Pittura? Sì, ma contemporanea e di figura. Parla il curatore della Fondazione THE BANK 

Dal museo della pittura all’attività di ricerca. Sono tanti i progetti che animano la prima Fondazione in Italia dedicata esclusivamente alla pittura figurativa contemporanea. Per approfondire ne abbiamo parlato con il curatore Cesare Biasini Selvaggi

La stagione 2025/26 si preannuncia vivace per la Fondazione THE BANK ETS che, in occasione della terza edizione del Premio Fondazione THE BANK per la pittura contemporanea, in partnership con ArtVerona, ha presentato il suo programma, denso di mostre, eventi e ambiziosi progetti. E dato che la partenza è imminente con l’opening il 15 novembre, nella sede di Bassano del Grappa, dell’esposizione Da Gonzalo Borondo a He Wei. Nuove prospettive della pittura contemporanea dalle recenti acquisizioni della Fondazione THE BANK ETS, ne abbiamo parlato con Cesare Biasini Selvaggi che, oltre ad essere il curatore della mostra e della Fondazione ne è anche il segretario generale.  

Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy ilai & Camilla M
Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy Ilai & Camilla M

Intervista a Cesare Biasini Salvaggi, curatore e segretario generale della Fondazione THE BANK ETS 

Partiamo dall’inizio, anche per chi non dovesse conoscere la Fondazione THE BANK ETS, una realtà che nasce da una passione individuale per diventare un progetto condiviso… 
Certo, la Fondazione The Bank è sorta su impulso di Antonio Menon che ha convertito la sua collezione privata in entità giuridica. Un “passaggio di stato” essenziale per rendere le 1200 opere che ne costituiscono il patrimonio accessibili al pubblico, non solo negli spazi della Fondazione ma anche attraverso l’organizzazione di progetti, talvolta in collaborazione con altre istituzioni, in location dislocate in tutta Italia. Come la mostra Giganti, realizzata quest’estatate a Gualdo Tadino, in Umbria, all’interno della chiesa monumentale di San Francesco, del polo museale del Paese. In cui, come suggerito dal titolo, siamo riusciti a esporre opere di grande formato che, proprio per le dimensioni non è facile proporre. Evento che rientra nella collaborazione che da anni portiamo avanti con questo comune che ci consente di entrare in contatto con un pubblico diverso, italiano e internazionale.  

Oltre a rendere fruibile la collezione quali altri benefici sono derivati dal passaggio a Fondazione? 
La Fondazione ci ha permesso di diventare un centro studi sulla pittura contemporanea; un istituto di ricerca a tutti gli effetti, su autori italiani e stranieri, perché una solida base teorica è essenziale per proporre progetti di elevata qualità. Infatti, la denominazione completa della Fondazione comprende la dicitura Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.  

Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy ilai & Camilla M
Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy Ilai & Camilla M

Il focus sulla pittura della Fondazione The Bank ETS 

In un momento in cui l’arte contemporanea abbraccia molteplici media, The Bank di Bassano del Grappa si concentra sulla pittura. Cosa rende oggi questo medium ancora così centrale? 
Naturalmente tutto parte da Antonio Menon, collezionista, fondatore e presidente della Fondazione che, oltre ad essere appassionato di pittura contemporanea, è un grande mecenate. Poi, c’è stato il nostro incontro, io sono aperto a tutti i linguaggi, ma la pittura la sento particolarmente vicina. Noi riteniamo che, per quanto antico, il linguaggio pittorico sia massimamente in grado di interpretare a pieno il presente, con tutte le sue sfide e complessità. Quindi abbiamo deciso di focalizzarci proprio su questo medium.  

Che poi, per essere precisi, non si tratta di pittura in generale, ma di pittura figurativa in particolare… 
Esatto, il nostro focus è quello, e voglio essere ancora più specifico: non pittura figurativa, ma proprio di figura, figura umana. Infatti, per quanto non manchino alcune (pochissime) opere astratte e altre di generi diversi, come paesaggio o natura morta, il tratto distintivo di The Bank è proprio un affondo in verticale sulla figura; su una pittura che contempla, racconta e rispecchia l’uomo contemporaneo, dunque, l’umanità. In un periodo storico in cui l’essere umano si sta macchiando di gravi colpe verso i propri simili e il pianeta, noi anziché perdere le speranze puntiamo tutto sull’umanità e su coloro che, anche attraversando sofferenze e difficoltà, non rinunciano a far del bene. 

Quindi non solo l’attenzione su un genere ma anche su determinate tematiche? 
Nascendo da una passione personale, la collezione è molto introspettiva. Secondo la propensione del Presidente, le opere riflettono sulla realtà, contingente e immanente. A monte c’è dunque una ricerca spirituale che non vuol dire religiosa ma semplicemente umana. È un percorso che contempla sempre l’altro, perché noi esistiamo negli occhi di chi ci guarda.  

