La Biennale di Architettura diretta da Carlo Ratti è stata la più visitata di sempre

Si conclude con 298mila biglietti venduti la 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Un dato che, per effetto delle ulteriori 17.584 della pre-apertura, rende Biennale Architettura diretta da Ratti la “più vista di sempre”

Non è mancato neppure un ricordo dell’architetto Enric Miralles – affidato (a 25 anni dalla scomparsa) all’incontro tra la regista del film omonimo, Maria Mauti, e a Benedetta Tagliabue (Studio EMBT), Cino Zucchi (CZA), Ila Beka e Louise Lemoine (filmmaker), Marco De Michelis (storico dell’architettura) – ad accompagnare l’ultimo giorno della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Curata da Carlo RattiIntelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. si è chiusa domenica 23 novembre, con all’attivo 298mila biglietti venduti nell’arco di un semestre. Un dato in crescita del 5% sul 2023 (alla Biennale diretta da Lesley Lokko, due anni fa, i biglietti venduti erano stati 285mila) che sommato a quello relativo alle 17.584 presenze nei giorni di pre-apertura, rende questa edizione la “Biennale Architettura più vista di sempre considerata l’alta partecipazione di visitatori in pre-apertura rispetto all’edizione record del 2021.”

Tutti i numeri della Biennale di Architettura diretta da Carlo Ratti

Quello relativo alle presenze non è il solo parametro numerico che la Biennale di Venezia ha scelto di divulgare a margine della conclusione della kermesse, come noto affidata di nuovo a un progettista italiano 25 anni dopo l’incarico a Massimiliano Fuksas. Divisione netta sul fronte delle nazionalità: il pubblico che ha visitato le sedi di questa Biennale proviene per il 50% dall’estero e per il 50% dall’Italia. Giovani e studenti under 26 hanno superato la quota 84mila persone, ovvero il 28% dei visitatori complessivi. Da record, seppur già noti fin dall’apertura, i numeri degli architetti che hanno preso parte alla Mostra internazionale, ovvero 758 (per complessivo 303 progetti), con tutto quello che questa scelta ha comportato a livello di densità nell’allestimento, specie alle Corderie

L’eredità della Biennale Architettura 2025: le dichiarazioni di Ratti e Buttafuoco

In questi mesi ricercatori, addetti ai lavori, famiglie si sono dati appuntamento nelle sedi delle Corderie dell’Arsenale e dei Giardini della Biennale di Venezia per celebrare – con la Mostra di Architettura di Carlo Ratti cui va il grazie – un momento di conoscenza e di crescita partecipata” ha dichiarato il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco. “I progetti in Mostra e le iniziative di GENS Public Program hanno fornito ai visitatori strumenti preziosi alla lettura dei nostri tempi complessi. Salutata da uno piccolo successo di pubblico – anche considerata la chiusura per restauro del Padiglione Centrale ai Giardini, che sarà restituita rinnovata per la Biennale Arte 2026 – da questo momento la Mostra Internazionale di Architettura si consegna e appartiene dunque al Futuro, il tempo di tutti noi, Gens dotati di Intelligenza” ha inoltre aggiunto. Ringranziando il suo team curatoriale e quella dell’istituzione veneziana, Ratti ha espresso la propria soddisfazione per il successo della Biennale Architettura, sottolineando come “anche il Public Program ha registrato un’adesione straordinaria, con centinaia di workshop che hanno costantemente animato lo Speakers’ Corner all’Arsenale. Migliaia di partecipanti si sono alternati sul palco, uniti dal richiamo dell’intelligenza collettiva — tema centrale di questa edizione. Eppure, la vera eredità di una Biennale non si misura nella popolarità immediata, ma in ciò che resta nel tempo.” Per “misurare” l’effettività eredità della sua Biennale, Ratti avanza dunque la proposta di adottare due criteri. “Il primo riguarda l’impatto sulla pratica architettonica. Il tema di quest’anno ci invita a mobilitare ogni forma di intelligenza a nostra disposizione per affrontare un clima che cambia. Dobbiamo fermare il consumo di suolo e adattare il patrimonio costruito alle nuove condizioni ambientali, correggendo gli errori del recente passato. Se questi principi troveranno spazio nella pratica professionale nei prossimi anni, allora potremo considerare questa edizione davvero riuscita. La seconda eredità riguarda la natura stessa di una Biennale. In un’epoca segnata da comunicazioni istantanee, non basta più esporre opere: è necessario creare luoghi in cui possa emergere nuova conoscenza. Da questa convinzione nasce l’approccio del “Laboratorio” che ha guidato il lavoro di quest’anno: un ecosistema creativo in cui architetti, scienziati, filosofi, chef, programmatori, agricoltori e molte altre figure professionali hanno potuto incontrarsi e collaborare.”

Per cosa ricorderemo la Biennale di Architettura 2025?

A tempo debito ci siamo già espressi sui punti deboli e sugli aspetti convincenti del progetto Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. e sulle partecipazioni nazionali. a distanza di sei mesi dal nostro top&flop, vale la pena integrare quelle valutazioni con una nota aggiuntiva. Se l’annunciata “diffusione urbana” in vari luoghi della laguna, per compensare la chiusura del Padiglione Centrali ai Giardini (atteso già dalla Biennale d’Arte 2026), è inizialmente parsa al di sotto delle aspettative  salvo recuperare quota con la recente piazza fluttuante AquaPraça  va riconosciuto un merito proprio allo già citato robusto e variegato palinsesto del GENS Public Programme. Con 111 workshop, 9 conferenze, 11 eventi collaterali e decine di partecipazioni nazionali, ha rappresentato un valore aggiunto di questa edizione, non un semplice appuntamento “a corollario”. Centinaia di esperti hanno animato dal vivo il programma, con frequenti incursioni interdisciplinari in piena coerenza con le traiettorie del concetto di intelligenza prese in esame dalla Mostra Internazionale. Non memorabile il Padiglione Italia, ma senza dubbio vale la pena ricordare (e auspicare che venga replicato) l’iter di selezione strutturato dal quale ha preso origine: da rivedere restano tempi della sua attuazione, per consentire i necessari margini di azione e curatela a chiunque raccoglierà il testimone da Guendalina Salimei. Di conseguenza, quindi, un piccolo promemoria a chi di dovere: la 20. Mostra Internazionale di Architettura si terrà a Venezia, verosimilmente – in attesa delle date effettive – da maggio a novembre 2027.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "ArtribuneRender", dedicata alla rigenerazione urbana a base culturale. Ha studiato architettura all’Università La Sapienza…

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