Il leggendario giornale satirico di Livorno Il Vernacoliere potrebbe salvarsi grazie ad una mostra

Dal 22 novembre il Museo della Città racconta la storia del longevo progetto di controinformazione nato all’inizio degli Anni Sessanta grazie a Mario Cardinali. Obiettivo: raccogliere fondi per garantire un futuro alla rivista, dopo l’annuncio della sospensione delle pubblicazioni

Qualcosa si è mosso e si sta muovendo intorno al Vernacoliere, a Livorno e in Italia. Migliaia sono state le dimostrazioni d’affetto trasversali, a tutti i livelli”. Spiragli, si intitola il post al quale la pagina de Il Vernacoliere, giornale satirico più noto d’Italia con 65 anni di pubblicazioni all’attivo, ha affidato, qualche giorno fa, l’auspicio che il progetto editoriale possa sopravvivere a una fine già annunciata. 

È davvero la fine del Vernacoliere?

Lo scorso 16 ottobre 2025, Mario Cardinali – fondatore, editore e direttore della testata che esordiva nel 1961 con cadenza settimanale come Livorno Cronaca – si era visto costretto a decretare la sospensione delle pubblicazioni dopo l’uscita del numero di novembre 2025. Condividendo la decisione, dovuta principalmente alle difficoltà economiche del giornale (sostenuto dai soli incassi delle vendite, senza finanziamenti o sovvenzioni o inserzioni pubblicitarie di alcun tipo), con lo stile irriverente e canzonatorio che ha contraddistinto le pagine del Vernacoliere in decenni di satira e controinformazione: “Nessuno è eterno. Neanche Mario Cardinali. Che dopo sessantacinque anni di Vernacoliere, arrivato alla soglia dei novant’anni, si sente francamente un po’ stanchino. […] Anche per il Vernacoliere i costi ormai son arrivati a superar gl’incassi. Con le edicole che continuano a chiudere a migliaia in tutt’Italia, e quelle che ancora resistono si son ridotte a rivendite di gadget e giocattolini vari, e pare le vogliano perfino adibire a uffici postali e ricevitorie d’ogni tipo, un po’ come le tabaccherie. Non esclusa l’idea di piazzarci un confessionale, a confessar la colpa di voler leggere ancora”. E però lasciando già presagire, tra le righe, la possibilità di un ritorno, in nuovo assetto: “Vediamo un po’ se dopo di me ci potrà essere qualcosa oltre il diluvio. Coraggio, amici e collaboratori cari. Vediamo se dopo aver ripreso fiato ce la faremo una volta ancora”. 

La storia del Vernacoliere

La tigre è ferita ma non è morta”, rilanciava, infatti, poco dopo, l’editore, sommerso non solo dall’affetto e dalla vicinanza di Livorno, ma raggiunto anche dagli attestati di stima di lettori da tutta Italia per il giornale “di satira, umorismo e mancanza di rispetto in vernacolo livornese e in italiano”, diventato mensile in edizione cartacea a partire dal 1982, quando assunse ufficialmente il nome Il Vernacoliere. La diffusione, inizialmente limitata alla regione Toscana, è oggi estesa a sette regione del Centro Nord, seppur concentrata nelle maggiori città, ma la rivista – che rivendica il primato di giornale satirico più longevo d’Europa – vanta abbonati in tutta la Penisola e all’estero. E la sua storia è stata raccolta in passato in diversi volumi contenenti tutti gli articoli satirici e le locandine firmate da Cardinali e dai principali collaboratori della testata (tra loro, presenza assidua, il fumettista Max Greggio). 

La mostra a Livorno per salvare “Il Vernacoliere”

Ecco spiegato il motivo della mobilitazione contro l’annunciata sospensione delle pubblicazioni, che sembra destinata a sortire effetto. A partire dall’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Livorno, che grazie all’impegno del sindaco Luca Salvetti dedicherà al Vernacoliere una mostra celebrativa allestita al Museo della Città. L’esposizione si protrarrà dal prossimo 22 novembre al 15 gennaio 2026, per raccontare una fortunata storia di editoria satirica, tra locandine, prime pagine, tavole e strisce, cartonati dei personaggi, editoriali del direttore, e un programma di incontri e conversazioni sul vernacolo e la satira con gli autori storici che hanno già dato la propria disponibilità. Ci sarà anche l’opportunità di disegnare insieme ai fumettisti del Vernacoliere.

“Il Vernacoliere” va avanti. Almeno per un altro anno

Non si pagherà biglietto d’ingresso, ma ai visitatori sarà proposta la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento al Vernacoliere, contribuendo così a prolungare la vita del mensile satirico. Nel frattempo, forte dell’affetto ricevuto – “una presa di coscienza generale che non mi aspettavo e di cui sono felice” – Cardinali ha ricominciato a credere nel futuro del progetto (qualcuno si sarebbe persino fatto avanti per acquistare il giornale, ma le offerte sono state prontamente rifiutate), attivando online abbonamenti annuali e donazioni a sostegno della causa. L’obiettivo è raccogliere i fondi almeno per un altro anno, ma già si pensa al traguardo dei prossimi cinque, prima di un passaggio di consegne ai collaboratori che assiduamente hanno partecipato alla vita del giornale. Intanto, tra i lettori, più di qualcuno già spera in un numero speciale di Natale, da vendere a prezzo speciale per augurare lunga vita al Vernacoliere: “Io lo regalerei al mondo”, scrive qualcuno; “da conservare nella wunderkammer”, fa eco un altro.

Livia Montagnoli

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