Possiamo dire che la Fondazione THE BANK ETS attraverso l’arte si propone di veicolare un messaggio?  
Sì certo. Noi rinnoviamo la fiducia nell’umanità, per questo ci definiamo una Fondazione di carattere umanistico, che si esprime attraverso la promozione della pittura.  

…e puntare sui giovani artisti è un modo concreto di esercitare questa fiducia? 
Esattamente, la Fondazione sostiene gli artisti acquistandone le opere. Rispetto ad altre realtà noi ci rivolgiamo a opere di artisti viventi prevalentemente italiani, ma non solo, selezionati in funzione della qualità, non un un’ottica di investimento. Attività che non demonizziamo ma che semplicemente non appartiene al nostro percorso.  

Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy ilai & Camilla M
Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy Ilai & Camilla M

La ricerca degli artisti nella Fondazione The Bank ETS 

Come avviene la ricerca degli artisti?  
La molla che ci muove è la curiosità, che ci porta a scoprire, a verificare le tante segnalazioni che ci arrivano. Il presidente è molto attivo nello scouting sul territorio. Io contribuisco anche con il mio focus sull’arte emergente che realizzo per Exibart due volte l’anno, in cui devo dire che i pittori rappresentano una quota significativa.  

Quindi la pittura sta tornando?  
Sì, nonostante il proliferare di nuovi medium, negli ultimi anni la pittura è tornata molto. In questo contesto ipertecnologico, i giovani, che sono veramente nativi digitali, stanno riscoprendo questo linguaggio che, secondo me, più del digitale, è in grado di rispecchiare la contemporaneità. Insomma, nonostante la sua antichità, o forse proprio grazie alla sua longevità, la pittura è in grado di esprimere a pieno le complessità, con tutte le sue paure e angosce, del nostro tempo.  

Una riscoperta che tocca solo gli artisti? 
In verità sono felice di poter dire che riguarda anche il pubblico, con i ragazzi ancora protagonisti. Come a Roma, dove in occasione della personale di Padovani a San Salvatore in Lauro, abbiamo avuto un pubblico di giovani e giovanissimi. Lo stesso museo è rimasto molto colpito perché quel target pubblico non frequenta assiduamente le mostre ed è anche il più difficile da conquistare, oltre che il più ambito. E il motivo di quest’affluenza, come rinvenuto sul libro firme, è che i ragazzi si sono sentiti compresi da quest’artista, pur non conoscendolo approfonditamente.  

A proposito di mostre, ci anticipa qualcosa di quella che state per aprire a Bassano da “Da Gonzalo Borondo a He Wei”?
Si tratta di un’esposizione che intende presentare al pubblico una selezione delle acquisizioni dell’ultimo anno; perché, nell’ottica di quanto dicevo prima, per noi “acquisire” vuol dire sostenere gli artisti anche rendendone visibili le opere. Si tratta di un percorso molto variegato che, nel suo comprendere anche una quota interessante di artisti internazionali, a partire da quelli citati nel titolo, rispecchia efficacemente l’ampiezza delle nostre vedute. Peraltro, termina con le opere degli artisti premiati ad ArtVerona: Starry Sky, 2025, di Paul Rog; Attesa (dalla serie Doveri coniugali: Castità, Fedeltà e Maternità), 2024, di Gahel Zesi. 

Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy ilai & Camilla M
Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, Bassano del Grappa. Photo Tommy Ilai & Camilla M

La Fondazione The Bank ETS e il progetto del museo della pittura contemporanea in Veneto 

Per concludere, a proposito dei prossimi passi, si è parlato del museo della pittura contemporanea… 
Sì, sebbene la nostra sede espositiva a Bassano del Grappa sia estesa, in un’ex agenzia bancaria da cui mutua il nome, uno dei nostri prossimi obiettivi è aprire sempre qui, nell’ambito di un progetto in partenariato speciale pubblico-privato, il primo museo italiano della pittura contemporanea, nonché uno dei primi a livello internazionale.  

E avete già individuato la sede? 
In realtà ci stiamo lavorando, cerchiamo un edificio a più piani, molto ampio; in cui, da un lato esporre la collezione; dall’altro, invitare artisti con progetti site specific, organizzare mostre, eventi speciali. Ci piacerebbe dedicare uno spazio alla collaborazione con collezioni museali internazionali, sia per offrire una panoramica della pittura in altri Paesi; sia per garantire ai nostri artisti una visibilità internazionale, perché si tratterebbe di progetti concepiti in condizione di reciprocità. 

Com’è la risposta a Bassano del Grappa? 
Devo dire che il nostro bacino di pubblico è ampio e include il Veneto e tutta l’Italia. Per quanto pensassimo di rivolgerci solo a una realtà ristretta, siamo stati piacevolmente sorpresi con un gran numero di visitatori che provengono da tutta la penisola.

Ludovica Palmieri 

Libri consigliati: 

(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti) 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

Scopri di più