In Germania un artista rivisita la quotidianità attraverso le lenti della bellezza e dell’ironia
In occasione della mostra "Be-rühren", l’artista svizzero Rolf Sachs presenta al Kunsthalle Schweinfurt una serie di lavori con cui rivisita la realtà in chiave estetica, inedita e decisamente ironica...
Il corpo dell’impegno radicale e poetico di Rolf Sachs (Losanna, 1955) occupa il piano terra del Kunsthalle Schweinfurt, città della Baviera che accoglie la mostra personale Be-rühren del multidiscilplinare artista svizzero. L’esposizione, il cui titolo si può significativamente tradurre in italiano con l’espressione “toccare-smuovere” che chiaramente ha un valore emotivo oltre che fisico, copre tre decenni della pratica artistica di Sachs e presenta, in un gioco di spazi modulari, oltre 150 opere. Sculture sensoriali, installazioni e opere bidimensionali popolano gli ambienti, tra cui le iconiche reinterpretazioni di insegne stradali, Ausfahrt, 2004, i mobili e gli oggetti, fotografie concettuali di ritratti e alberi in movimento, come Camera in motion, 2013; le sedie sgambate e colorate in legno Horgen Glarus, in kevlar imbrattata, Dirty Thoughts 2, 2009, volatili o accasciate in feltro, Koln Tailor Made, option 3, 2008, e i dipinti tattili come quello con il fieno, Heu, 2023. Non mancano pezzi come Character Assemblage, 2025 l’assemblaggio di piccole tavole colorate con impronte e pittate estemporanee che comunicano bellezza nella luce.

Il tocco di Rolf Sachs alla Kunsthalle Schweinfurt in Baviera
Curata da Coralie Malissard con il supporto della Schweinfurt Cultural Foundation, del District of Lower Franconia, della Schweinfurt Municipal Savings Bank, l’esposizione accoglie opere che mostrano la caratteristica prospettiva di Sachs, in bilico tra visione poetica e rivelazione illuminata ed è corredata da una grande monografia dedicata all’artista pubblicata da DISTANZ Verlag, a cura della curatrice, Coralie Malissard e Salvatore Lacagnina, con i contributi critici di diversi autori.
L’osservare di Rolf Sachs è un respiro che attiva meccanismi socioculturali
É una questione di sguardi (John Berger) e Sachs si muove sul confine tra il visibile e l’impressionabile, declina la memoria, sfuma ricordi e rivede gli utilizzi fino a smembrare il transeunte in un’inedita commistione extratemporale. L’uso consueto a cui sono destinati gli arnesi e i manufatti usati, viene rimaneggiato plasticamente, si impossessa dello spazio circostante e diventa qualcosa di diverso, una nuova presenza che include e supera stereotipi tramandando energie che nobilitano esteticamente le trouvailles.
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Rolf Sachs in Germania rende la quotidianità fruibile esteticamente
L’artista riabilita le cose, le fa diventare sic et simpliciter fruibili esteticamente, suscita emozioni, registra l’esistenza e innesca flashback con l’intenzione di gratificare la tradizione e dare una nuova luce al tutto.
Nel trittico Allure (2025) stilizzazioni graffiate ricordano fiori (CY Twombly) e mascherano qualcosa di luminoso. L’ironia della pratica di Sachs taglia sedie, duplica letti e buca annaffiatoi, brocche, lattiere contadine, e li rinnova in lumi che irradiano sprazzi di luce come lucciole, gioca con lampadine improvvisandosi piccolo chimico (Aladdin, 2004), riveste lampade con parrucche ondulate come i capelli di Rita Hayworth (Rita Wig Light, 2004) condividendo bellezza e fulgore.
Cristina Zappa
Schweinfurt // fino al 5 ottobre
Rolf Sachs. Be-rühren
Kunsthalle Schweinfurt
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