A 7 anni dalla morte una mostra in Toscana sul maestro Mauro Staccioli

A un anno dalla nascita del Museo Archivio a lui dedicato a Volterra, Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno dedica al Mauro Staccioli, tra i fondatori dell’arte ambientale, un ricco omaggio espositivo tra lavori in cemento, fotografie e disegni

Ad un anno dalla nascita del Museo Archivio sito a Volterra, città natale dell’artista, e dopo il recente annuncio della ricollocazione di Prato 88, opera-simbolo realizzata a battesimo del Centro Luigi Pecci di Prato e “parcheggiata” da quasi 15 anni a causa dei lavori di trasformazione dell’area, conclusi nel 2016 e operati da Maurice Nio (Indonesia, 1959 – Paesi Bassi 2023) ), Mauro Staccioli (Volterra, 1937 – Milano, 20218) è nuovamente protagonista di un reenactment legato al territorio toscano, precisamente in San Giovanni in Valdarno con la riproposta esterna di Cerchio Imperfetto (2008) e soprattutto con una grande mostra all’interno dei locali di Casa Masaccio

La mostra omaggio a Mauro Staccioli a Casa Masaccio a San Giovanni in Valdarno 

La mostra Sculture attraversabili e attraversanti, a cura di Caterina Martinelli, ripercorre alcuni momenti salienti dell’indagine scultorea del maestro volterrano, ricostruendo un ricco panorama della fase progettuale e propedeutica alle installazioni monumentali. 
In un’ampia proposta di video didattico-evocativi, lavori in cemento e acciaio corten, disegni e fotografie, si riceve un’immagine eloquente e familiare dell’artista, complice una chiara coerenza formale che tuttavia non toglie la scena al forte impatto intellettuale proprio dell’opera di Staccioli.  

Non è assolutamente possibile parlare di rigore nella sua arte: le forme adoperate sono strettamente legate con il circostante, non lo dissociano, tuttalpiù può sussistere un contrasto cromatico ma sempre integrato in una visione a largo spettro. Anche nella penombra dell’architettura rinascimentale di Casa Masaccio, emerge tutta la sincronia delle opere con l’ambiente, in questo caso accentuata sul fattore Tempo e sulla dinamica vuoto-pieno. Il termine “scultura attraversante” del titolo della mostra, accenna alla predisposizione della Scultura (quella più efficace) ad essere penetrante nella fruizione e nella psiche dell’osservatore: le forme artistiche non suggeriscono mai, unicamente, un dialogo “fisico” con l’ambiente ma implicano un ragionamento concettuale, un invito improponibile senza la presenza umana. 

La responsabilità dello spettatore nella mostra dedicata a Mauro Staccioli 

La funzionalità del fruitore, la sua “responsabilità dello sguardo”, come suggerisce la curatrice Martinelli, direttrice anche del Museo Archivio dell’artista a Volterra, è un ruolo attivo e concatenato alla scultura di Staccioli, sia nei termini paesaggistici, sia nei termini concettuali della produzione di manufatti. L’Arte Ambientale, fenomeno artistico cui Staccioli potrebbe a buon titolo rivendicarne la paternità, sviluppatasi agli inizi degli anni Settanta proprio in Toscana, nel parco della Fattoria di Celle a Santomato (Pistoia) del collezionista Giuliano Gori ed anche nelle avanguardistiche proposte espositive come Volterra ’73 a cura di Enrico Crispolti – in entrambi i casi la presenza di Mauro Staccioli fu di assoluta necessità – , è stato un evento fondamentale per evolvere la consapevolezza del pubblico alla co-partecipazione fisica ed emotiva con l’opera artistica. Secondo Staccioli, è necessario concepire «la pratica della scultura non come produzione di oggetti, ma come intervento attivo nel tessuto sociale e urbano» (Francesca Pola). 

Persone come luoghi nelle opere di Mauro Staccioli in mostra a Casa Masaccio 

Il coinvolgimento delle persone, intese come “luoghi”, si manifesta chiaramente nelle installazioni cittadine, cui San Giovanni Valdarno ricorda ancora l’intervento dell’artista del 1996, quando i suoi Tondi “circolavano” liberamente per il Corso Italia, nell’intento di “marcare la direttrice dell’impianto urbano anticamente progettato da Arnolfo di Cambio, e per indurre i cittadini a ripensare la storia attraverso la contemporaneità”. Queste opere, ricollocate definitivamente nel 2023, seguendo le indicazioni che già nel 2011 Staccioli aveva individuato per il nuovo sito, nella zona industriale di S. Andrea, tra uno degli stabilimenti dell’ex-Italsider e l’accesso a nord della città, si pregiano dell’intreccio intessuto dall’artista con la comunità sangiovannese, connubio frutto di relazioni sociali e intellettuali. 

Le geometrie di Mauro Staccioli in mostra a Casa Masaccio 

Le geometrie di Staccioli sono l’intersezione di questi complessi intrecci, la parte “che resta” in un processo sintetico, le impronte manifeste di un retaggio più profondo e radicale; questo aspetto dell’arte di Mauro Staccioli rievoca quel Neoverismo crudo e realistico di Ignazio Silone, condividendo la forma semplice e diretta dell’esposto con un linguaggio che, tuttavia, diventa universale pur rimanendo fedele alle proprie radici, ovvero rimanendo autentico. La forza “radicale” del lavoro di Mauro Staccioli risiede proprio nel cogliere aspetti basilari dei luoghi esplorati, senza apporre significati ulteriori, bensì mantenendo l’eloquenza del contatto sociale e trasformando l’esperienza in segni familiari, sculture incastonate nel circostante, prendendo quasi spunto dal non finito michelangiolesco, dove la materia considerata e plasmata diventa l’aria, il vuoto, il tempo, la vita. 

Luca Sposato 

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