonte, le variazioni di luce e la dimensione marittima della baia. Un nucleo di interventi concepiti per gli interni dell’hotel approfondisce invece l’immaginario mediterraneo che caratterizza l’identità dello spazio. La mostra, visitabile per tutto il mese di dicembre, inaugura con un evento privato in collaborazione con Galerie Magazine, primo capitolo di un ciclo annuale di attivazioni, mostre e conversazioni.

Es Devlin ad Art Basel Miami 2025

Quest’anno, in occasione di Art Basel, Faena Art, la piattaforma culturale no-profit fondata da Alan Faena, affida all’artista e designer britannica Es Devlin una delle installazioni più attese della settimana. L’intervento, The Library of Us già presentato a Brera per il Fuorisalone 2025 – prende la forma di una biblioteca rotante alta 15 metri, composta da 2.500 volumi selezionati dall’artista. I visitatori, seduti su elementi mobili che ruotano insieme alla struttura, vivono un’esperienza immersiva e collettiva, che sovverte il modello tradizionale dell’interazione museale. Il progetto, installato nel cuore del Faena District, riflette l’idea dell’arte come gesto civico e offerta pubblica: “Per me lo scopo dell’arte è rendere il mondo più nobile, sensibile, capace di discernimento. L’arte è un’offerta”, dichiara Devlin, nuova direttrice artistica di Homo Faber a Venezia. Una volta conclusa l’installazione, i libri verranno donati a scuole e biblioteche del territorio, riaffermando la volontà di generare un impatto sociale e culturale durevole.

Art Basel Miami 2025 e la centralità dei grandi alberghi nella programmazione culturale
Art Basel Miami

Loris Cecchini e Leandro Erlich ad Art Basel Miami 2025

Anche il Ritz-Carlton South Beach, partner ufficiale di Art Basel Miami Beach, conferma la volontà di assumere un ruolo attivo nella scena culturale cittadina. Per l’edizione 2025 propone un programma articolato che intreccia ricerca artistica, urgenze ambientali e interventi pubblici. L’artista italiano Loris Cecchini è presente con una costellazione della serie Waterbones, moduli in acciaio che richiamano strutture biomorfe e sembrano fluttuare nello spazio. L’intervento, curato dalla gallerista Diana Lowenstein insieme a Ilana Ohana, stabilisce un dialogo formale con l’architettura originaria di Morris Lapidus del 1953, articolando rapporti di tensione e continuità tra gli elementi modulari e il linguaggio modernista dell’edificio.

Sul fronte mare, l’installazione The Brave New Earth del collettivo PARTNYC trasforma la spiaggia in un set retrofuturista animato da performance, con un immaginario condiviso che invita a riflettere sul futuro come spazio di possibilità comuni. A completare il progetto, la collaborazione con REEFLINE attiva momenti pubblici all’aperto, sessioni di snorkeling e visite al nascente parco sottomarino di sculture ambientali. Tra queste, Concrete Coral di Leandro Erlich, ventidue automobili in cemento marino colonizzate da coralli vivi, diventa simbolo di una nuova convergenza tra arte, ecologia e progettazione urbana.

Beatrice Caprioli

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